Sono almeno 20 i membri delle forze di sicurezza del Myanmar uccisi nella rappresaglia di oggi di militanti armati che si oppongono al regime militare, instaurato con il colpo di stato del 1 febbraio scorso. Media locali hanno riferito di un assalto alla cittadina di Moe Bye, nel sud del paese vicino al confine tra gli stati di Shan e Kayah, dove i miliziani sono riusciti a prendere il controllo di una stazione di polizia. Alle vittime si aggiungono almeno quattro poliziotti detenuti, secondo i portali di notizie indipendenti Than Lwin Khet News e Khit Thit News, che citano proprie fonti.
Nelle ultime settimane, le forze di sicurezza birmane sono un obiettivo sempre più frequente delle milizie armate di origine etnica e delle Forze di difesa popolari, formatesi dopo il golpe.
Inoltre, la Federazione degli insegnanti della Birmania ha segnalato che ci sono più di 125.900 insegnanti sospesi dal lavoro e dallo stipendio per aver aderito e sostenuto lo sciopero generale indetto contro il colpo di stato. Mentre sono 19.500 i dipendenti colpiti nelle università per il loro sostegno al Movimento di disobbedienza civile, che assicura che molti studenti che rifiutano di riprendere le lezioni, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico.