Mandato di arresto internazionale per il «Re degli aspirapolvere»

Schmelz deve essere processato per adescamento a fini sessuali

Matthias Schmelz
Matthias Schmelz
di Marta Ferraro
Venerdì 27 Gennaio 2023, 21:03
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Nei confronti di un uomo d'affari tedesco, Matthias Schmelz, sono stati emessi un mandato di arresto e detenzione sia nazionali che internazionali. L'uomo, conosciuto come il «Re degli aspirapolvere» deve essere processato per 21 reati tra i quali ricorso alla prostituzione di minori e 5 reati di adescamento di minori a fini sessuali, secondo quanto ha deciso la Corte Centrale di Lisbona.

Come riporta la stampa portoghese, secondo una dichiarazione dell'ufficio del procuratore generale, che non identifica mai direttamente l'imprenditore, i reati contestati sono avvenuti negli ultimi mesi del 2018 e nel 2019, sia in una struttura alberghiera di Lisbona che nella sua abitazione a Cascais.

Circa tre anni fa, dopo la notizia di possibili reati, il 61enne tedesco è stato interrogato dalle autorità e gli sono state contestate le pratiche illegali.

Tuttavia, poco dopo quel passaggio, Matthias Schmeltz è fuggito dal Paese, portando, secondo l'accusa, un Uber a Madrid. Dalla Spagna ha viaggiato in Sud Africa e poi a Dubai.

Secondo l'accusa del DIAP di Lisbona, Matthias, ha approfittato del suo elevato status socio-economico per invogliare giovani sotto i 18 anni a fare sesso con lui. In cambio li ha pagati tra i 200 e i 400 euro. Con l'obiettivo di incontrare nuove minorenni, l'imprenditore ha offerto il denaro non solo al minore che avrebbe prestato le prestazioni sessuali, ma anche alle ragazze che gliele avrebbero portate.

Dopo l'emissione dell'atto di accusa, l'imputato ha chiesto l'apertura di un'istruzione. Tuttavia, come risulta dall'atto di accusa, l'imputato non ha rimesso in discussione le prove raccolte in fase istruttoria, tanto che, il 19 gennaio, il gip ha confermato l'accusa del DIAP di Lisbona.

«Il Gip ha inoltre disposto l'emissione di mandati di arresto/arresto nazionali, europei e internazionali al fine di sottoporre l'imputato a un primo interrogatorio giudiziario e all'applicazione di misure coercitive», si legge nel comunicato della Procura della Repubblica.

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