Un tecnicismo permetterà di pagare ancora in euro (e in dollari) per pagare il gas. Nonostante le parole di Putin siano suonate come un ultimatum, con il decreto che impone che il gas russo venga venduto ai cosiddetti Paesi «ostili» solo in rubli, in Europa tengono fede le parole di Draghi. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che l'Italia applicherà le linee concordate a livello europeo, ma al momento non c'è ancora un'interpretazione finale del provvedimento annunciato da Putin. La Commissione europea sta studiando in queste ore i vari aspetti interpretativi delle misure del Cremlino e che al momento i pagamenti si possono continuare a effettuare in euro e in rubli. Una strategia però sembrerebbe già esserci, evitando così che i contratti esistenti vengano bloccati a chi non aprirà conti in rubli nelle banche russe. Già, ma come? Questi Paesi finiti nel mirino di Putin per via delle sanzioni a Mosca, dovranno aprire dei conti «speciali» a Gazprombank, uno in rubli e uno in euro. Sarà la banca, esclusa dalle sanzioni, ad acquistare rubli con la valuta depositata alla borsa di Mosca durante le ore di contrattazione, come prevede il decreto del presidente russo pubblicato sul sito del Cremlino. «La banca autorizzata (vale a dire Gazprombank, ndr), in risposta a un ordine di un acquirente straniero ricevuto secondo quanto stabilito dalle regole, vende la valuta ricevuta dall'acquirente su tale conto durante le ore di scambio alla Borsa di Mosca», si legge nel decreto.
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Il meccanismo per continuare a pagare il gas russo in euro
Finora i pagamenti avvenivano in euro su un conto di Gazprombank in Lussemburgo.
Il meccanismo funzionerebbe così: l'azienda che importa il gas apre due conti diversi a Gazprombank, uno in euro e uno in rubli; trasferisce il pagamento nel conto in euro; Gazprombank vende gli euro sul mercato di Mosca e compra i rubli; a quel punto mette i rubli nel conto dell'aziende importatrice in rubli e finalizza il pagamento, trasferendo i rubli per il gas a Gazprom. Con questo modus operandi, le aziende straniere pagherebbero in via teorica il gas in rubli (a Gazprom), ma di fatto continuerebbe a farlo in euro (a Gazprombank) come succede già oggi.
Il colosso dell'energia Gazprom ha guadagnato il 12,26% alla Borsa di Mosca. Si rafforza anche il rublo dopo il crollo avuto a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. Attualmente per un dollaro sono necessari 82 rubli, restano sempre ben lontano dal periodo antecedente alla guerra quando la valuta di Mosca era scambiata a 75 sul biglietto verde.