Covid, a Shanghai ospedali al collasso. Malati curati anche sui marciapiedi

Dal mese scorso il 70% degli abitanti, circa 18 milioni di persone, avrebbe contratto il virus

Covid, a Shanghai ospedali al collasso. Malati curati anche sui marciapiedi
Covid, a Shanghai ospedali al collasso. Malati curati anche sui marciapiedi
Martedì 3 Gennaio 2023, 16:42 - Ultimo agg. 20:11
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Reparti sovraffollati, malati abbandonati sulle barelle, altri addirittura curati sui marciapiedi perché posti nelle strutture non ce ne sono. L'emergenza Covid in Cina si fa sempre più drammatica. E la città più colpita sarebbe Shanghai: dal mese scorso il 70% degli abitanti, circa 18 milioni di persone, avrebbe contratto il virus. Agence France-Press ha visionato due ospedali in città, raccontando di centinaia di pazienti, molti dei quali anziani, distesi sulle barelle. E proprio i più anziani, con tosse e serie difficoltà respiratorie, starebbero sovraccaricando i servizi.

Il dramma degli ospedali

I malati sono attaccati a bombole di ossigeno e flebo e sottoposti a monitor cardiaci. Sono i più fortunati, perché c'è anche chi viene curato sui marciapiedi, fuori dagli edifici. Secondo un nuovo studio, l'ondata di infezioni da Covid che ha attraversato la Cina potrebbe aver già raggiunto il picco in alcune delle più grandi città del Paese, tra cui proprio Shanghai e Pechino. L'analisi, pubblicata il 29 dicembre sulla rivista peer-reviewed Frontiers of Medicine, afferma che i modelli matematici hanno previsto che l'ultima ondata di infezioni riguarda le principali città cinesi entro la fine del 2022, mentre le aree rurali saranno colpite dall'aumento dei contagi tra la metà e la fine di gennaio.

La diffusione potrebbe essere «drammaticamente aumentata» dai viaggi previsti durante il prossimo Festival di Primavera, il periodo di festa nazionale del capodanno lunare, che cade il 22 gennaio.

 

Le miacce di Pechino (e il no ai vaccini)

Intanto oggi Pechino ha condannato oggi l'imposizione di test Covid da parte di una dozzina di Paesi (Italia compresa) ai viaggiatori provenienti dalla Cina, avvertendo che potrebbe prendere «contromisure» come ritorsione. «Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all'ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili», ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning, aggiungendo che la Cina potrebbe «prendere contromisure, sulla base del principio di reciprocità».

L'Ue ha offerto gratuitamente alla Cina vaccini contro il Covid-19 per aiutare Pechino a contenere il diffondersi dell'epidemia nel Paese, dopo la fine delle restrizioni. Ma dalla Cina è arrivato un secco "no": «La Cina ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid», ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning. «La situazione Covid in Cina è prevedibile e sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida in modo più efficace», ha aggiunto. 

Le mosse dell'Ue

Domani è invece previsto a livello europeo un incontro del meccanismo di risposta politica integrata alle crisi (Ipcr), riunione convocata dal Consiglio di natura più politica e finalizzato a garantire il coordinamento tra i Paesi dell'Ue. Il meccanismo di regola viene riunito su iniziativa della presidenza del Consiglio o su richiesta di uno Stato membro, e vi partecipano anche esponenti della Commissione e gli Stati membri interessati. Sulla pandemia del Covid ha avuto riunioni periodiche a partire dal marzo del 2020.

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