Energia, le aziende del Nord: «Costi extra per 40 miliardi». Gazprom: stop di Nord Stream da domani a sabato

Gas, Mosca: «Le sanzioni Ue ostacolano le forniture». Confesercenti: a rischio chiusura il 20% delle imprese italiane
Gas, Mosca: «Le sanzioni Ue ostacolano le forniture». Confesercenti: a rischio chiusura il 20% delle imprese italiane
Martedì 30 Agosto 2022, 15:36 - Ultimo agg. 31 Agosto, 00:14
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Mosca sostiene che i problemi dell'Europa col gas sono dovuti alle «sanzioni relative ad aspetti tecnologicì e che la Russia è pronta a onorare gli obblighi di fornitura ai paesi stranieri». Tutto questo in una giornata in cui dopo aver toccato un picco a 284 euro, il prezzo del gas è in calo. All'hub olandese Ttf si attesta attualmente a 264 euro al mwh in calo del 3,156%. Gazprom intanto conferma che il gasdotto Nord Stream sarà fermato per attività di manutenzione da domani, 31 agosto, al 3 settembre. Lo riferisce la Tass. E si registra il grido d'allarme delle aziende del Nord. Gli extra-costi per l'impennata del prezzo dell'energia rischiano di ammontare per le industrie di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna fra 36 miliardi e 41 miliardi di euro, contro i 4,5 miliardi di euro spesi per elettricità e gas nel 2019. È quanto hanno sottolineato i presidenti di Confindustria Emilia-Romagna, Annalisa Sassi, Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Marco Gay (Confindustria Piemonte) ed Enrico Carraro (Confindustria Veneto) in un incontro con gli assessori allo Sviluppo economico delle Regioni di riferimento: Vincenzo Colla (Emilia-Romagna), Guido Guidesi (Lombardia), Andrea Tronzano (Piemonte) e Roberto Marcato (Veneto). Al centro dell'incontro l'emergenza energetica che «sta paralizzando il sistema industriale italiano con il forte rischio di deindustrializzare il Paese e mettere a repentaglio la sicurezza e la tenuta sociale nazionali», si spiega dalla associazioni degli industriali.

Bollette in vetrina, bar e ristoranti mostrano i costi esorbitanti delle forniture di gas e luce

Habeck (vicecancelliere tedesco): «Ho contattato Ue sul gas»

«È vero che ho parlato con i colleghi.

Ci sono notevoli problemi da risolvere e una serie di possibilità per influenzare i prezzi, e ne parleremo all'inizio di settembre al Consiglio sull'energia». Lo ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, rispondendo a un giornalista che, a Meseberg, ha chiesto se sia vero che abbia contattato i colleghi dei Paesi europei, fra cui l'Italia, per manifestare un'apertura sull'opzione del tetto al prezzo del gas.

Salvini: apriamo Parlamento per tetto bollette

«Litighiamo su tutto, ma sulle bollette di luce e gas apriamo subito il Parlamento e mettiamo un tetto agli aumenti» e «basta copiare la Francia di Macron», perché «questa è un'altra guerra e i lavoratori rischiano di morire con le aziende chiuse». Lo ha detto Matteo Salvini durante un incontro elettorale a Cammarata, nell'Agrigentino, ricordando che «questa è la proposta della Lega», ma che «da giorni Letta tace su questo» (

Gas, la posizione del Cremlino

Ad ostacolare le forniture di gas russo verso l'Europa sono solo «le sanzioni relative ad aspetti tecnologici» da parte dell'Occidente. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, aggiungendo che le azioni europee sono «difficili da capire e impossibili da spiegare», costringendo i cittadini «a pagare per esse». Peskov ha criticato quelle che ha definito «le azioni irrazionali degli europei, che sono molto difficili da capire e, probabilmente, impossibili da spiegare, ma per le quali i cittadini comuni devono pagare un alto prezzo». Il portavoce si riferiva in particolare alle difficoltà per il ritorno in Russia di una turbina della Siemens per il gasdotto Nord Stream sottoposta a manutenzione in Canada.

Bollette, le aziende alimentari che rischiano di non riaprire. La Filiera: aumenti del 300%

L'allarme di Confesercenti

«In autunno si rischia il collasso di tantissime imprese anche in Sardegna». Secondo le stime di Confesercenti, elaborate su dati Innova, Unioncamere e Agenzia Entrate, il caro energia sta per creare un tracollo senza precedenti: «a rischio 12mila imprese dei settori commercio e turismo, 6500 del settore artigianato, per un totale di circa 46mila addetti/ posti di lavoro». Bollette dell'energia raddoppiate e, in qualche caso triplicate, renderanno per molte attività impossibile proseguire e saranno costrette a chiudere i battenti. «Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 euro per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, se gli aumenti attuali resteranno costanti, lo stesso bar arriverà a spendere 14.740 euro. Un aumento del 120% e un'incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9% al 10,7% - fa sapere Confesercenti - Allo stesso tempo una struttura ricettiva media vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45.000 euro a 108.000 euro (+140% con un'incidenza del 25% sui ricavi). Non si salvano neanche i negozi di vicinato che passeranno da 1.900 euro a 3.420 euro (+80%), e i ristoranti da 13.500 euro a 29.700 euro (+120%)». «Il caro bollette - spiega Roberto Bolognese, presidente Confesercenti Sardegna - ormai sta diventando incontrollabile ed è necessario attivare interventi di sostegno più incisivi e drastici. Gli attuali interventi di sostegno fin qui adottati dal governo, scadranno fra settembre ed ottobre, dopo ci sarà il baratro. Ô necessario prima di tutto estendere anche alle piccole imprese il credito d'imposta per l'energia elettrica e aumentarne la percentuale, ma soprattutto intervenire alla fonte per calmierare i prezzi dell'energia, mettere un limite. Corriamo davvero il rischio di un collasso per la nostra economia». «La situazione è estremamente seria - continua Gian Battista Piana, direttore dell'associazione - la preoccupazione cresce di giorno in giorno. Se come si vocifera ci dovessimo trovare costretti ad affrontare un inverno all'insegna dell'austerità con possibili coprifuoco per risparmiare energia, chiusura anticipata di negozi, bar, ristoranti e taglio dell'illuminazione pubblica sarà un autentico disastro, un colpo mortale per le imprese dei settori da noi rappresentati che già »in pandemia« hanno pagato un conto troppo salato».

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