Febbre alta e rigonfiamenti sul viso, è la «febbre dei conigli»: uomo contagiato da un gatto

Infettato da un graffio del suo gatto malato contrae la «febbre dei conigli»
Infettato da un graffio del suo gatto malato contrae la «febbre dei conigli»
di Simone Pierini
Sabato 15 Settembre 2018, 12:25 - Ultimo agg. 16:50
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Un uomo è rimasto infettato dal graffio del suo gatto malato e ha contratto la cosiddetta «febbre dei conigli». Dopo una settimana di febbre alta all'improvviso sono spuntati degli orribili rigonfiamenti sul viso e sul collo. Stava cercando di salvare il suo gatto che aveva contratto una leucemia felina. L'uomo è stato contagiato da Francisella tularensis, un batterio che provoca la tularemia ghiandolare, una malattia conosciuta anche come «febbre dei conigli». 



I sintomi si sono manifestati due giorni dopo il decesso del gatto e peggiorati nell'arco di due mesi. La vicenda, avvenuta nel Missouri, è stata resa nota dal New England Journal of Medicine. «È probabile che il batterio sia stato trasmesso attraverso un graffio o un morso mentre l'uomo faceva le punture per curare il suo gatto», spiegano i medici nel rapporto. 

Gli esperti parlano di un'infezione molto rara negli esseri umani, con circa 100-200 casi negli Stati Uniti ogni anno. Il paziente è stato trattato con doxiciclina per 4 settimane e i rigonfiamenti sono migliorati nel giro di 5 giorni per poi risolversi in 3 settimane.

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