Corea del Nord, Kim: «A maggio chiuderemo sito per i test nucleari»

Corea del Nord, Kim: «A maggio chiuderemo sito per i test nucleari»
Domenica 29 Aprile 2018, 09:20 - Ultimo agg. 30 Aprile, 16:31
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La Corea del Nord chiuderà a maggio il sito dei test nucleari di Punggye-ri e lo «farà in pubblico», attraverso un processo rivelato a esperti Usa e sudcoreani, e giornalisti. Lo ha riferito l'Ufficio di presidenza del governo sudcoreano.

Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha dichiarato, in un'intervista a Abc news, che il leader nordcoreano Kim Jong-un è pronto a stabilire un piano di denuclearizzazione che per gli Stati Uniti deve prevedere «un meccanismo completo, verificabile, irreversibile». Pompeo ha incontrato Kim a Pyongyang a Pasqua, in una visita resa nota soltanto in seguito. L'obiettivo del governo di Trump è la completa, irreversibile e verificabile denuclearizzazione della penisola coreana.

Malgrado «sia per natura contrario agli Usa, la gente vedrà che non sono quel tipo di persona che lancia testate nucleari contro Corea del Sud, Pacifico o Usa», ha detto Yoon Young-chan, portavoce del presidente sudcoreano Moon Jae-in, riferendo parole dette dal leader del Nord Kim Jong-un nel summit di venerdì a Panmunjon. Con gli Usa, Kim ha detto che non ripeterà «la dolorosa storia della Guerra di Corea» rilevando che «misure concrete sono necessarie per che evitare che qualsiasi confronto militare possa accadere», ha riportato la Yonhap. 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che potrebbe incontrare il leader nordcoreano entro le «prossime tre o quattro settimane», senza però fare previsioni sull'esito dell'incontro. Il luogo scelto per il summit sarebbe Singapore o la Mongolia. Lo apprende l'agenzia Ansa da fonti autorevoli, secondo cui le soluzioni andrebbero incontro alla mancanza di un aereo nella flotta di Pyongyang capace di sostenere voli a lungo raggio. Salvo sorprese sempre possibili, la scelta finale dovrebbe essere presa a giorni.

La distanza tra Pyongyang e Singapore è pari a 3.100 miglia, quella tra Pyongyang e Ulan Bator è di quasi un terzo, 1.100 miglia circa, che ne fanno della Mongolia un Paese facilmente raggiungibile anche in treno. Del resto, Kim Jong-il, padre dell'attuale leader, si è recato diverse volte a Mosca in treno. Usa e Corea del Nord hanno buone relazioni diplomatiche con entrambi i Paesi, come testimoniato soprattutto dalle ambasciate di Pyongyang aperte nei due Paesi asiatici. La Mongolia ha la sua rappresentanza a Pyongyang, mentre per Singapore c'è una rappresentanza secondaria coperta da Pechino.

Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong ha detto sabato di non essere stato contattato «formalmente» per ospitare il summit. «Abbiamo letto anche noi gli stessi report di stampa sui possibili luoghi», ha detto Lee al termine dell'Asean. Quanto alla Mongolia, che ha ospitato pochi anni fa incontri tra le delegazioni di Corea del Nord e Giappone, il suo ministro degli Esteri D Tsogtbaatar è stato a Pyongyang a febbraio, e da diversi anni ha dato lavoro a migliaia di immigrati temporanei nordcoreani. Tra le due opzioni, dal punto di vista soprattutto di Pyongyang, la Mongolia sembrerebbe preferibile.

Il problema tecnico, che sconta le sanzioni economiche, è che flotta aerea di Pyongyang di fabbricazione sovietica è ormai datata. L'Air Kim One, l'Ilyushin-62 usato a febbraio dalla delegazione con la sorella del leader Kim Yo-jong per recarsi al Sud e all'apertura delle Olimpiadi di PyeongChang, è stato comprato nel 1980 e ha un'autonomia stimata di 10.000 km: secondo l'intelligence di Seul, Kim preferisce un Antonov-148, aereo a medio e corto raggio comprato nell'estate del 2014 dall'Ucraina. La compagnia di bandiera Air Koryo ha i Tupolev Tu-204, con un'autonomia di 5.000 km. 

Trump ha sottolineato nel frattempo che la Corea del Sud riconosce l'importanza del lavoro degli Stati Uniti nel possibile raggiungimento della pace nella penisola coreana. «Lo riconosciamo moltissimo», ha detto Moon, con il quale il presidente americano ha parlato per telefono ieri. 

«Le cose procedono molto bene, si lavora per fissare data e luogo dell'incontro con la Corea del Nord», aveva scritto Trump su Twitter mostrando il suo ottimismo dopo lo storico summit fra le Coree che ha portato in dote l'impegno ad arrivare a un trattato di pace entro l'anno e alla denuclearizzazione della penisola, e in vista del suo, di vertice, con il leader nordcoreano Kim Jong Un. 

Nei giorni scorsi Trump non aveva mancato di sottolineare il suo ruolo nell'aprire la strada ai colloqui fra le due Coree e in passato ha ripetuto a più riprese che nessuno prima di lui è arrivato fin qui. Ma già ieri - in conferenza stampa con Angela Merkel che pure ha riconosciuto come la politica di Trump sulle sanzioni in particolare abbia «aperto nuove possibilità» - ha messo bene in chiaro che se l'auspicato accordo non ci sarà «lasceremo la stanza». Perché se in passato la Corea del Nord si è presa gioco degli Stati Uniti, ha detto, adesso non è più così.

Resta così un elemento di incertezza sulle intenzioni di Kim, se davvero sia disposto ad andare fino in fondo. Trump si è mostrato cautamente fiducioso, conscio tuttavia di quell'elemento di vaghezza che pure rimane nei solenni impegni presi ieri. Qualche elemento lo ha dato anche il neo segretario di Stato Mike Pompeo, che a Pasqua si è recato in gran segreto a Pyongyang ad incontrare Kim: parlando a Bruxelles nelle scorse ore, ha detto di avere avuto l'impressione che Kim fosse «serio» sui negoziati per la denuclearizzazione. Pur aggiungendo: «Sono sempre cauto. Ci sono molti precedenti importanti. Sono state fatte promesse in passato, sono state alimentate speranze e poi infrante».

Intanto i media nordcoreani hanno dato una copertura ampia al summit di Panmunjom, riferendo oggi l'impegno sulla «denuclearizzazione completa». Lo ha fatto ad esempio l'agenzia Kcna. Mentre il Rodong Sinmun, l'organo ufficiale del Partito dei Lavoratori, ha pubblicato oltre 60 fotografie dell'evento, dalla stretta di mano al confine tra Kim Jong-un e Moon Jae-in fino al ritratto ufficiale delle due delegazioni. La Kctv, la tv di Stato, ha trasmesso un lungo servizio con immagini per circa 30 minuti. E anche questi, a loro modo, sono messaggi importanti.


 

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