Covid Francia, record storico di contagi: 16.000 in 24 ore. Il premier: lockdown possibile

Covid Francia, record storico di contagi: 16.000 in 24 ore
Covid Francia, record storico di contagi: 16.000 in 24 ore
Giovedì 24 Settembre 2020, 20:43 - Ultimo agg. 25 Settembre, 10:09
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Record storico di contagi di Covid-19 in Francia16.096 in 24 ore. Le nuove cifre piombano su Parigi nel pieno delle polemiche per la nuova stretta sulle regole sanitarie. Le ha comunicate il governo e si tratta di un tetto mai raggiunto. Il premier francese Jean Castex non esclude la possibilità di un nuovo lockdown: «Non si gioca con un'epidemia», ha detto a France 2, invocando una «responsabilità collettiva». E difendendo la nuove misure restrittive adottate nella grandi città come Parigi e Marsiglia ha sottolineato: «Se non agiamo, potremmo trovarci in una situazione vicina a quella primaverile. E questo potrebbe significare un riconfinamento, se la situazione dovesse aggravarsi ancora».

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Superano per la prima volta quota 1.000, dopo la prima ondata del coronavirus, le rianimazioni, che ospitano ormai 1.048 pazienti (46 in più di ieri). È aumentato di 52, da ieri, il numero delle vittime, che sono adesso in totale 31.511. Sono invece 52 le persone che hanno perso la vita per complicanze legate all'infezione nell'ultima giornata. 

Una doccia fredda proprio nel giorno della rivolta delle sindache contro la stretta del governo francese per fronteggiare la recrudescenza del coronavirus che prevede, tra l'altro, la chiusura completa di bar e ristoranti nell'area tra Marsiglia e Aix-en-Provence e chiusura anticipata alle 22 per Parigi. «Chiudi il becco Véran!»: dopo la sindaca di Marsiglia, Michèle Rubirola, anche quella di Aix, Maryse Joissains, si è scagliata contro il ministro della Salute reo di aver annunciato ieri sera il contestato giro di vite anti-Covid.

Irritata anche la prima cittadina di Parigi, Anne Hidalgo. In tv, la prima cittadina socialista ha bocciato le «misure molto restrittive» annunciate ieri e decise «purtroppo, senza concertazione». Quindi l'amarezza di essere stata avvertita solo «un'ora prima» e l'incomprensione per la chiusura delle palestre. «Mi chiedo in cosa il fatto di non praticare più sport ci possa aiutare...». Scintille anche a Marsiglia. Parlando in conferenza stampa, il vicesindaco Benoit Payan ha denunciato questa mattina un «affronto» da parte dell'amministrazione Macron e ha chiesto una proroga di dieci giorni prima di mettere in esecuzione le misure restrittive. Ma in un Paese che sta registrando migliaia di casi al giorno il governo risponde picche.

Non si gioca con una pandemia», ha detto il primo ministro francese Jean Castex a 'France 2'. Facendo appello alla «responsabilità» che è «necessariamente collettiva» di fronte al Covid-19, Castex ha detto che «non voglio tornare a marzo» e che «hanno torto quelli che boicottano» le direttive del governo.

 

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"La situazione del in alcuni Stati dell' è anche peggiore del picco di marzo, questo è molto preoccupante.

E significa che le misure di controllo adottate non sono state abbastanza efficaci o non sono state applicate, o non sono state seguite come avrebbero dovuto.


A un certo punto, quando si tratta di proteggere la vita delle persone - ha avvertito Véran intervenendo in Senato - deve prevalere il principio della responsabilità». «Secondo gli indicatori, siamo in una situazione in cui non possiamo permetterci di aspettare 10 giorni di più», ha puntualizzato l'esecutivo citato da Bfm-Tv. Una posizione che il premier Jean Castex ha difeso questa sera nel suo primo dibattito tv da quando si è insediato a Matignon. Intervistata dal quotidiano La Provence, la sindaca di Aix - nota per il suo carattere vulcanico - aveva detto di nutrire una «collera mostruosa» ed equiparato la chiusura di bar e ristoranti nella zona ad una «catastrofe».

L'area tra Aix e Marsiglia è in «allerta massima», con un tasso di incidenza del virus superiore a 250 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti. «Abbiamo cinque malati in rianimazione e dieci persone ricoverate in tutta la città», si difende però la prima cittadina, secondo cui l'esecutivo di Parigi si spinge troppo lontano, instaurando un «clima ansiogeno». «La gente non vorrà più mandare i figli a scuola, i negozianti falliranno», attacca Joissains, aggiungendo: «Qui bisognerebbe calmare la popolazione e loro fanno tutto il contrario. Qui si esagera, io dico: chiudi il becco Véran! L'alta amministrazione sta diventando pazza».

«Stupore» e «sorpresa» per gli annunci dell'esecutivo erano stati espressi anche dalla sindaca di Marsiglia, Michèle Rubirola, secondo cui nella «situazione sanitaria attuale nulla giustifica questa decisione», mentre il presidente della regione Provence-Alpes-Cote d'Azur (Paca), Renaud Muselier, si indigna per quella che ritiene una «punizione collettiva» e domani presenterà un esposto contro la chiusura di bar e ristoranti. «Molto, molto arrabbiato» anche il principale sindacato dei ristoratori di Aix e Marsiglia. «Abbiamo quasi l'impressione che Parigi consideri Marsiglia come un pesce piccolo che non c'è nemmeno bisogno di avvertire», deplora il n.1 dell'Umih, Bernard Marty.

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