Covid, Germania supera i 100mila morti: 75.961 contagi e 351 decessi in un giorno. Scontro Merkel-governo sul lockdown

Germania supera i 100mila morti: 75mila contagi e 351 decessi in un giorno Scontro Merkel-governo sul lockdown
Germania supera i 100mila morti: 75mila contagi e 351 decessi in un giorno Scontro Merkel-governo sul lockdown
Giovedì 25 Novembre 2021, 09:02 - Ultimo agg. 27 Novembre, 09:42
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Giorno dopo giorno la Germania arretra nelle classifiche europee legate alla lotta al Covid e alle conseguenza della pandemìa: ieri ha superato la drammatica soglia dei 100mila morti per il virus, facendo anche registrare nuovi record nei contagi giornalieri e nell'incidenza settimanale. Secondo i dati del Robert Koch Institute pubblicate stamattina, i decessi legati al coronavirus sono stati 100.119. Il numero di nuovi contagi ha superato per la prima volta la soglia dei 70mila casi giornalieri, con 75.961 nuove infezioni nell'arco delle 24 ore. Il dato relativo alla scorsa settimana era di 65.371 nuovi casi. L'incidenza nell'arco degli ultimi sette giorni è di 419,7 casi ogni 100mila abitanti, nuovo record dall'inizio della pandemia. Il dato registrato ieri era di 404,5, casi, mentre sette giorni fa era di 336,9. casi ogni 100mila abitanti. A livello nazionale sono stati registrati 351 nuovi decessi nell'arco delle 24 ore, rispetto ai 264 di sette giorni fa.

Respinto il lockdown proposto dalla Markel

Fra le istituzioni, di fronte a questo scenario, sale la tensione: l'altro ieri Angela Merkel, che nei prossimi giorni lascerà il cancellierato, aveva proposto due settimane di lockdown ma senza trovare consenso nel governo.

L'Italia

Non va tuttavia dimenticato che in questa terribile graduatoria l'Italia conta finora 133.415 morti per Covid nonostante una popolazione assai inferiore a quella tedesca: meno di 60 milioni di abitanti rispetto a 83 milioni.

L'Europa

Ma è tutta l'Europa che resta sotto assedio. La variante Delta che dilaga principalmente negli Stati con minore percentuale di vaccinati, dove si fa sempre più pesante il prezzo da pagare in termini di vittime. Il grafico pubblicato nei giorni scorsi dall'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, mostra esattamente il quadro dell'impatto sulle persone che hanno scelto di non immunizzarsi. Altissimo il dato dei decessi per milioni di abitanti in Paesi come la Bulgaria (325 morti per milione con il 29% di vaccinati totali) e Romania (267 per milione con il 46% di vaccinati) rispetto a Italia, Portogallo, Spagna e Francia (tutti ampiamente sotto i 10 decessi per milione di abitanti con oltre l'80% degli over 12 vaccinati). 

 

 

Ecdc, i consigli per le vacanze di Natale

L'Ecdc ha pubblicato poco fa il suo ultimo Risk Assessment, che include proiezioni e consigli in vista delle vacanze di Natale. «In pratica - sintetizza l'epidemiologa dell' Ecdc Anastasia Pharris, via Twitter - la sostanza è: vaccinare i non vaccinati; mantenere le misure di salute pubblica in vigore durante le vacanze (minimizzare o ridurre i contatti); effettuare le terze dosi per gli over 18, dando la priorità ai gruppi vulnerabili e agli ultraquarantenni».

In Italia e Spagna le situazioni migliori

Italia, Malta, Spagna e Svezia sono i paesi europei in cui la situazione dell'epidemia Covid desta le minori preoccupazioni in Europa.

Questo secondo una mappa pubblicata nella nuova analisi sull'incidenza del Covid curata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Per i Paesi del Benelux e l'Europa centro-orientale c'è un livello di preoccupazione classificato da «alto» a «molto alto», mentre per Francia e Portogallo è «moderato». La mappa si basa su dati al 7 novembre e nessun Paese europeo è nella categoria di rischio «molto basso».

Ema: richiami vaccini per limitare circolazione

«Ema ha partecipato alla revisione del testo del risk assessment dell'Ecdc e supporta la valutazione secondo la quale i richiami per tutta la popolazione adulta sono molto utili per limitare la circolazione del virus e le infezioni nei vaccinati, soprattutto fragili, infezioni poco comuni ma che esistono». Così il responsabile della task force vaccini anti-Covid dell'Ema Marco Cavaleri parlando con l'ANSA circa le raccomandazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Francia, esplode contagio tra i bambini 6-10 anni

Esplode in Francia in pochi giorni, a livelli mai visti prima, il tasso di incidenza di Covid-19 nei bambini fra i 6 e i 10 anni: in una settimana si è moltiplicato per 2,5 ed è ormai di 340 casi per 100.000 abitandi, mentre la media nazionale per gli adulti è di 191. Secondo i dati di Santé Publique, la spettacolare impennata fra i più piccoli è il sintomo della forte circolazione del virus in una fascia di popolazione non vaccinata. Superiore alla media anche l'incidenza fra i bambini delle medie, con un tasso di 208 per gli 11-14 anni. Il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer, ha annunciato che sono ormai più di 6.000 le classi che sono state chiuse in Francia per casi di contagio, al massimo dalla riapertura delle scuole in settembre. Il governo, riunito oggi in Consiglio di Difesa, discute in queste ore dell'eventualità di avviare una vaccinazione dei più piccoli, come negli Stati Uniti e in Israele.

Spagna, incidenza casi tripla tra i no vax

L'incidenza settimanale dei casi di Covid tra persone non vaccinate in Spagna è quasi tre volte più alta rispetto a quella tra chi si è vaccinato: lo rivela una nuova statistica pubblicata dal Ministero della Sanità. Secondo questi dati, l'incidenza media registrata tra il 20 settembre e il 14 novembre tra le persone vaccinate è di 23 casi ogni 100.000 abitanti, mentre tra i non vaccinati è di 64,5 casi. Nel Paese iberico ha completato un ciclo di vaccinazione l'89,2% della popolazione over 12. Tra le persone di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, il rischio di morire per il Covid è 25 volte superiore tra le persone non vaccinate, aggiunge il Ministero della Sanità spagnolo. Da inizio pandemia sono state notificate 87.866 morti. Intanto, continua la «lieve» ascesa dei contagi iniziata circa un mese fa, secondo quanto affermato dalla sottosegretaria di Stato alla salute, Silvia Calzn: l'incidenza su 14 giorni attuale è di 139 casi ogni 100.000 abitanti, mentre quella settimanale è di 81 casi. Le regioni che più preoccupano si trovano al nord-est: si tratta dei Paesi Baschi, della Navarra, dell'Aragona e della Catalogna. In quest'ultimo caso, nelle terapie intensive si registra un tasso di occupazione del 12%, il più alto del Paese. La media nazionale è del 6%. Le autorità di queste regioni stanno preparando alcune misure restrittive per frenare i contagi, come l'estensione dell'uso del green pass.

Slovacchia: serve lockdown per tutti

La Slovacchia sta combattendo la peggiore situazione pandemica del Covid-19, gli ospedali sono pieni e il numero dei contagiati sta crescendo. Secondo la presidente Zuzana Caputova, un lockdown è a questo punto indispensabile. «Stiamo perdendo la lotta al covid, siamo i peggiori nel mondo in termini di nuovi contagiati per un milione di abitanti. Dobbiamo limitare la mobilità, abbiamo bisogno di un lockdown. Tale misura, raccomandata dagli esperti, deve colpire tutti», ha detto Caputova dopo una visita ad un ospedale di Bratislava. Nella Slovacchia su oltre 5 milioni di abitanti il numero dei nuovi casi del coronavirus ha superato ieri 10 mila. Negli ospedali sono ricoverate 3.200 persone. La percentuale dei vaccinati è fra le più basse d'Europa, al 47,33%.

 

 

 

 

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