Danilo Lucente, arrestato in Francia il 33enne accusato del suo omicidio: fermato con documenti falsi dalla polizia di frontiera

Le indagini della Squadra Mobile sono state coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

Danilo Lucente, arrestato in Francia il 33enne accusato del suo omicidio
Danilo Lucente, arrestato in Francia il 33enne accusato del suo omicidio
Venerdì 24 Febbraio 2023, 18:28 - Ultimo agg. 20:45
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È accusato dell'omicidio del caporal maggiore Danilo Lucente ed è stato arrestato in Francia a Le Perthus, al confine con la Spagna. Il presunto autore dell'omicidio è Mohamed Abidi, stella del calcio nordafricano arrivato in Italia dalla Tunisia circa dieci anni fa per giocare con il Bologna.

Abidi ha 33 anni, ha precedenti per rapina ed è stato fermato dalla polizia di frontiera mentre dalla Francia stava cercando di attraversare il confine per andare in Spagna. Come e perché è arrivato Oltralpe? L'ipotesi degli investigatori è che molto probabilmente Abidi aveva dei parenti in Francia e quindi una rete di protezione e aiuto per nascondersi. Di certo c'è che aveva con sé documenti falsi. Ma è durata due settimane la sua fuga dopo l'omicidio del caporal maggiore dell'esercito Danilo Salvatore Lucente Pipitone, assassinato a Roma la notte tra il 10 e l'11 febbraio.

Le indagini della Squadra Mobile sono state coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e Paolo Ielo con il pm Gennaro Varone.

I pm di Roma hanno chiesto il mandato di arresto per l'accusa di omicidio preterintenzionale e la consegna dell'indagato alle autorità italiane.

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Lucente, 44 anni,  era stato brutalmente aggredito in via dei Sesami nella zona di Centocelle forse per una banale lite legata ad un parcheggio. Pipitone, che lavorava come infermiere all'ospedale militare del Celio, era stato ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico Umberto I dopo che alcuni passanti avevano allertato le forze dell'ordine: i sanitari lo avevano trovato con un taglio al sopracciglio e un profondo colpo dietro la nuca.

Ferite mortali.

In quella zona spesso di notte circolano spacciatori e prostitute. Lucente stava andando a riprendere la sua auto. 

Omicidio Lucente, il movente

Se il movente dell'aggressione sarebbe ancora tutto da chiarire - si tende a escludere la rapina: è stato ritrovato con addosso soldi e cellulare - gli inquirenti di Roma hanno però rapidamente chiuso il cerchio sul possibile aggressore. Già 48 ore dopo il pestaggio le banche dati, incrociate con le immagini delle telecamere di sicurezza e alcune testimonianze, avevano restituito un identikit altamente attendibile: un trentenne, d'origine tunisina appunto, con precedenti per spaccio di droga e violenza sessuale.

Dopo il pestaggio - tra le ipotesi c'è anche una lite per la viabilità - l'uomo sarebbe scappato via con una 500 Abarth noleggiata, per poi far perdere le sue tracce. 

L'omicidio Pipitone è uno degli ultimi, numerosi fatti di sangue avvenuti nella Capitale nei mesi passati: domenica scorsa un cittadino filippino di 50 anni era stato accoltellato a morte a Valle Aurelia da due connazionali, che si sono costituiti.

Giorni prima un giovane era stato gambizzato a Morena, mentre all'Infernetto, sempre a Roma sud, una coppia di ristoratori era stata raggiunta da alcuni colpi di pistola, esplosi da due persone in scooter.

Due gravi aggressioni invece si sono verificate alla stazione Termini: un milanese derubato e accoltellato da tre persone e, la sera di San Silvestro, una ragazza israeliana ferita da un polacco senza fissa dimora.

Sulla scia di violenza nella Capitale era intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Questo ci impegna sempre di più - aveva detto - a rafforzare le strutture di polizia. Ci stiamo lavorando anche in termini di rafforzamento sia degli organici che delle capacità operative».

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