Covid, a Madrid restrizioni alla mobilità in 37 zone. Hacker cinesi rubano dati ricerca vaccino

Covid, a Madrid restrizioni alla mobilità in 37 zone. Hacker cinesi rubano dati ricerca vaccino
Covid, a Madrid restrizioni alla mobilità in 37 zone. Hacker cinesi rubano dati ricerca vaccino
Venerdì 18 Settembre 2020, 17:54 - Ultimo agg. 18:05
2 Minuti di Lettura

Madrid comincia a chiudere. La presidente della Comunità di Madrid, Isabel Daz Ayuso, ha annunciato limitazioni alla mobilità ma si è rifiutata di dichiarare lo stato di allarme per il coronavirus e ha affermato che «il confinamento deve essere evitato a tutti i costi». Lo riferisce El Pais. La regione della capitale spagnola limita l'ingresso e l'uscita in 37 zone sanitarie, limita le riunioni a sei persone e chiude i parchi.

Coronavirus, vaccino: accordo Commissione Ue con Sanofi-GSK per 300 milioni di dosi
Covid, in Israele iniziato il secondo lockdown nazionale. Allarme Oms per incremento casi nel mondo
Covid Gran Bretagna, 15 milioni in lockdown "locali": oggi 4.322 contagi


Hacker cinesi hanno rubato dati raccolti da laboratori spagnoli impegnati nella ricerca per la messa a punto di un vaccino contro il Coronavirus. Lo riporta il quotidiano spagnolo 'El Pais': «Gli attacchi ai sistemi informatici si sono succeduti in vari paesi che partecipano alla corsa per individuare un rimedio contro la pandemia», ha rivelato la direttrice del Centro nazionale di intelligence, Paz Esteban, precisando che i servizi di intelligence di questi paesi si sono scambiati informazioni utili ad evitare questo rischio. Durante un seminario Esteban ha lanciato l'allarme sulla crescita «qualitativa e quantitativa» degli attacchi informatici durante il confinamento a causa dell'estensione dell'area di esposizione a questa minaccia in seguito al diffondersi dello smart working. E ha sottolineato la parte di attacchi rivolti a «settori sensibili come quello sanitario e farmaceutico» così come «una campagna, particolarmente virulenta, e non limitata alla Spagna, contro laboratori che lavorano allo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19». La maggior parte di tali attacchi, scrive ancora 'El Pais«, partono dalla Cina e dalla Russia. Nella maggior parte dei casi a promuoverli sono entità statali, ma ci sono anche università ed organizzazioni criminali che commerciano con le informazioni sottratte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA