Diritti umani, presidente Oiad: in Turchia 605 avvocati condannati per essersi opposti al governo

Diritti umani, presidente Oiad: in Turchia 605 avvocati condannati per essersi opposti al governo
Martedì 11 Maggio 2021, 19:13
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«In Turchia, secondo gli ultimi dati dell’associazione Arrested Lawyers Initiative, 605 avvocati sono stati condannati complessivamente a 2158 anni di reclusione perché identificati con i loro assistiti nei processi “sensibili” per il Governo turco. Il nostro impegno su questi temi è fondamentale sia per assicurare un sostegno agli avvocati ingiustamente perseguiti e oggetto di azioni di ritorsione da parte di Governi che intendono mettere a tacere ogni voce dissenziente, sia per l’opera di informazione e sensibilizzazione della pubblica opinione su materie di straordinaria importanza quali quelle della difesa dello stato di diritto, dell’equo processo e dell’indipendenza della giurisdizione, di cui gli avvocati sono parte essenziale».

Lo ha detto Francesco Caia, consigliere nazionale forense, già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli dal 2008 al 2015, nuovo neopresidente dell’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in pericolo (Oaid), organismo che ha sede a Parigi, fondato nel 2016 dagli Ordini nazionali forensi francese, italiano e spagnolo e dall’Ordine degli Avvocati di Parigi, il cui scopo principale è quello di «supportare, ovunque nel mondo, gli avvocati che sono minacciati e perseguitati con arresti e condanne arbitrarie, oppure feriti o uccisi, solo perché colpevoli di esercitare fedelmente il mandato difensivo, nell’interesse esclusivo del cliente, senza piegarsi alle pressioni di governi e regimi autoritari».

«In Turchia, a Istanbul, abbiamo assistito alla prima udienza del processo contro gli avvocati Selcuk Kozagacli e Barkim Timtik (sorella di Ebru morta in carcere nell’agosto dello scorso anno dopo 238 giorni di sciopero della fame per il rigetto di tutte le istanze di scarcerazione per le sue gravissime condizioni di salute).

I due erano già stati condannati a pesanti pene detentive, insieme ad altri colleghi coimputati, al termine di un processo caratterizzato da gravi irregolarità, come accertato nel 2019 da una missione internazionale di avvocati.  La Cassazione turca aveva successivamente disposto un nuovo processo solo per i due avvocati, ravvisando un ne bis in idem, e si sperava in una possibile scarcerazione dei due ma, invece, le istanze sono state ancora una volta rigettate ed il processo è stato rinviato al 15 settembre con l’ulteriore protrarsi della custodia cautelare», aggiunge Caia che conclude: 

«In Honduras, l’Oiad sta seguendo il processo a Roberto David Castillo Mejía, iniziato il 6 aprile 2021, per l’assassinio di Berta Cáceres, coordinatrice generale del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, assassinata il 2 marzo 2016 per la sua opposizione attiva al progetto idroelettrico “Agua Zarca”. L’Osservatorio si è già occupato del caso assistendo l’avvocato minacciato Víctor Fernández, che rappresenta la famiglia e il COPINH, vittime dell’omicidio di Berta Cáceres. Nel 2018, sette persone sono state condannate per aver ordinato l’assassinio di Berta Cáceres. L’Oiad ha condannato il fatto che la Corte, che in un primo tempo ha autorizzato osservatori internazionali e nazionali ad entrare nell’aula d’udienza, ha poi negato loro l’accesso alle udienze».

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