Bimba di 3 anni uccisa durante un esorcismo: è morta dopo 12 ore di tortura

polizia California - immagine di repertorio
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Sabato 14 Maggio 2022, 21:10 - Ultimo agg. 15 Maggio, 08:20
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Torturata e uccisa dalla famiglia durante un esorcismo in chiesa. E’ quanto accaduto a una bambina di 3 anni in California. Per 12 ore la piccola Arely “colpevole” di svegliarsi piangendo durante la notte, sarebbe stata seviziata durante un rituale messo in atto da madre, zio e nonno per liberarla dal demonio. La bambina è stata trovata morta lo scorso settembre in una piccola chiesa a San Jose con «lesioni multiple intorno agli occhi, al viso, al collo e al torace» ma la notizia è stata resa pubblica solo ora, riporta il New York Post, quando sono stati divulgati i documenti del tribunale.

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Secondo gli atti della procura i parenti «credevano che la bambina fosse posseduta da un demone ed erano in chiesa a pregare per lei».

Per questo mamma e zio l’hanno portata all’alba nella chiesa dove li attendeva il pastore, nonno della bimba. Lì per 12 ore l’hanno tenuta ferma mettendole le dita in gola per farla vomitare. Uno teneva la vittima per il collo, l’altro le bloccava il bacino e l’ultimo le gambe. Una tortura proseguita anche quando la piccola era svenuta. Alla fine Arely ha vomitato, ma era ormai troppo tardi: era morta per soffocamento. Secondo il rapporto la bimba sarebbe morta verso le 18, ma nessuno della famiglia ha chiamato i soccorsi per altre due ore, né avrebbe tentato di rianimarla.

La madre è ora in carcere per un altro reato: a febbraio è stata accusata di aver aggredito un bambino. Solo sei giorni prima di essere incriminata la donna ha pubblicato su YouTube un video di quasi 45 minuti sulla figlia morta. «Potrei sedermi qui ed essere negativa, essere triste per il modo in cui è morta, ma non avrebbe senso, perché è quello che è. È quello che è. Non è qui con me, è quello che è» ha detto ai 58 iscritti al canale. «Quando è morta, era con me» ha aggiunto la donna mostrando un tatuaggio sul petto con nome e della data di nascita di sua figlia e ripetendo ancora: «È quello che è».

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