Poliziotta deruba e uccide coppia di anziani per portare la figlia a Disneyland: condannata all'ergastolo

Condannata all'ergastolo una poliziotta argentina che ha derubato e ucciso una coppia di anziani per pagare un viaggio a Disneyland alla figlia quindicenne
Condannata all'ergastolo una poliziotta argentina che ha derubato e ucciso una coppia di anziani per pagare un viaggio a Disneyland alla figlia quindicenne
di Marta Ferraro
Mercoledì 7 Luglio 2021, 21:46
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Un tribunale argentino ha condannato all'ergastolo una ex poliziotta che ha ucciso una coppia di pensionati due anni fa nella città di Buenos Aires per rubare loro circa  70.000 dollari, circa 60.000 euro, con i quali aveva intenzione di pagare un viaggio a Disney World come regalo per il quindicesimo compleanno della figlia, secondo quanto raccontato dai media locali.

Durante l'udienza, il giudice ha condannato alla pena massima Sonia Rebeca Soloaga, 36 anni, come autrice dei delitti di «rapina, omicidio aggravato e falsa accusa» da lei commessi mentre prestava ancora servizio come agente della Polizia Municipale.

Le vittime del duplice delitto, avvenuto l'11 giugno 2019, sono Alberto Antonio Chirico, 71 anni, e sua moglie María Delia Speranza, 63 anni, con cui la condannata aveva un rapporto di fiducia, come è emerso dalle indagini.

Il procuratore Oscar Ciruzzi ha sostenuto che il giorno dell'omicidio, Soloaga è entrato nella casa della coppia nel quartiere Parque Avellaneda e in modo violento ha chiesto alle vittime dove conservavano la significativa somma di denaro. Dopo aver ottenuto i soldi, Soloaga ha sparatio un colpo alla testa a ognuno dei due.

Secondo i documenti del tribunale, il movente del delitto era un debito di oltre 6.000 dollari che Soloaga aveva contratto con la compagnia FunTime per un viaggio a Disney World.

Nella sua ultima dichiarazione in tribunale, l'ex poliziotta ha dichiarato «di non avere nulla a che fare» con il delitto. Quel giorno, ha sporto denuncia sostenendo che le erano stati rubati la sua pistola e 300.000 pesos, circa 2.500 euro, salvo poi dichiarare durante il processo di averli dimenticati nel bagno di una stazione di servizio.
«Mi prendo la responsabilità della dimenticanza denunciata, ma non mi farò mai carico di quello che è successo a quelle persone, perché non ho niente a che fare con questo», ha detto alla Corte, affermando di aver mentito per paura di essere licenziata. 

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