Chanel dice addio alle pellicce e alle pelli di animali esotici: è la vittoria degli animalisti di Peta

Chanel dice addio alle pellicce e alle pelli di animali esotici: è la vittoria degli animalisti di Peta
di Erminia Voccia
Venerdì 7 Dicembre 2018, 19:24 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 09:20
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Tra gli abiti e gli accessori della nuova collezione di Chanel presentata al Metropolitan Museum of Art di New York e ispirata all'Antico Egitto il direttore creativo Karl Lagerfeld ha fatto sfilare borse e pantaloni in pelle di serpente e di coccodrillo completamente sintetici. Mentre nei grandi magazzini impazza la moda dell'animalier per l'autunno inverno 2018/2019, Chanel poco prima della passerella newyorkese ha annunciato che d'ora in poi farà a meno delle pellicce e della pelle di animali esotici. Il messaggio dunque è chiaro: sì al leopardato, pitonato, zebrato, purché siano rigorosamente “fake”.



La casa di moda francese non produrrà più indumenti e accessori realizzati con pellicce di animali come il visone e il coniglio e con la pelle di coccodrillo o di pitone e investirà in ricerca e sviluppo per trovare materiali alternativi e vegetali. Un portavoce di Chanel ha spiegato alla Cnn che era diventato impossibile vendere certi prodotti e continuare a seguire standard etici. La decisione è stata accolta con grande favore da parte di Peta, People for the Ethical Treatment of Animals, l'organizzazione impegnata a denunciare gli orribili trattamenti a cui sono sottoposti gli animali per la produzione di beni di lusso su richiesta di grandi marchi. Il vicepresidente di Peta Tracy Reiman in un comunicato ha ringraziato Chanel e ha nuovamente invitato altre griffe, come Louis Vuitton, a seguire l'esempio dell'iconica casa di moda dalla doppia C. Gli attivisti di Peta da anni stavano provando a convincere Chanel a dire addio alle pellicce e alla pelle di animali e questa svolta della casa parigina è senz'altro una vittoria.



Ci sono stilisti come la britannica Stella McCartney, conosciuta per le sue posizioni a favore dell'ambiente e della ecosostenibilità, che ritengono le pellicce vere sorpassate e non più “cool”. La designer londinese nel 2015 aveva già definito le pellicce “non più interessanti né attraenti”. Stella McCartney sembra averci visto giusto perché l'orientamento delle nuove generazioni, in particolare dei Millennials, sta progressivamente cambiando. I giovani sotto i 35 anni non sarebbero più così attratti dagli oggetti in pelle naturale. Più di due terzi di questa fascia di consumatori, ha scritto il Wall Street Journal, sarebbero disposti anche a pagare di più per avere un prodotto sostenibile, stano a un'indagine condotta nel 2017 da Bain & Co. Ancora il Wall Street Journal ha notato che il marchio Stella McCartney, completamente vegano, ha visto raddoppiare le vendite tra il 2011 e il 2016 nel Regno Unito. Vivienne Westwood, Calvin Klein, Ralph Lauren e Giorgio Armani, Burberry, Michael Kors, Tom Ford, DKNY, Furla, Versace avevano già abbandonato le pellicce vere o annunciato piani per eliminarle, mentre Gucci nel 2017 aveva rinunciato agli accessori e agli abiti in pelliccia di visone, coyote e volpe. Anche altri brand come ASOS, Nike, Nine West e Puma hanno eliminato la pelle di animali esotici dai loro prodotti.

Peta per decenni ha denunciato il maltrattamento di animali, dall'Africa agli Stati Uniti. Un video diffuso dall'organizzazione nel 2015 aveva provato il maltrattamento di coccodrilli in alcuni allevamenti in Texas e in Zimbabwe. Lo choc provocato da quelle immagini aveva spinto l'attrice e cantante Jane Birkin a chiedere a Hermes di rimuovere il suo nome dalla famosissima borsa.

La battaglia di Peta ora si concentrerà sul resto delle case di moda che ancora permettono lo sfruttamento e la morte degli animali per accontentare i desideri di una nicchia di consumatori facoltosi. La prima di queste aziende del fashion è Louis Vuitton accusata di usare la pelle di coccodrilli violentemente uccisi in allevamenti in Vietnam per fabbricare le proprie borse. Chi non ha ancora abbracciato gli ideali degli animalisti è Fendi. Silvia Venturini una dei due direttori creativi della casa di moda fondata a Roma ad ottobre a dichiarato a Reuters che la pellicce vere sono uno dei tratti distintivi del marchio e che ognuno è libero di fare le proprie scelte.
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