Usa, il volo dei bambini dal Muro con il Messico: lanciati e abbandonati di notte dai trafficanti

Usa, il volo dei bambini dal Muro con il Messico: lanciati e abbandonati di notte dai trafficanti
di Flavio Pompetti
Venerdì 2 Aprile 2021, 08:33
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Il video divulgato dalla polizia di frontiera statunitense si apre con un uomo a cavalcioni sul muro di frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico. Le immagini sfocate riprese di notte da una camera a raggi infrarossi amplificano il dramma della storia che raccontano. I personaggi sono ridotti a silhouette irreali, protagonisti di un fumetto in bianco e nero che sembra girato sulla Luna. Tra le braccia della persona in cima al muro appare all'improvviso una bambina di pochi anni; l'uomo la tiene per una mano e la cala per quanto può lungo la parete di metallo alta quattro metri e mezzo, poi la lascia cadere sui suoi piedi, e poi ruzzolare sulla pancia. Passano pochi secondi e la scena si ripete, questa volta con un corpicino appena più grande. La prima delle bambine gettate oltre il muro solleva la testa, come a chiedere aiuto da parte dell'adulto che l'ha portata fino lì, ma la realtà è che da questo momento le due sono sole in balia al destino. L'adulto sta già saltando dalla sua parte del confine, in terra messicana, e qualche secondo dopo lo vediamo scappare in gran fretta insieme al complice che lo aspettava a terra.


UN LUNGO VIAGGIO
Le bambine si trovano nel mezzo della notte e nel deserto del New Mexico in una terra della quale presumibilmente non conoscono la lingua.

Le guardie frontaliere statunitensi che le hanno raccolte poco dopo hanno scoperto che sono sorelle, una di cinque e l'altra di tre anni. Vengono dall'Ecuador, un paese lontano 4.500 chilometri dal muro. Non è ancora chiaro come sono arrivate fin qui e chi era l'adulto in cima alla barricata, ma i poliziotti dell'immigrazione che si trovano ad affrontare l'emergenza quotidiana di 600 minori che cercano di passare la frontiera, concordano su un punto. Nessuno si avvicina a quel muro o alla riva del Rio Grande senza aver pagato il pedaggio ai coyotes, i membri delle bande criminali che controllano ogni movimento clandestino tra gli Usa e il Messico, dalle armi alla droga, al traffico della speranza dei clandestini.


LA DECISIONE DI SEPARARSI
L'amministrazione Biden ha lasciato in vigore la legge di emergenza sanitaria invocata da Donald Trump che autorizza ad espellere immediatamente chi varca la frontiera durante una pandemia. Il nuovo presidente ha però escluso dal provvedimento i minorenni, e la misura è stata immediatamente letta a sud del confine come un'apertura nelle strette maglie della politica migratoria. I bambini spesso sono accompagnati dai genitori dai paesi di provenienza fino alla frontiera, oppure sono consegnati già dalla partenza ai coyote. Comunque vada, una volta di fronte al muro è chiaro che le probabilità di successo per loro sono molto più alte che per gli adulti. Molti genitori si trovano a prendere sul posto l'amara decisione di separarsi; altri l'hanno già maturata da tempo, e hanno già pagato i 3.500 dollari che i contrabbandieri chiedono in media per il passaggio. L'attraversamento è sempre pericoloso e qualche volta è brutale. La notte del 16 marzo i poliziotti statunitensi a bordo di una lancia si sono imbattuti in un imbarcazione che aveva a bordo 65 adulti e 152 bambini. Gli scafisti messicani hanno rovesciato la loro barca per creare un diversivo, e hanno buttato nel fiume una bambina di sei mesi strappata dalle braccia della madre. Gli agenti sono riusciti a salvare tutti, ma nel frattempo i coyote l'hanno fatta franca scappando. Due notti fa un bambino di 4 anni è stato trovato mentre vagava da solo sulla sponda texana del Rio Grande, e le donne a poca distanza da lui hanno negato ogni parentela. L'ondata dei minori alla frontiera è iniziata nel 2009 con 19.000 fermi. Il picco c'è stato nel 2014, a quota 68.000, quando il presidente Obama incaricò il suo vice Biden di risolvere l'emergenza. La soluzione non è mai stata trovata. Oggi Biden si trova a gestire 18.000 bambini giunti da soli nel territorio degli Usa, con appena 170 punti di accoglienza in 22 stati. I centri di smistamento al confine scoppiano per il sovraffollamento; i costi elevati per l'ospitalità sono benzina sul fuoco della protesta nazionalista; i media conservatori esigono che il governo riconosca lo stato d'emergenza e adotti misure drastiche per metter fine alla crisi.


LA PROCEDURA PER L'ASILO
Le due sorelline per fortuna al momento sono in mani sicure. La procedura per l'eventuale asilo durerà almeno due anni, e nell'80% dei casi si risolve con un rifiuto. Nel frattempo potrebbero spuntare parenti ai quali affidarli, o fiduciari disposti a prenderli in casa. Inizia anche per loro il percorso di fragile precarietà, che interessa già 11 milioni di altri transfughi internazionali.

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