Un fabbro ucraino che prima della guerra si guadagnava da vivere costruendo oggetti per le fiere medievali, adesso è parte della resistenza e crea armature per i soldati dell'esercito. Vadim Mirnichenko ha una bottega a Zaporizhzhia nella quale lavorano sedici persone. L'invasione della Russia ha cambiato la sua vita, anche a livello professionale. «Un giorno, io e un amico abbiamo deciso di mettere alla prova il frutto del nostro lavoro, le nostre spade e le nostre asce. Siamo andati al poligono di tiro e lì abbiamo scoperto che le placche che avevamo forgiato per le armature medievali riuscivano a fermare i proiettili», ha raccontato.
Vadim Mirnichenko e la bottega a Zaporizhzhia
Inizialmente Vadim Mirnichenko aveva pensato di unirsi all'esercito, sperando di potersi servire della sua esperienza di 20 anni nei combattimenti medievali (che in Ucraina sono un sport riconosciuto), svolti con armi bianche e che gli sono costati anche diverse ossa rotte.
Il primo carico di armature l'ha regalato, poi le ha vendute a 140 euro al pezzo. Un soldato gli ha detto che se non fosse stato per la sua armatura, sarebbe morto sotto il fuoco russo. Grazie a quella placca di metallo, invece, se l’è cavata con una costola rotta. «Sono molto orgoglioso di quello che stiamo facendo per aiutare il nostro Paese».