Elezioni in Francia, Macron per il bis nella sfida a Marine Le Pen: indeciso un elettore su 2
Diretta: affluenza in calo Orari ed exit poll

Elezioni in Francia, Macron per il bis nella sfida a Marine Le Pen: indeciso un elettore su 2 Affluenza in calo Orari ed exit poll
Elezioni in Francia, Macron per il bis nella sfida a Marine Le Pen: indeciso un elettore su 2 Affluenza in calo Orari ed exit poll
di Francesca Pierantozzi
Domenica 10 Aprile 2022, 14:01 - Ultimo agg. 19:05
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«Sappiamo come vota la Francia quando è arrabbiata, ma non sappiamo come vota quando è stanca», così analizzava l’umore elettorale dei francesi un paio di mesi fa un collaboratore di Emmanuel Macron. Era ancora il tempo della pandemia, del post lockdown.


Oggi, ai tempi della guerra in Ucraina, giorno del primo turno delle presidenziali l’interrogativo è ancora più grosso: nessuno sa come vota la Francia quando «è stanca e pure arrabbiata». Più del partito degli astensionisti – ormai tradizionalmente ago della bilancia in molte elezioni europee – sarà il partito degli Indecisi a determinare il risultato del voto di oggi. Non sono mai stati così tanti, né così tanto indecisi: secondo i sondaggi hanno già cambiato idea e candidato più volte, e probabilmente prenderanno la decisione finale solo quando saranno dentro la cabina. «E’ la prima elezione a mostrare una proporzione tanto alta di persone indecise, che hanno già cambiato e continuano a cambiare opinione: addirittura un francese su due è in questa situazione», spiegava ieri il politologo Pascal Perrineau, secondo il quale il “voto da seggio” ovvero la scelta dell’ultimo secondo, quella che si impone al momento di piegare la scheda del candidato prescelto per l’Eliseo e metterla nella busta, sarà “determinante”. 
Oggi sono più di 48 milioni i francesi chiamati alle urne. Ieri hanno cominciato a votare nei territori d’oltremare e le prime cifre non mostrerebbero segni di astensione record. A scandire questi ultimi giorni di campagna elettorale, più dei comizi e delle interviste dei candidati, sono stati i sondaggi. Anche se sempre al primo posto, Emmanuel Macron ha proseguito almeno fino a venerdì la sua linea discendente, arrivando al 26 per cento.

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AGGIORNAMENTO

La partecipazione al primo turno delle presidenziali in Francia a mezzogiorno è di 3 punti inferiore a quanto registrato nel 2017 alle ultime elezioni per l'Eliseo: in una giornata di sole si è registrato il 25,48% di elettori che alle 12 avevano deposto la scheda nell'urna. Nel 2017 alla stessa ora era stato il 28,54%, nel 2012 il 28,3%. Le cifre sono del ministero dell'Interno. La partecipazione è tuttavia più elevata di 4 punti rispetto al 21 aprile 2002, che resta il record negativo di partecipazione al voto. I sondaggisti avevano insistito in questi giorni sul rischio che l'astensione superasse proprio quella del 2002.

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INESORABILE RIMONTA
Difficile sapere se in queste ultime 48 ore il suo elettorato abbia deciso di mobilitarsi ed evitare le sorprese, anche molto grosse per la storia della Quinta repubblica e dell’Europa, che il risultato annunciato questa sera alle 20 potrebbe riservare. A tallonare il presidente uscente c’è infatti la candidata di estrema destra Marine Le Pen. Una rimonta lenta e inesorabile cominciata a fine gennaio l’ha portata addirittura al 24 per cento: lo scarto con Macron rientra ormai nella forchetta d’errore, potrebbe addirittura esserci lei sul podio, la prima classificata per il ballottaggio del secondo turno. A rendere ancora più complicati i giochi, è la possibilità di un’altra sorpresa, che sarebbe in realtà un vero colpo di scena, ovvero un possibile exploit del candidato della gauche radicale Jean-Luc Mélenchon, fino a 48 ore fa al 17 per cento e in ascesa.


Alla guida della sua nuova Union Populaire, il leader della France Insoumise è stato al centro di un’attivissima campagna last minute per convogliare su di lui i voti di una gauche che appare più che mai lacerata tra candidati senza alcuna speranza di qualificarsi: i socialisti con la sindaca di Parigi Anne Hidalgo cui i pronostici accreditano un drammatico 2 per cento, i Verdi di Yannick Jadot, nemmeno sicuro di superare la soglia del 5 per cento che consente di accedere ai rimborsi elettorali, e il comunista Fabien Roussel, che pure ha condotto una bella campagna pop, ma che staziona intorno al 3 per cento.


Sul voto “utile” spera anche Le Pen: per lei si tratta di sedurre gli elettori neogollisti di Valérie Pécresse, (un’altra campagna andata a scatafascio, è data al 10 per cento) e soprattutto quelli dell’ancor più radicale di lei, il polemista Eric Zemmour, che col suo 8 per cento le regala invece un inedito serbatoio di vostri a destra della destra.
In caso di vittoria di Le Pen e Macron, i pronostici del 24 aprile indicano un testa a testa: mai l’estrema destra è stata tanto vicino all’Eliseo.

Ieri è stato il giorno di silenzio elettorale, i giovani, altra incognita in questo voto de-gli indecisi, sono scesi numerosi per le strade, a manifestare per il clima, tema che non è riuscito a imporsi nella campagna. Titolo della manifestazione: la “marcia per il futuro”. Nessun nome di candidato, nessun partito negli slogan: «il clima è l’urgenza, del resto ce ne infischiamo».

Francesca Pierantozzi 
 

Vademecum per il voto: orari ed exit poll

Seggi aperti, in Francia, dove circa 48,8 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il nuovo presidente. Le operazioni di voto, che si concluderanno questa sera alle 19, sono state anticipate nei territori d'oltremare per una questione di fuso orario. I primi exit poll sono attesi a quell'ora Tra i francesi residenti all'estero non potrà votare chi risiede a Shanghai a causa del confinamento deciso nel quadro della strategia cinese di lotta al Covid.

Il sistema elettorale prevede due turni, con un ballottaggio in programma per il 24 aprile tra i due aspiranti presidenti più votati domenica, se nessuno dei partecipanti avrà raggiunto la maggioranza dei voti al primo turno. L'esito del voto che deciderà il nome del prossimo inquilino dell'Eliseo si è fatto più incerto con il passare dei giorni e il susseguirsi di sondaggi che vedevano assottigliarsi lo scarto tra i due contendenti favoriti, il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen, anche nelle proiezioni per il secondo turno, in programma per il 24 aprile.

Senza escludere una 'sorpresa Mélenchon', terzo per intenzioni di voto in vista del primo turno e in presenza di un'alta percentuale di indecisi e del rischio di una forte astensione. Il 27,4% dei francesi potrebbe infatti scegliere di non andare a votare al primo turno delle presidenziali, secondo un calcolo dell'istituto Odoxa per Le Figaro. Si tratta di una percentuale vicina al livello più alto mai registrato nelle precedenti elezioni presidenziali, il 28,4% del 2002. Da allora, dopo un aumento della partecipazione al voto nel 2007, il tasso di astensione è continuato a crescere fino a raggiungere quota 22,2% nel 2017. 

Agli elettori che si recheranno ai seggi non sarà richiesta alcuna condizione di accesso, che si tratti di una prova di vaccinazione, di un certificato di guarigione o di un test virologico. L'uso della mascherina è fortemente raccomandato per i casi contatto, gli anziani, gli immunodepressi, nonché per le persone risultate positive e soggette ad isolamento, che voteranno.

La volta scorsa

Le precedenti elezioni presidenziali si sono tenute il 23 aprile e il 7 maggio 2017, sancendo la vittoria di Emmanuel Macron, candidato de La République En Marche, che ha sconfitto al ballottaggio Marine Le Pen, sostenuta dal Front National. Stando ai sondaggi, il 24 aprile prossimo potrebbe dunque risolversi in una riedizione del duello del 2017, che vide allora Macron aggiudicarsi la vittoria con il 66,10% dei voti contro il 33,90 di Le Pen. Alle presidenziali seguiranno come di consueto le legislative il 12 e il 19 giugno per l'assegnazione dei 577 seggi dell'Assemblea Nazionale. Potranno votare anche coloro che sono risultati positivi al Covid-19.  

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