Clima, impeachment e le due Coree: il 2019 di Trump. E il 2020 degli Usa

Clima, impeachment e le due Coree: il 2019 di Trump. E il 2020 degli Usa
di Luca Marfé
Martedì 31 Dicembre 2019, 08:30 - Ultimo agg. 14:19
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La stretta di mano con Kim Jong-un al confine tra le due Coree. La decapitazione dell’Isis con la morte di al-Baghdadi in Siria. I passi indietro sullo scacchiere internazionale, tra il ritiro delle truppe in Medio Oriente e l’uscita dall’accordo di Parigi sul Clima. Le corse in avanti, invece, sul fronte dell’economia, tra Cina, dazi, Wall Street che polverizza cinquant’anni di record e la disoccupazione che manco esiste più.

Infine, naturalmente, l’impeachment: con la Camera (“democratica”) che approva la procedura nei confronti del presidente e con il Senato (“repubblicano”) pronto a difenderlo ad ogni costo.

Donald Trump entra oggettivamente nella Storia per tante ragioni diverse, giuste o sbagliate che siano.
 

Il 2019 come una colossale follia.

Il 2020, oramai alle porte, come una follia potenzialmente ancora più grande, lunga da qui fino al prossimo 3 novembre.

Con la stessa Storia che…rischia di essere riscritta, di venire di nuovo stravolta, come proverbialmente accade, insomma, di ripetersi.




Cosa aspettarsi, dunque, dopo tutto ciò che è stato?

In primis, l’assoluzione di Trump al Senato.

Il processo inizierà a gennaio, all’indomani della pausa natalizia, con la ripresa dei lavori del Congresso.

I democratici avranno vita durissima, i repubblicani non mostrano dubbi, figurarsi cedimenti, e la necessaria maggioranza dei due terzi, più che un’ipotesi, è una chimera.

Sarà soltanto una questione di narrazione e di tempo.

Due aspetti comunque fondamentali nella corsa alla Casa Bianca che caratterizzerà tutto il 2020 a stelle e strisce.

Riguardo al primo, infatti, bisognerà capire quanto la sinistra sarà in grado di logorare immagine e popolarità di questo presidente. Per dirla in altre parole: di infangarle entrambe, così da recuperare voti, sottraendone sì al tycoon, ma in particolare ridimensionando il dramma astensione che tanto caro era costato a Hillary nel 2016.

La seconda variabile è sia origine che conseguenza. Ovvero bisognerà capire quanto e soprattutto quando la destra sarà in grado di sbarazzarsi della grana impeachment, così da sottrarre a sua volta all’opposizione la narrazione del cattivo.



La partita si gioca sulle lancette dell’orologio e sulle pagine del calendario.

Gli elettori statunitensi, da una parte e dall’altra, non vedono l’ora di (ri)cominciare.

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