Corea del Nord, nuovo missile a lungo raggio lanciato verso il Mar del Giappone: è il terzo in una settimana

Il nuovo lancio è avvenuto nel giorno dell'importante meeting diplomatico tra Corea del Sud e Giappone, organizzato per migliorare le proprie relazioni e discutere della necessità di fare fronte comune con Washington contro la crescente minaccia nucleare nordcoreana

Corea del Nord, nuovo missile a lungo raggio lanciato verso il Mar del Giappone: è il quarto lancio nell'ultima settimana
Corea del Nord, nuovo missile a lungo raggio lanciato verso il Mar del Giappone: è il quarto lancio nell'ultima settimana
Giovedì 16 Marzo 2023, 12:46 - Ultimo agg. 2 Ottobre, 14:56
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Continua a salire la tensione in estremo oriente. La Corea del Nord ha lanciato un nuovo misssile intercontinale a lungo raggio verso il Mar del Giappone, come confermato dai funzionari degli stati maggiori di Corea del Sud e Giappone, entrambi alleati degli Stati Uniti

Il nuovo lancio, il quarto nell'ultima settimana, è avvenuto poche ore prima dell'incontro in programma a Tokyo tra il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il premier giapponese Fumio Kishida, organizzato proprio per discutere delle minacce nucleari e missilistiche di PyongYang

Già lo scorso 14 marzo il leader supremo nordcoreano Kim Jong-un aveva ordinato il lancio di due missili a corto raggio nel mare orientale, all'indomani dell'inizio della più grande esercitazione militare congiunta tra Washington e Seoul, denominata "Freedom Shield". 

Alla vigilia dell'inizio dell'esercitazione, che durerà fino al 23 marzo, erano stati scagliati altri due missili da crociera da un sottomarino nordcoreano e i funzionari di PyongYang avevano motivato i lanci con la necessità di testare la propria capacità di deterrenza nucleare: «Le nostre forze armate hanno aumentato la sorveglianza e la vigilanza in previsione di ulteriori lanci e sono pronte a rispondere in stretta collaborazione con la Corea del Sud e gli Stati Uniti». 

Secondo le stime della Difesa giapponese, il missile lanciato oggi cadrà al di fuori della sua zona economica esclusiva (ZEE), a circa 550 chilometri a est della penisola coreana. Gli Stati Uniti hanno condannato fermamente l'ultima operazione missilistica di PyongYang, accusando la Corea del Nord di aver violato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

 

Fronte comune contro PyongYang

Il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol, entrato in carica nel maggio dello scorso anno, sta cercando di rafforzare i rapporti diplomatici con il Giappone e la cooperazione militare con gli Stati Uniti. 

Dopo una lunga storia di ostilità tra Seoul e Tokyo, inaugurata dall'invasione giapponese della penisola coreana nel 1910 (e prima ancora dalla Guerra Imjin tra il 1592 e il 1598), Corea del Sud e Giappone hanno inizato a "normalizzare" le loro relazioni a partire dal 1965, seppur con forti alti e bassi. 

Il vertice di Tokyo previsto per oggi risponde quindi all'esigenza, di entrambe le parti, di fare fronte comune insieme agli Stati Uniti contro la crescente minaccia nucleare della Corea del Nord, sempre più asservita alla Cina: «Non possiamo permetterci di perdere tempo lasciando incustodite le relazioni tra il nostro Paese e il Giappone», ha detto Yoon alla vigilia della partenza per il Sol Levante.

Si tratta del primo summit di alto livello tra i due leader dei Paesi vicini negli ultimi 12 anni, quando nel dicembre 2011 l'allora presidente Lee Myung Bak ha incontrato a Kyoto il premier Yoshihiko Noda.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il vertice si è aperto con uno scambio reciproco di concessioni: il Giappone ha annunciato che cancellerà le restrizioni imposte sulle esportazioni di apparecchiature per la produzione di microchip, mentre Seul ha confermato che ritirerà la denuncia all'Organizzazione mondiale del commercio (WTO)  contro i limiti all'export giapponese.

Le sanzioni di Tokyo erano state decise nel settembre 2019 dall'esecutivo di Shinzo Abe, per imporre nuovi limiti alle esportazioni di alcune componenti chimiche indispensabili alla fabbricazione di microprocessori, ritenute essenziali dall'industria tecnologica sudcoreana.

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