Calciatore 17enne morto dopo una scarica elettrica da 11 mila volt: i soccorsi arrivano in ritardo perché avevano sbagliato luogo

Luke Bennett e i suoi amici tenevano in mano un palo colpito da un fulmine

Calciatore 17enne morto dopo una scarica elettrica da 11 mila volt: i soccorsi arrivano in ritardo perché avevano sbagliato il luogo
Calciatore 17enne morto dopo una scarica elettrica da 11 mila volt: i soccorsi arrivano in ritardo perché avevano sbagliato il luogo
Mercoledì 24 Maggio 2023, 13:12 - Ultimo agg. 25 Maggio, 05:51
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Una giovane promessa del calcio è stata folgorata durante una partita di calcio con i suoi compagni. Luke Bennett, 17 anni, teneva in mano un palo colpito da un fulmine: il ragazzo ha subito una scarica da 11 mila volt. Ma c'è altro: il teenager sarebbe «probabilmente sopravvissuto» se i paramedici non fossero stati inviati nel luogo sbagliato, secondo quanto emerso dall'inchiesta chiusa nelle ultime ore.

Cosa è successo

Luke, un calciatore delle giovanili dell'AFC Fylde nel Lancashire, è morto per un scossa elettrica e per il ritardo dei soccorsi. Ma nonostante i disperati sforzi per rianimarlo, Luke è stato dichiarato senza vita alle 18:48, 50 minuti dopo la chiamata al 999. I medici hanno impiegato, inoltre,  23 minuti per raggiungere il ragazzo dopo che gli amici hanno dato l'allarme

Il medico d'urgenza Matthew Spence ha raccontato che anche lui è stato indirizzato al posto sbagliato prima di arrivare a Euxton Villa.

Il dottore ha detto che quando è arrivato Luke non aveva polso e che il team ha fatto tutto il possibile, ma non è riuscito a rianimarlo.


Emerge un triste dettaglio: un operatore del 999 ha consigliato ai testimoni di non toccarlo mentre giaceva in fin di vita, per non essere eventualmente folgorati anche loro. Da sottolineare che il defibrillatore della squadra di calcio non era disponibile, ha dichiarato il tribunale di Preston. Il cardiologo Ian Schofield ha dichiarato che avrebbe potuto salvarsi se la rianimazione cardiopolmonare fosse stata eseguita fino a 10 minuti dopo la scossa: «È più probabile che sarebbe sopravvissuto se la rianimazione fosse iniziata prima. E se un defibrillatore fosse stato disponibile e utilizzato entro i primi 10 minuti, è altamente probabile che sarebbe sopravvissuto». 

 

 

La testimonianza

Luke è uno dei tre adolescenti colpiti da 11.000 volt dopo che un palo di metallo con cui stavano giocando ha toccato i cavi elettrici. Gli altri due, Lewis Geszke e Ben Wilcox, hanno perso i sensi ma si sono ripresi poco dopo.

I tre ragazzi stavano giocando a calcio con altre persone dopo aver scavato un buco nella recinzione del campo di Euxton Villa a Runshaw Hall Lane, Chorley. Hanno preso un palo di metallo che avevano trovato a lato del campo e lo stavano sollevando quando c'è stato un lampo e poi un fulmine, si è appreso dall'inchiesta. Il testimone oculare Ben Doherty ha raccontato che i tre stavano cercando di sollevare il palo dalla sua estremità. All'improvviso si sono sentiti «sfrigolii e scintille» e tutti e tre sono crollati a terra tremando, ha detto.

George Cooper ha raccontato che stava giocando a calcio a 50 metri di distanza dai ragazzi quando ha sentito un "ronzio" e ha visto delle fiamme in cima al palo.

Sam Waddington ha aggiunto che quando si è precipitato dai tre, Lewis stava iniziando a riprendersi, ma non è riuscito a ottenere una risposta da Luke. Inizialmente Luke si è rialzato dopo lo shock, ma i suoi amici, inorriditi, lo hanno guardato mentre crollava a terra. Lewis e Ben hanno perso i sensi per un breve periodo prima di svegliarsi e vedere la rianimazione cardiopolmonare di Luke.

L'ultimo saluto

In uno straziante tributo pubblicato dopo la sua morte, la famiglia di Luke ha espresso il proprio dolore "inconsolabile" e ha detto che "la sua bellissima luce non si spegnerà mai".

Parlando durante l'inchiesta sul figlio, Thomas, il padre devastato di Luke, ha salutato il figlio come "l'anima della festa" con una "personalità contagiosa". L'ex giocatore del Wolverhampton Wanderers Bennett ha detto: «Era la vita e l'anima della festa. La sua personalità era davvero contagiosa. Era molto estroverso e andava in bicicletta prima del previsto. Andava avanti con le cose».

Il signor Bennett ha descritto come, nonostante si sia avvicinato al calcio solo all'età di 13 anni, Luke si sia subito dimostrato promettente e si sia distinto anche in altri sport, come il tennis, il trampolino e il nuoto. «Era incredibile come riuscisse a fare qualcosa senza alcuna pratica, era quel tipo di ragazzo. Sembrava eccellere in quasi tutti gli sport. Ha giocato per un po' nel Blackburn, poi ha firmato per il Burnley e anche per il Preston».

Il club di Luke, l'AFC Fylde, ha pubblicato una dichiarazione commovente dopo la morte dell'adolescente: «Luke era un ragazzo gentile e popolare, molto amato dai suoi compagni di squadra e dagli allenatori. Era una persona in grado di illuminare immediatamente una stanza con la sua personalità frizzante. Poi, in campo, era un calciatore naturalmente dotato che eccelleva ogni volta che rappresentava l'AFC Fylde.Il dolore per l'improvvisa e prematura scomparsa di Luke sarà sentito dal nostro club calcistico, dai tifosi e da tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo. Riposa in pace, 'Lukey B'. Il tuo ricordo sarà sempre nei nostri cuori». 

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