La Cina può spiare chiunque nel Regno Unito attraverso frigoriferi smart, lampadine e altri elettrodomestici controllati tramite un'app, secondo il rapporto scritto da Charles Parton: nel documento pubblicato dalla società di consulenza con sede a Washington, Ooda, si afferma che il governo del Regno Unito dovrebbe fare qualcosa prima che sia troppo tardi.
Cosa è successo?
I microchip incorporati nelle automobili e negli elettrodomestici rappresentano una minaccia «di vasta portata» per la sicurezza nazionale perché la Cina potrebbe «armarli» per spiare milioni di britannici. I «moduli» si trovano anche in laptop, altoparlanti a comando vocale, orologi smart, contatori di energia smart, telecamere per campanelli, videocamere del corpo della polizia, bancomat, automobili e persino vasche idromassaggio. Tali tecnologie raccolgono dati e possono essere consegnati al governo cinese se richiesto.
L'avvertimento
Scritto da un ex diplomatico a Pechino, Charles Parton, il rapporto avverte: «È ora di svegliarsi: i Paesi liberi e aperti dovrebbero bandire i moduli prodotti in Cina dalle loro catene di approvvigionamento il prima possibile».
Secondo il rapporto, tre società cinesi – Quectel, Fibocom e China Mobile – dominano il 54% del mercato globale dei dispositivi smart.
Questo mese è emerso che i servizi di sicurezza avevano smantellato le auto ministeriali e trovato almeno uno dei dispositivi, suscitando timori che la Cina potesse rintracciare tutti, dal primo ministro in giù.
Alicia Kearns MP: “National security considerations have been woefully inadequate when it comes to industrial strategy… we need to put national security and strategic resilience at the heart of everything we do as a country”: https://t.co/ZDxiRpRcyC
— John Bell (@JohnNemoBell) January 24, 2023
Nel 2020, il governo ha dichiarato che avrebbe rimosso la tecnologia Huawei dall'infrastruttura mobile britannica entro il 2027 per i timori di spionaggio.
Il presidente della commissione per gli affari esteri Alicia Kearns ha dichiarato al Daily Telegraph: «Poiché sono presenti in così tanti dei nostri oggetti quotidiani, il rischio che qualcuno li utilizzi come arma è significativo».
La deputata Tory Kearns ha aggiunto: «Potrebbero rintracciare qualcuno e capire dove sarà il Primo Ministro, per esempio, e questa sarebbe un'informazione utile per i terroristi».
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