Ricaricare il cellulare dalle colonnine pubbliche può significare aprire la porta di accesso sui propri dati personali agli hacker. La sezione di Denver dell’FBI ha lanciato il 6 aprile un'allerta su Twitter per mettere in guardia dai possibili rischi che si corrono con il cosiddetto "juice jacking". "Evita di utilizzare stazioni di ricarica gratuite in aeroporti, hotel o centri commerciali. I malintenzionati - si legge nell'avviso dell'Fbi - hanno escogitato modi per utilizzare le porte USB pubbliche per introdurre malware e software di monitoraggio sui dispositivi. Porta il tuo caricabatterie e il cavo USB e usa invece una presa elettrica". La porta di ricarica degli smartphone, infatti, è anche una porta dati: sfruttandola i cybercriminali possono penetrare nella memoria installando un virus all’insaputa dell’utente, e senza nemmeno la necessità di accedere materialmente al dispositivo.
Le precauzioni
E' bene precisare che sia l’iPhone sia i telefoni Android, quando vengono connessi ad una presa, non consentono l'accesso ai dati senza avere l'autorizzazione del proprietario, e lasciano attiva solo la parte di ricarica.
Allarme dell'Fbi sul «juice jacking»: «Non ricaricate il telefono in aeroporti e stazioni, vi rubano i dati»
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