La capacità degli ecosistemi terrestri e degli oceani di fungere da «serbatoi» di anidride carbonica potrebbe ridursi a causa ad esempio di forte siccità e incendi boschivi, riducendo la funzione di cuscinetto contro un ulteriore aumento della temperatura. Questa la preoccupazione espressa dall'Organizzazione mondiale della meteorologia. Lo segnala l'Omm nel Bollettino annuale sui gas serra ricordando che circa la metà della Co2 emessa con le attività umane rimane nell'atmosfera mentre l'altra metà è assorbita dagli oceani e dagli ecosistemi terrestri.
Il rapporto dell'Omm, che si basa sul monitoraggio da parte della sua rete Global Atmosphere Watch delle «abbondanze atmosferiche» (ciò che rimane in atmosfera dopo l'assorbimento dei gas serra da parte degli oceani e della biosfera), spiega che «finché le emissioni continueranno, la temperatura globale continuerà ad aumentare». Data «la lunga vita» della Co2, il livello di temperatura già osservato persisterà per diversi decenni anche se le emissioni si ridurranno rapidamente allo zero netto, prosegue l'Omm spiegando che «oltre all'aumento delle temperature, questo significa più condizioni meteorologiche estreme tra cui caldo e precipitazioni intensi, scioglimento dei ghiacci, aumento del livello del mare e acidificazione degli oceani, accompagnati da impatti socioeconomici di vasta portata». Il Bollettino mostra che dal 1990 al 2020, «il forzante radiativo - l'effetto di riscaldamento sul nostro clima - dei gas serra a lunga vita è aumentato del 47%, con la Co2 che rappresenta circa l'80% di questo aumento».
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