Kiev, volontari disseppelliscono i cadaveri con i guanti da giardinaggio: «Trovati 1200 corpi nella regione di Bucha»

Kiev, volontari disseppelliscono i cadaveri con i guanti da giardinaggio: «Trovati 1200 corpi nella regione di Bucha»
Kiev, volontari disseppelliscono i cadaveri con i guanti da giardinaggio: «Trovati 1200 corpi nella regione di Bucha»
Sabato 30 Aprile 2022, 15:13 - Ultimo agg. 19:31
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L’esercito russo lascia dietro di sé distruzione e morte. Le vittime, spesso, vengono ritrovate dopo settimane, gettate in fosse comuni ed è difficile restituire loro un’identità. La polizia di Kiev, rilancia l’agenzia Ukrinform, dà conto dell’ultima terribile scoperta: i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo in testa sono stati rinvenuti in un pozzo nel bosco vicino al villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha, regione di Kiev. «Le vittime sono state torturate a lungo, ferite di proiettili sono state rilevate negli arti. I tre uomini sono stati finiti con colpi di arma da fuoco a un orecchio. Questa è un’altra fossa comune scavata dai soldati russi nel distretto di Bucha, dove più di mille cittadini sono stati uccisi e torturati», afferma il capo della polizia Andriy Nebytov. I prigionieri avevano le mani legate, un panno avvolto intorno agli occhi e un bavaglio sulla bocca per impedire loro di gridare. Ora sono a disposizione dei medici legali e in totale finora gli investigatori hanno esaminato 1.202 corpi di civili uccisi dai soldati russi nella regione di Kiev. L’ufficio del Procuratore generale, insieme al consiglio comunale di Bucha, ha svolge un’analisi gratuita del Dna per i parenti delle persone uccise durante l’occupazione russa nel distretto.

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IL FURGONE

È passato un mese da quando l’esercito ucraino ha spinto le forze russe fuori dalla regione di Kiev, ma la polizia locale e i volontari stanno ancora trovando nuove tombe improvvisate.

Secondo i pubblici ministeri ucraini, in questa area sono stati recuperati più di 1.200 corpi: molti sono stati colpiti dalle bombe e ciò rende difficile trovare i loro resti. Le forze di polizia di piccole città e villaggi locali stanno indagando su queste atrocità e per trovare i morti si affidano a cittadini volontari: hanno il compito di recuperare i cadaveri mutilati dalle fosse, metterli in sacchi, numerarli e poi, a fine giornata, portarli negli obitori della regione dove c’è ancora un po’ di spazio.

Un reportage del Guardian ha testimoniato il loro triste lavoro nei boschi lungo una strada vicino a Borodianka, a 40 miglia da Kiev, dove la polizia stava supervisionando l’esumazione di due uomini giustiziati e sepolti vicino a quello che secondo gli abitanti era un posto di blocco militare russo. Accanto agli ufficiali lavorano quattro uomini in abiti civili che indossano guanti da giardinaggio: cittadini senza precedenti esperienze in questo lavoro straziante, diventati volontari raccogliendo le centinaia di corpi dissotterrati nelle città confinanti con la capitale. «Non sapevo che questo fosse quello che avremmo fatto», ha detto agli inviati del Guardian Vasily Pasieka, un autista di mezza età per una società di costruzioni nella regione di Chernivtsi, nell’Ucraina occidentale, che guida il furgone per il trasporto dei cadaveri. «Ma qualcuno deve farlo per i parenti, per la polizia. Prima della guerra facevo l’autista, sono stato al volante per quarant’anni», racconta Pasieka.

 

Il suo datore di lavoro, Mekhtransbud, ha deciso di rendersi utile quando ha saputo delle atrocità di massa commesse da Mosca nella regione di Kiev. Ha chiamato uno dei centri di aiuto umanitario improvvisati che cercava un furgone e manodopera. Pasieka e il suo collega Serhiy Roholsky si sono offerti volontari per recarsi nella regione a bordo di uno dei mezzi dell’azienda. «Raccogliamo da otto a undici corpi al giorno», dice Roholsky, che da due settimane scava a Borodianka e nei villaggi circostanti. Ha appena dissotterrato due cadaveri da una fossa nel bosco e con l’aiuto di altri due volontari poco più che ventenni li ha deposti sul sentiero. «Ogni giorno è diverso e la strage non fa distinzioni. Nelle tombe troviamo uomini, donne, giovani, anziani, di mezza età».

LE VITTIME

Uno dei due corpi appena estratti è di un uomo decapitato, il figlio Serhiy Kubitsky arriva per assistere all’esumazione e per aiutare la polizia nell’identificazione. Lui e la sua famiglia avevano lasciato il villaggio per mettersi al sicuro nell’Ucraina occidentale quando è iniziata la guerra, ma suo padre non aveva voluto andarsene. «Non credevo fosse lui quando me l’hanno detto», mormora sconvolto Kubitsky. Riferisce che i vicini hanno trovato il corpo di suo padre nei boschi vicino al posto di blocco russo il 17 marzo e lo hanno seppellito sul posto, poi sono tornati per dissotterrarlo sotto la sorveglianza della polizia. «Mi hanno mostrato i suoi documenti, non ci sono dubbi», dice Kubitsky senza più speranza. Tutte le mattine Pasieka e Roholsky vanno dal loro hotel al centro di aiuti umanitari dove viene rifornito il furgone della loro compagnia, poi prendono due nuovi volontari per aiutarli a raccogliere i corpi. Anche nell’inferno quotidiano del compito, si sono trovati di fronte a drammi che li hanno messi a dura prova: una ragazza di quindici anni è stata riesumata da una fossa comune vicino all’ambulatorio medico della città, il cadavere di un uomo anziano era stato cosparso di benzina e dato alle fiamme. A raccontare a Roholskyla la sua morte atroce è stata la moglie, che ha raccontato di essere stata legata dai soldati russi e costretta ad assistere. Stanislav Kozynchuk, il vice capo dell’ufficio del procuratore della regione di Kiev, ha spiegato che le due persone sepolte nel cimitero sono state uccise da attacchi aerei e di avere motivo di ipotizzare che Mosca usi bombe a grappolo.

IDENTIFICAZIONI

Le prove raccolte dal Guardian durante i sopralluoghi a Bucha, Hostomel e Borodianka - e verificate da esperti di armi indipendenti - dimostrano che l’invasore si sia effettivamente avvalso di bombe a grappolo, ampiamente vietate in tutto il mondo, nonché bombe non guidate estremamente potenti, che non sono consentite per l’uso in aree popolate e sono responsabili della distruzione di diversi condomini nella regione di Kiev. Il vice procuratore Kozynchuk ha fatto sapere che, per legge, tutti i corpi non sepolti devono essere riesumati ed esaminati fino a quando ogni causa di morte non sia stata determinata da un medico legale dopo un’autopsia. «A causa della guerra, non c’era la possibilità di eseguire gli esami autoptici, i civili hanno semplicemente seppellito il corpo e poi riferito alla polizia l’ubicazione della tomba. Non fa differenza che una vittima sia stata sepolta in un cimitero o da qualche parte in un campo, se non è stata identificata deve essere riesumata», sottolinea Kozynchuk. «È essenziale che tutti i corpi siano abbiano un nome in modo che le famiglie delle vittime possano essere informate e che vengano stabilite le cause esatte della morte», afferma Michelle Bachelet, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. «Devono essere prese tutte le misure per preservare le prove dei crimini».

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