Covid, Fbi insiste: fuga da laboratorio a Wuhan. L'ira della Cina: «Non è vero, l'America politicizza il virus»

Pechino risponde alle accuse statunitensi e attacca

Covid, fuga da laboratorio a Wuhan? L'ira della Cina: «Non è vero, l'America politicizza il virus»
Covid, fuga da laboratorio a Wuhan? L'ira della Cina: «Non è vero, l'America politicizza il virus»
Mercoledì 1 Marzo 2023, 15:42 - Ultimo agg. 2 Marzo, 13:41
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Scontro (un altro, ancora) tra gli Stati Uniti e la Cina. La portavoce del ministro degli Esteri cinese accusa gli americani di politicizzare il coronavirus e di voler incolpare palesemente la Cina dell'origine e della diffusione della pandemia Covid. A cosa si riferisce? A un rapporto aggiornato del Dipartimento dell'Energia Usa. Questo rapporto sostiene che la Cina abbia avuto un ruolo determinante nella pandemia perché è in Cina che c'è stata la fuga del coronavirus da un laboratorio di Wuhan.  

Lo ribadisce anche il capo dell'Fbi, Christopher Wray, che ha affermato in una intervista a Fox News che il Bureau ritiene che il Covid-19 «molto probabilmente» abbia avuto origine in un «laboratorio controllato dal governo cinese». «L'Fbi ha valutato da tempo che le origini della pandemia sono molto probabilmente un potenziale incidente di laboratorio», ha spiegato. È la prima conferma pubblica della valutazione classificata del Bureau su come è apparso il virus. La Cina ha negato una fuga da un laboratorio a Wuhan, definendo l'accusa diffamatoria. Nella sua intervista, Wray ha accusato Pechino di aver «fatto del suo meglio per cercare di contrastare e offuscare» gli sforzi per identificare la fonte della pandemia globale. Alcuni studi suggeriscono che il virus abbia fatto il salto dagli animali agli esseri umani a Wuhan, forse al mercato del pesce e della fauna selvatica della città. Il mercato si trova a 40 minuti di auto da un laboratorio sui virus leader a livello mondiale, il Wuhan Institute of Virology, che ha condotto ricerche sui coronavirus.

Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha sottolineato che non c'è un consenso unanime nell'amministrazione sulle origini del Covid-19.

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Ora la Cina chiede agli Usa di smettere di politicizzare la questione. In risposta al direttore dell'Fbi Christopher Wray, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha detto che «la Cina ha sempre sostenuto e partecipato al tracciamento scientifico del nuovo coronavirus». La fuga di laboratorio è stata ritenuta «altamente improbabile» dal team di esperti Cina-Oms che ha visitato il laboratorio di Wuhan a inizio 2021.

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Cosa dice l'indagine Cina-Oms

Il risultato dell'indagine di esperti congiunta a Wuhan targata Cina-Oms è stato chiaro «e ampiamente riconosciuto dalla comunità internazionale e scientifica», ha aggiunto Mao. «In secondo luogo, la Cina è fermamente contraria a qualsiasi forma di manipolazione politica attraverso la questione della tracciabilità. Per un'agenzia di intelligence impegnarsi in questioni scientifiche significa di per sé politicizzare la questione». Inoltre, sulla base del «deplorevole curriculum dei servizi di intelligence Usa», le loro conclusioni non hanno «alcuna credibilità», ha aggiunto la portavoce, per la quale il rilancio da parte degli Stati Uniti «della teoria delle fughe di laboratorio non screditerà la Cina, ma minerà solo ulteriormente la stessa credibilità americana». Washington, ha concluso Mao, «dovrebbe rispettare la scienza e i fatti, smettere di politicizzare la questione e di rintracciare le origini per mezzo della politica o dell'intelligence». 

Il colore politico del virus

La questione infiamma i rapporti già tesi tra le due superpotenze. Sul Global Times (quotidiano cinese) trapela tutta la loro indignazione. Scrivono che questo rapporto statunitense era di meno di cinque pagine e che abbia fatto clamore solo perché riguardava la Cina. 

«Dopo che l'incidente degli oggetti volanti non identificati si è un po' spento, Washington ha iniziato a diffamare la Cina, sostenendo che Pechino potrebbe fornire "armi letali" alla Russia. Ora ha riproposto la questione della tracciabilità delle origini dei virus. Gli Stati Uniti hanno collegato quasi senza soluzione di continuità la produzione e la fornitura di argomenti anti-Cina. I politici americani sono diventati molto bravi a fare questi giochetti. La percezione della Cina da parte della società statunitense è stata nuovamente avvelenata - si legge sul Global Times - Negli ultimi due anni, la questione della tracciabilità delle origini del virus è stata utilizzata dai politici statunitensi come uno strumento politico onnipotente, che può essere tirato fuori in qualsiasi momento per disgustare la gente a causa della sua natura non verificabile e difficile da confutare. Il fatto che gli Stati Uniti stiano usando le loro agenzie di intelligence per rintracciare le origini è la prova che la questione è stata politicizzata».

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