Vacanze rovinate e la paura di non sapere quando si potrà tornare a casa. 100mila turisti sono rimasti bloccati nell'isola di Hainan, nel sud della Cina dopo che le autorità hanno imposto il lockdown a causa di alcuni contagi che si sono verificati sull'isola.
La località turistica nel Mar Cinese Meridionale è entrata in lockdown sabato: l'80% dei voli è stato cancellato e tutti i treni per la Cina continentale sono bloccati. I turisti, in gran parte provenienti da altre parti della Cina sono stati costretti a riprenotare le stanze di albergo allungando la loro permanenza.
L'isola era considerata una meta sicura, in quanto nel 2021 erano stati segnalati solamente 2 casi di Covid.
L'intera Cina ha registrato un totale di 1.376 casi sintomatici e 2.508 casi asintomatici tra l'1 e il 7 agosto, secondo i dati di Worldometer.
Caos nell'isola e vacanze rovinate
Il lockdown ha generato panico nei viaggiatori, che ora non sanno quando potranno tornare a casa e temano che Hainai si trasformi in una nuova Shanghai, la città diventata simbolo della politica Zero Covid dove oltre un milione di abitanti è stato chiuso in un rigidissimo lockdown per due mesi.
Il governo di Sanya ha promesso che i turisti a cui è stato cancellato il volo avrebbero potuto prenotare camere d'albergo a metà prezzo, ma secondo le testimonianze raccolte da Reuters, ciò non è ancora successo: in molti si lamentano che nessuno sconto è stato applicato, anzi le tariffe, visto l'aumento di domanda, sono lievitate. Anche il cibo a domicilio comincia a scarseggiare e tra gli intervistati da Reuters c'è chi afferma che sta sopravvivendo mangiando spaghetti istantanei. «Questa è la peggiore vacanza della mia vita» ha raccontato un 40enne della provincia di Jiangxi all'agenzia di stampa internazionale.
Le autorità di Sanya hanno affermato che i turisti bloccati possono partire da sabato, a condizione che mostrino cinque risultati negativi al test Covid ciascuno.