Biden il moderato quasi contro la sinistra progressista.
Il senatore repubblicano Lindsey Graham, non nuovo a certe entrate a gamba tesa, la tocca “pianissimo” sul neoeletto presidente degli Stati Uniti:
«Joe Biden mi piace, ma basta dare un’occhiata alla sua agenda per capire che non è lui che comanda».
Poche settimane di Casa Bianca e il dibattito politico americano già si infiamma.
Poche settimane sufficienti, secondo Graham, per capire che tutte le prime mosse sarebbero firmate da Alexandria Ocasio-Cortez, Nancy Pelosi e Bernie Sanders.
Lasciando per un attimo da parte il Covid, i dossier più caldi sono economia e immigrazione. In particolare, con il fisco che “rischia” di aggredire i più ricchi (concetto che piace poco ai grandi finanziatori liberal e persino a una grossa fetta di dem, più moderati, appunto) e con le politiche di riapertura del confine messicano che “rischiano” di produrre una vera e propria ondata di clandestini e di richiedenti asilo.
Usa e Covid, un mese di Biden: doppia ossessione scuola e vaccini
Scenari che non entusiasmano affatto lo stesso Biden. Ma che viceversa esaltano l’ala più estremista del partito. Al di là della provocazione feroce di Graham, uno scontro effettivamente in atto.
Più che con i repubblicani, insomma, Biden rischia di dover fare i conti con i democratici.