Un vulcano distrusse la loro città: due sorelle colombiane si ritrovano dopo 34 anni

Due sorelle colombiana separate da un vulcano che distrusse la loro città si ritrovano dopo 34 anni
Due sorelle colombiana separate da un vulcano che distrusse la loro città si ritrovano dopo 34 anni
di Marta Ferraro
Lunedì 18 Novembre 2019, 15:48 - Ultimo agg. 16:06
2 Minuti di Lettura
Due sorelle, Jenifer de la Rosa e Ángela Rendón, non si erano mai conosciute. La prima aveva solo una settimana, quando la tragedia di Armero la rese orfana e la separò dalla sorella Angela. Ora dopo aver vissuto, in due diverse famiglie e in differenti continenti, dopo 34 anni si sono ritrovate.
Le due donne hanno raccontato la loro storia alla stampa locale durante una conferenza nella città di Bogotà.

Nel novembre 1985, Armero fu completamente sepolta dal vulcano Nevado del Ruiz. Il disastro naturale causò la morte di 20.000 dei 29.000 abitanti.

Jenifer de la Rosa e sua sorella Ángela Rendón diventarono due dei tanti bambini orfani. Dopo essere state salvate dalle macerie, furono consegnate come tanti altri minori ai servizi sociali e, come gli altri non essendo state reclamate da nessun membro della famiglia furono date in adozione. 



E così, Jenifer finì dall'altra parte dell'oceano, in una famiglia spagnola, mentre Angela fu adottata da una famiglia locale. Jenifer ha sempre saputo di essere stata adottata e la sua nuova famiglia ha sempre condiviso con lei tutto ciò che sapeva della sua vita precedente, incluso il nome della madre biologica. Tuttavia, i tentativi della ragazza di trovare sua madre attraverso Internet non hanno mai prodotto alcun risultato. Recentemente, però, con l'aiuto di Francisco González, creatore della Fondazione Armando Armero, che si occupa di riunire quei bambini a ciò che resta delle loro famiglie, dopo 34 anni Jenifer ha ritrovato sua sorella Angela. 

Grazie al programma di González, l'anno scorso le donne si sono incontrate per la prima volta e anche i risultati del Dna hanno confermato il loro legame di parentela.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA