Centrale nucleare Zaporizhzhya, esplosioni «vicino all'alimentatore numero 1». Cosa è successo nell'impianto più grande d'Europa

Centrale nucleare Zaporizhzhya, esplosioni «vicino all'alimentatore numero 1». Cosa è successo nell'impianto più grande d'Europa
Centrale nucleare Zaporizhzhya, esplosioni «vicino all'alimentatore numero 1». Cosa è successo nell'impianto più grande d'Europa
Lunedì 14 Marzo 2022, 17:45 - Ultimo agg. 15 Marzo, 10:24
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Esplosioni nella centrale nucleare di Zaporizhzhya, nei pressi del centro di addestramento e dell'alimentatore numero uno. Si tratta della più grande centrale in Europa. Il personale addetto ha lasciato le postazioni di lavoro durante le esplosioni.

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Esplosioni «vicino all'alimentatore numero 1»

Secondo quanto ha riferito il gestore delle centrali nucleari ucraine Energoatom sul suo canale Telegram, a far espoldere parte delle munizioni nel sito della centrale sarebbero state le truppe russe. Il ministro dell'Energia, Herman Galushchenko, ha poi affermato che durante il bombardamento della centrale nucleare del 4 marzo scorso, che ha causato un incendio nel centro di addestramento, sono rimaste molte mine inesplose: «Una enorme minaccia per la sicurezza nucleare».

Le caratteristiche della centrale

La centrale nucleare di Zaporizhzhya è il più grande impianto d'Europa, il quinto più grande al mondo.

E si trova nella città di Enerhodar, nell'Ucraina sud orientale. La produzione di energia è assicurata da sei reattori del tipo Vver 1000, cioè reattori ad acqua pressurizzata progettati dall'ex Unione sovietica. È un impianto strategico per il Paese, con circa 40 miliardi di kWh produce infatti un quinto dell'elettricità ucraina e circa la metà di quella che deriva dal nucleare.

 

La storia

La costruzione della centrale iniziò nel 1980. I suoi sei reattori entrarono in funzione tra il 1984 e il 1995. Ed è soltanto uno dei quattro impianti nucleari attivi che assicurano più della metà della produzione d'energia dell'Ucraina potendo contare complessivamente su quindici reattori. Si tratta di reattori di vecchia generazione, progettati appunto nell'ex Unione sovietica, che hanno bisogno di una manutenzione accurata e continua che non è facile assicurare al meglio in uno scenario di guerra. Per questo alle prime notizie della battaglia attorno alla centrale si è diffusa grande preoccupazione. Ma le attrezzature essenziali della grande centrale nucleare di Zaporizhzhya, colpita da tiri d'artiglieria russa il 4 marzo non sono erano state compromesse e il personale dell'impianto aveva preso tutte le misure necessarie «per la sua messa in sicurezza» aveva dichiarato l'Aiea, l'Agenzia Onu per l'energia atomica.

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