Brexit, sì del governo britannico a intesa con Ue. May: miglior accordo possibile

È finita dopo oltre 5 ore la riunione del governo britannico convocata dalla premier Theresa May per cercare di ottenere il via libera dei ministri alla bozza d'intesa sulla Brexit definita ieri a Bruxelles. Si attende un annuncio da parte di May.
È finita dopo oltre 5 ore la riunione del governo britannico convocata dalla premier Theresa May per cercare di ottenere il via libera dei ministri alla bozza d'intesa sulla Brexit definita ieri a Bruxelles. Si attende un annuncio da parte di May.
Mercoledì 14 Novembre 2018, 20:29 - Ultimo agg. 15 Novembre, 10:11
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Sì del governo May all'intesa sulla Brexit. Il via libera alla bozza definita ieri a Bruxelles è arrivato al termine di una riunione durata oltre 5 ore convocata dalla premier britannica con i suoi ministri.

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Il governo britannico ha deciso «collettivamente» di adottare la bozza d'accordo sulla Brexit definita a Bruxelles, ha annunciato May, precisando che non è stata una decisione «leggera», ma difendendo il testo come il migliore possibile «nell'interesse nazionale». Secondo May, la bozza consentirà a Londra di «recuperare il controllo», mentre l'alternativa sarebbe stata «tornare alla casella numero 1» e rischiare di non attuare il mandato referendario.

Circa un terzo dei ministri del governo britannico si è espresso contro la bozza, riferisce la Bbc citando fonti secondo le quali fra 9 e 11 componenti del gabinetto hanno manifestato riserve durante la discussione, alcuni con particolare foga come la titolare del Lavoro, Esther McVey. I media non escludono le dimissioni di alcuni di loro, anche se stasera non sono emerse finora intenzioni del genere. Mentre sottolineano come fra i ministri dichiaratamente 'brexiteers' solo Michael Gove, capofila della piattaforma pro Leave nella campagna referendaria del 2016, abbia parlato apertamente a favore della proposta avanzata dalla premier. Fra gli ex ministri degli Esteri, Boris Johnson è tornato da parte sua a denunciare l'accordo come «totalmente inaccettabile per chi tenga alla democrazia». Mentre William Hague, già leader Tory, si è schierato con May avvertendo che silurarne la linea negoziale significherebbe «non avere affatto una Brexit».​

«Questo accordo rappresenta una tappa determinante per concludere questi negoziati» sulla Brexit con la Gran Bretagna, ha commentato il capo negoziatore Ue Michel Barnier. «Considero che questa sera sono stati fatti progressi decisivi» per un «ritiro ordinato» della Gran Bretagna dall'Ue e per gettare le basi per «la relazione futura» tra le due, ha sottolineato. «Siamo giunti a un momento importante in questi negoziati straordinari» ma «resta molto lavoro da fare, il cammino è ancora lungo e difficile per garantire un'uscita ordinata e costruire un partenariato futuro».

Sarà «possibile - ha annunciato Barnier - estendere il periodo di transizione» della Brexit di 21 mesi previsto dal 29 marzo 2019 al 31 dicembre 2020 «attraverso un accordo congiunto» nel caso in cui «non saremo pronti per il luglio 2020» a un accordo definitivo sulla frontiera irlandese. E «solo se giungerà al termine il periodo di transizione senza accordo, allora scatterà il backstop» sui cui è ora stata trovata un'intesa tra Ue e Gran Bretagna. 

Domattina alle 7.50 Barnier incontrerà il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk per informarlo dei «progressi decisivi» fatti sull'accordo di addio. Questo apre la strada per la convocazione da parte di Tusk del vertice Ue a 27 per dare l'ok all'intesa sul ritiro ordinato della Gran Bretagna dall'Ue. Barnier non ha fatto date, ma quella finora ipotizzata dal premier irlandese è per domenica 25 novembre. Barnier, dopo aver visto Tusk, andrà a Strasburgo dove il Parlamento europeo è riunito in plenaria per informarlo degli ultimi sviluppi. È infatti necessario anche l'ok dell'Aula per avallare l'accordo sulla Brexit.

L'annuncio di un accordo fra Unione Europea e Gran Bretagna sui termini della Brexit è «positivo ma restano numerose difficoltà e il processo della Brexit continuerà ancora per diverso tempo», afferma l'agenzia di rating Moody's, sottolineando che l'annuncio dell'intesa è un «passo positivo, ma è ben lontano dal mettere fine al processo» della Brexit. «Gli sviluppi al Parlamento britannico saranno decisivi»: se non sosterrà l'accordo e «in assenza di ulteriori sviluppi, l'Ue e la Gran Bretagna si avvieranno verso una Brexit no deal per default»

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