Forza della Siberia, il primo gasdotto tra Russia e Cina

Forza della Siberia, il primo gasdotto tra Russia e Cina
di Erminia Voccia
Lunedì 9 Dicembre 2019, 18:57
3 Minuti di Lettura
Il 2 dicembre il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin hanno inaugurato, in videoconferenza, il gasdotto Power of Siberia, il primo che collega tra loro i due Paesi e anche la più grande infrastruttura dell'estremo oriente russo per il trasporto di gas naturale. Power of Siberia consentirà al gas russo di arrivare dalle aree più orientali della Federazione Russa fino a quelle più settentrionali della Repubblica Popolare Cinese. L'inaugurazione è stata celebrata come una tappa di importanza storica fondamentale nell'evoluzione dei rapporti bilaterali. E in effetti lo è.



Il progetto era nato anni fa, nel maggio del 2014 la compagnia statale russa Gazprom aveva firmato un contratto con la società cinese China’s National Petroleum Corp (Cnpc) della durata di 30 anni e dal valore di 400 miliardi di dollari per la fornitura di 38 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Ma solo nell'ultimo biennio, con l'approfondirsi dei rapporti tra Mosca e Pechino in funzione anti americana, la costruzione di Power of Siberia ha visto un'accelerazione e il gasdotto è stato completato anche alcuni giorni prima del previsto, e in tempo utile per andare incontro alla domanda di carburante dei consumatori cinesi durante l'inverno. "Forza della Siberia" si estende per oltre 3 mila chilometri e a cominciare dal 2 dicembre permette al gas russo di arrivare ai consumatori cinesi attravero la cosiddetta "rotta orientale". Da Kovyktinskoye e Chayandinskoye la pipeline arriva fino a Blagovehensk, la città russsa sul fiume Amur al confine con la Cina. La firma del contratto tra Russia e Cina per la cooperazione in campo energetico era successiva all'annessione della Crimea da parte della Russia, avvenuta appunto nel 2014. Con tale accordo Mosca definiva la volontà di appoggiarsi a Pechino dopo il peggioramento dei rapporti con l'Occidente dovuto alle fasi iniziali della crisi in Ucraina.

Power of Siberia permette a Russia e Cina di intersecare le rispettive esigenze. Da una parte, consente alla Russia di allargare le esportazioni di risorse naturali, in primo luogo petrolio e gas, che rappresentano una quota molto rilevante delle entrate statali. Dall'altra, permette alla Cina, il maggiore consumatote di fonti energetiche al mondo, di rispondere alla crescente domanda interna di gas e, al contempo, di perseguire l'obiettivo di passare a fonti di energia pulita rimpiazzando il carbone. Uno scopo che la Cina ha definito attraverso il Three-Year Action Plan for Winning the Blue Sky War 2018-2020, pubblicato nel 2018 e che punta alla riduzione dell'uso del carbone in particolare nella regione della Cina settentrionale. Dal punto di vista americano, "Forza della Siberia" si aggiunge alle preoccupazioni causate dal raddoppio di Nord Stream, il controverso gasdotto per la fornitura di gas russo all'Europa, la quale, nonostante le tensioni, è ancora il principale consumatore di gas proveniente dalla Russia. Per gli Usa, Mosca aumenta così il proprio peso geopolitico, mentre il gas naturale liquido LGN degli Stati Uniti risulta un'alternativa sempre meno conveniente. Nei progetti di Mosca e Pechino ci sarebbe un progetto parallelo: Power of Siberia 2 dovrebbe passare attraverso la Mongolia e raddoppiare le capacità del gasdotto.

 

 

 

 

 

 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA