Covid, Oms: in Europa 160 nuovi casi al minuto. Ma cala la percentuale per gli over 80

Covid, Oms: in Europa 160 nuovi casi al minuto. Cala però la percentuale per gli over 80
Covid, Oms: in Europa 160 nuovi casi al minuto. Cala però la percentuale per gli over 80
Giovedì 15 Aprile 2021, 16:34 - Ultimo agg. 16 Aprile, 10:10
3 Minuti di Lettura

La pandemia da Covid-19 sta rendendo l'Europa sempre più sofferente. «Ogni settimana vengono segnalati 1,6 milioni di nuovi casi. Sono 9.500 ogni ora, 160 persone ogni minuto», fa sapere il direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della Sanità per l'Europa, Hans Kluge, oggi ad Atene per inaugurare l'Ufficio locale per la qualità dell'assistenza con il Ministro della Sanità greco. «È solo tra i più anziani - ha proseguito Kluge - che stiamo assistendo a una diminuzione dell'incidenza» di decessi per il virus.  Da febbraio la percentuale tra gli over 80 è gradualmente scesa fino a sfiorare il 30%, il livello più basso dall'inizio della pandemia. Il ricovero, tuttavia, rimane a livelli elevati, con continue segnalazioni di superamento della capacità delle terapie intensive in ogni area della regione, compresa la Grecia.

Coronavirus: i contagi scendono sotto quota 900. Ci sono 19 nuovi positivi a fronte di 80 guariti e non ci sono decessi


Covid, l'Oms: «La fine della pandemia è ancora lontana, stop vendita animali selvatici nel mercati»

Ad aprile i ricoveri per Covid-19 negli ospedali e nelle terapie intensive in Francia hanno raggiunto livelli record rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Secondo l'Oms ci sarebbero i primi segnali di rallentamento della trasmissione del virus in diversi Paesi», ma avverte Kluge: «Sia chiaro, segnali di calo non equivalgono a bassi tassi di trasmissione.

Sono i tassi che devono essere ridotti e mantenuti bassi, sfruttando la nostra energia e resilienza per sconfiggere il virus».

«La disponibilità di tutte le misure sanitarie e sociali è fondamentale, compresa la diffusione dei vaccini. L'adeguamento delle misure sociali deve essere fatto, non sulla base degli obiettivi di vaccinazione, ma sulla base dell'epidemiologia e della capacità dei nostri servizi sanitari e della forza lavoro - ha concluso Kluge - di far fronte al Covid-19 e di mantenere i servizi sanitari pubblici di base».

 

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA