Diretta CoP26, Draghi: «Sul clima non ci sono Paesi colpevoli e innocenti». Biden: «Taglio emissioni entro il 2030»

Diretta CoP26, Draghi: «Sul clima non ci sono Paesi colpevoli e innocenti». Biden: «Taglio emissioni entro il 2030»
Diretta CoP26, Draghi: «Sul clima non ci sono Paesi colpevoli e innocenti». Biden: «Taglio emissioni entro il 2030»
Lunedì 1 Novembre 2021, 10:22 - Ultimo agg. 2 Novembre, 01:49
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«Sul clima dobbiamo metterci sul piede di guerra». Il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica, da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta. Lo afferma il principe Carlo, erede al trono britannico, nel suo discorso alla CoP26, la conferenza Onu sul clima che entra oggi nel vivo a Glasgow, il cui testo è stato anticipato ai media. «Dobbiamo metterci sul piede di guerra», le parole del principe, ambientalista storico chiamato già ieri a salire in cattedra a Roma dinanzi ai leader del G20 e oggi presente a Glasgow veste di co-reggente di fatto, in assenza della 95enne regina Elisabetta, tenuta a riposo dai medici. Biden ha parlato di taglio alle emissioni «del 50-52% entro il 2030»«Saremo in grado di raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni del 50%-52% rispetto al 2005 entro il 2030».

Videomessaggio della Regina: «È tempo di agire»

Non è più «il tempo delle parole, ma il tempo dell'azione» per affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici. Lo afferma la regina Elisabetta, 95 anni, rivolgendosi ai leader della Cop26 di Glasgow in un videomessaggio. Costretta dai medici al riposo e a rinunciare a presenziare all'appuntamento scozzese, la sovrana si è mostrata in discreta forma. Ha invitato i leader a «elevarsi oltre la politica spicciola» e dar prova di qualità da «veri statisti» per dare un futuro «più sicuro e stabile» al pianeta. «Nessuno vive per sempre», ha ricordato, ma occorre pensare «ai figli, ai nipoti», alle generazioni che verranno.

India gela la Cop26: «Emissioni zero solo nel 2070»

 

Draghi: «Tracciato un percorso. Il problema non si risolve da soli»

«L'iniziativa della Cop26 è molto molto importante, traccia il percorso che dovremo intraprendere tutti insieme per dare risposta al problema che non possiamo risolvere da soli. Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi e questa forse è la più importante iniziativa collettiva diretta a questo fine», ha detto il premier Mario Draghi in un punto stampa a margine della Cop26.

«Da questo Cop26 mi aspetto che costruisca sui risultati del G20 e vada più in là - ha poi detto Draghi -. Nel G20 ci sono stati spostamenti delle posizioni precedentemente assunti» da Russia a Cina «verso maggiore vicinanza al tema» clima. «Sul piano degli obiettivi, delle ambizioni, non ci sono molte differenze. Sulla velocità con cui affrontare le sfide ancora ci sono divergenze. Che sia stato per la prima volta accettato da tutti che i gradi necessari siano un grado e mezzo e non due è molto importante. Questo impegna questi Paesi ad azioni coerenti di fronte all'opinione pubblica. Non so come evolverà qui il negoziato, ma l'impressione è che ci sia disponibilità a parlare e fare passi avanti».

«Non è che facendo pressione su Paesi» come l'India «che si ottengono risultati - ha detto il premier italiano -: occorre la pressione dell'opinione pubblica e degli attivisti del clima che non smettiamo mai di ringraziare. E poi l'India al G20 ha molto aiutato» ad esempio sull'obiettivo di metà secolo: «con la diplomazia dello scontro non si arriva a niente: deve essere basata sulla vicinanza nel perseguimento di un obiettivo comune, non sullo scontro. Le difficoltà geopolitiche non aiutano, bisogna essere capaci di superarle». Lo dice il premier Mario Draghi in un punto stampa a margine della Cop26.

«Sul clima non ci sono Paesi colpevoli e innocenti»

«Ci sono comportamenti poco coerenti e questo indebolisce la posizione dei Paesi molto virtuosi - ha detto Draghi -. Non credo si ottenga molto sul clima indicando i Paesi colpevoli e i Paesi innocenti, perché i colpevoli sono moltissimi e gli innocenti sono pochissimi». Lo dice il premier Mario Draghi in un punto stampa a margine della Cop26, rispondendo a una domanda sull'India.

«Non è che facendo pressione su Paesi» come l'India «che si ottengono risultati - ha detto il presidente del Consiglio italiano -: occorre la pressione dell'opinione pubblica e degli attivisti del clima che non smettiamo mai di ringraziare. E poi l'India al G20 ha molto aiutato» ad esempio sull'obiettivo di metà secolo: «con la diplomazia dello scontro non si arriva a niente: deve essere basata sulla vicinanza nel perseguimento di un obiettivo comune, non sullo scontro. Le difficoltà geopolitiche non aiutano, bisogna essere capaci di superarle».

«Passi avanti con l'aiuto della tecnologia»

I passi avanti ci saranno «in concreto, quando ci saranno delle iniziative di carattere tecnologico». Lo dice il premier Mario Draghi in un punto stampa a margine della Cop26, rispondendo a una domanda su Cina e Russia. «Ora ragioniamo su una riduzione delle emissioni a tecnologie esistenti, ma c'è un campo immenso come sul Covid e sui vaccini in cui le tecnologie possono aiutare sulla transizione ecologica», aggiunge. «Un grande aiuto lo vedo arrivare dalla tecnologia».

Le parole del premier alla cerimonia di apertura della Cop26

«Il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali - ha detto Draghi alla cerimonia di apertura della Cop26 a Glasgow -. Può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico può dividerci. Le generazioni future ci giudicheranno per ciò che otteniamo o che non riusciamo a raggiungere. Dobbiamo coinvolgerli, ascoltarli e, soprattutto, imparare da loro», ha aggiunto il premier. «Ora, qui alla COP26 dobbiamo andare oltre, molto più di quanto abbiamo fatto al G20.

Dobbiamo accelerare il nostro impegno per contenere l'aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. Dobbiamo basarci sull'accordo del G20 e agire in modo più rapido e deciso».

I soldi, dice Draghi «Non sono un problema. La prima, grande notizia che il primo ministro Johnson ci ha dato oggi è che i soldi non sono un problema se vogliamo usarli bene - ha spiegato - Johnson ha sottolineato la quantità di risorse finanziarie private disponibili» nella lotta al cambiamento climatico, «sono decine di bilioni. Ma adesso vanno usate, dobbiamo trovare un modo intelligente per spenderle e farlo velocemente. Innanzitutto abbiamo bisogno che tutte le banche di sviluppo multilaterali, specialmente la Banca Mondiale, possano condividere con il settore privato rischi che il settore privato da solo non può sostenere. Abbiamo bisogno di piattaforme nazionali dove le banche multilaterali internazionali possano condividere il rischio e rendere tutti questi soldi utili per un buono sforzo». 

«Nel lungo periodo dobbiamo essere consapevoli che le energie rinnovabili possono avere dei limiti - aggiunge - La Commissione europea ci dice che potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati per il 2030 e il 2050. Quindi, dobbiamo iniziare a sviluppare alternative praticabili adesso, perché sarà possibile fruirne in pieno soltanto nel giro di alcuni anni. Nel frattempo, dobbiamo investire in tecnologie innovative per la cattura del carbonio».

Biden: Dio salvi il pianeta

«Facciamo in modo che questo sia il momento in cui rispondiamo alla chiamata della Storia, qui a Glasgow. Possiamo farlo, dobbiamo solo scegliere di farlo. Quindi, mettiamoci a lavorare. Quelli che tra di noi sono responsabili per gran parte della deforestazione hanno la grande responsabilità di aiutare le nazioni» che ne hanno solo subito le conseguenze. «Dio vi benedica tutti: may God save the Planet, possa Dio salvare il pianeta». Lo dice il presidente Usa Joe Biden, intervenendo alla Cop26 a Glasgow. Biden ha chiesto scusa ai leader mondiali per la decisione di far uscire gli Usa dall'accordo di Parigi sul clima presa dal predecessore Donald Trump. «Chiedo scusa - ha detto - per il fatto che gli Stati Uniti sono usciti dall'accordo di Parigi mettendoci in una situazione difficile», ha detto Biden.

 

Johnson cita 007: «Dobbiamo salvare la Terra»

Il premier britannico Boris Johnson invece invoca l'immagine di James Bond, «il figlio più famoso di Glasgow» nella fiction, come fonte d'ispirazione per salvare la Terra: stavolta dal pericolo dei cambiamenti climatico. Aprendo i lavori della CoP26 di fronte a circa 120 leader del mondo in Scozia, Johnson avverte tuttavia che «questo non è un film», che la minaccia «è reale», che «l'orologio corre in modo furioso» e che le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l'appello ad agire ora, prima che sia «troppo tardi».

Guterres: «Andiamo verso il disastro climatico»

«Stiamo ancora andando verso il disastro climatico. I giovani lo sanno. Ogni Paese lo vede». Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antnio Guterres alla conferenza Onu sul Clima Cop26 iniziata a Glasgow. E ha aggiunto: «I piccoli stati insulari in via di sviluppo - e altri vulnerabili - lo stanno vivendo. Per loro, il fallimento non è una possibilità. Il fallimento è una condanna a morte».

 

Johnson si rifà poi alle parole di Greta Thunberg e afferma in apertura della CoP26 du Glasgow che dopo l'Accordo di Parigi del 2015 il mondo ha fatto troppo «bla bla bla» sul fronte della lotta al cambiamento climatico. «Ora è il momento di agire», insiste, richiamando l'obiettivo di fermare il surriscaldamento della Terra sotto il tetto di 1,5 gradi. Aggiunge che «le tecnologie, le idee», i finanziamenti ci sono, ma serve «la buona volontà». Facciamo sì che questa conferenza sia l'inizio d'una marcia per «disinnescare la bomba, l'inizio della fine del cambiamento climatico»; se no le future generazioni «non ci perdoneranno».

Le parole di Carlo

«Abbiamo bisogno - ha rimarcato invece il principe Carlo - di una campagna in stile militare per dispiegare la forza delle migliaia di miliardi» necessarie a sostenere la transizione verso un'economia più sostenibile anche nei Paesi poveri, a partire dagli investimenti «messi a disposizione dal settore privato globale». Il principe di Galles, che ieri a Roma ha descritto la CoP26 come una «ultima chance» per evitare di lasciare un disastro in eredità alle future generazioni, ha incontrato fra l'altro a margine della conferenza il magnate americano e patron di Amazon, Jeff Bezos, per discutere del contributo che a questa battaglia può offrire la fondazione capeggiata da un uno degli uomini più ricchi del mondo.

Il principe Carlo richiama un paragone con la pandemia da Covid che ha dimostrato quanto «devastante» possa essere una crisi globale. Non senza aggiungere che il surriscaldamento della Terra rischia di essere un pericolo «ancor più grave» e micidiale per il futuro dell'umanità. Nel suo discorso torna poi l'appello alla collaborazione fra il pubblico e il settore privato per finanziare la transizione verso il dopo carbonio e un'economia più sostenibile: oltre all'importanza di stabilire «chi debba pagare» per i Paesi poveri.

Draghi è arrivato a Glasgow

Mario Draghi è arrivato alla conferenza Onu sul clima Cop26 a Glasgow. Ad accoglierlo il primo ministro britannico Boris Johnson e il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. I due premier dei paesi che hanno organizzato la PreCop di Milano e la Cop in Scozia apriranno alle 12 ora locale (le 13 in Italia) il World Leaders Summit dei capi di stato e di governo.

Anche Biden è sbarcato alla CoP26

Il presidente americano Joe Biden è arrivato a Glasgow per partecipare alla conferenza internazionale sul clima CoP26. Ad accoglierlo, già presente da alcune ore in Scozia dopo il rientro dal G20 di Roma, il primo ministro britannico e padrone di casa, Boris Johnson. Nel centro città, intanto, ad attendere il leader della Casa Bianca non manca, fra i primi presidi di manifestanti giunti in città per un serie di eventi di protesta che si consumeranno lungo tutte e due le settimane della conferenza, il solito dinosauro simbolo degli animalisti del gruppo Peta: che si fanno vedere ovunque nel mondo alle calcagna del presidente degli Usa, per denunciare la sperimentazione sugli animali vivi condotta a largo raggio oltre oceano e chiedere la nomina di un nuovo direttore più sensibile a questo tema alla guida del National Institute of Health (Nih), istituzione sanitaria pubblica di riferimento nel settore della ricerca.

CoP26, il programma

Alla Cop26 di Glasgow oggi e domani sono le giornate dei capi di stato e di governo. Nella seconda giornata della Conferenza dell'Onu sul clima, dalla tarda mattinata comincerà il World Leaders Summit. Presidenti e primi ministri potranno annunciare quello che il loro paese vuole fare per la decarbonizzazione. L'aumento degli impegni nazionali per il taglio delle emissioni di gas serra (Ndc, National Determined Contributions) è l'obiettivo principale della Conferenza. A Glasgow saranno presenti fra gli altri, oltre al padrone di casa Boris Johnson, Joe Biden, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Mario Draghi, il premier giapponese Fumio Kishida, Narendra Modi, Justin Trudeau, il cardinale Piero Parolin per la Santa Sede, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. Saranno assenti però alcuni capi di stato dei principali paesi emettitori di gas serra: il cinese Xi Jinping, il russo Vladimir Putin. il brasiliano Jair Bolsonaro, oltre al turco Recep Tayyp Erdogan.. Il World Leaders Summit sarà aperto alle 12 ora locale dal premier britannico Boris Johnson. Dopo di lui parleranno Mario Draghi (l'Italia ha ospitato la Pre- Cop26 a settembre a Milano), il primo ministro delle Barbados Mia Amor Mottley (in rappresentanza dei paesi che rischiano di rimanere sommersi dall'innalzamento dei mari), il documentarista britannico David Attenborough, il segretario generale delle Nazioni Unite Antnio Guterres e il principe Carlo di Windsor (che sostituisce la regina Elisabetta, assente per motivi di salute).

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