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Banche, media e sport: ecco i mille affari di Gazprom

di Giuseppe D’Amato
Articolo riservato agli abbonati
Domenica 4 Settembre 2022, 08:10 - Ultimo agg. : 13:48
4 Minuti di Lettura

È la più potente compagnia di gas del mondo, ma la sua attività va oltre il settore energetico e comprende anche le sfere più disparate – ad esempio, quella finanziario – bancaria, mediatica, sportiva. La Gazprom è soprattutto una struttura in cui l’intreccio tra politica e affari è fortissimo. L’obiettivo principale è difendere a qualsiasi costo gli interessi della Russia e rilanciare la sua immagine nei cinque continenti.

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Fondata nel 1989 dopo una riorganizzazione del ministero dell’industria del gas, la Gazprom ha accresciuto enormemente la sua influenza, quando nel 1992 il presidente Boris Eltsin scelse come suo premier Viktor Cernomyrdin, l’uomo che la disegnò e l’amministrò nei suoi primi anni. La sua sede, il centro Lakhta, è impossibile da non vedere da tutti gli angoli di San Pietroburgo. Un grattacielo di 87 piani, quasi mezzo chilometro lanciato a punta verso il cielo, l’edificio più alto di Russia, finito di costruire nel 2018.

La Gazprom è la “cassaforte” dei “pietroburghesi”, come vengono chiamati i fedelissimi di Vladimir Putin, alcuni dei quali con un passato nel Kgb (gli ex Servizi segreti sovietici) gente che dirige il Paese da un ventennio. La monopolista del gas è il simbolo del loro potere. E non è un caso che il suo Quartier generale sia stato spostato da Mosca a San Pietroburgo. Basta leggere i nomi di chi gestisce questo “mostro” dalle mille ramificazioni per rendersi conto di cosa si ha di fronte. Viktor Zubov è il presidente del Consiglio di Amministrazione, mentre Aleksej Miller è l’Amministratore delegato. Ambedue sono intimi amici del capo del Cremlino fin dai primi anni ’90. Zubov e Miller sono stati vice di Putin, quando questi era il capo del Comitato per i rapporti con l’Estero del Comune di San Pietroburgo. 

Video

Esperto in questioni finanziarie e tributarie, Zubov è stato anche primo ministro per alcuni mesi tra il 2007 e il 2008. La sua frase “in vita mia non ho mai tradito nessuno” è spesso ripetuta dallo stesso Putin. 60enne, supertifoso della squadra di calcio dello Zenit (club della Gazprom – manco a dirsi!), Miller è appartenuto negli anni Ottanta al gruppo degli economisti riformisti pietroburghesi, facenti riferimento ad Anatolij Ciubais, l’architetto delle prime “liberalizzazioni” in Russia sotto Eltsin, riparato in Occidente dopo l’inizio dell’Operazione militare speciale in Ucraina.

Se si scorrono i nomi degli altri membri del Consiglio di Amministrazione della Gazprom si scopre di essere in una delle “stanze dei bottoni” di Russia. Tra loro su tutti il vicepremier e ministro dell’Energia Aleksandr Novak e Dmitrij Patrushev, ora ministro dell’Agricoltura, figlio di Nikolaj – collega di lunga data di Putin nei Servizi segreti sovietici (poi a lungo direttore dell’Fsb – l’erede russo del Kgb) oggi membro autorevole nel Consiglio di Sicurezza della Federazione russa, il vero “direttorio” del Paese. L’altro figlio di Nikolaj, Andrej Patrushev, è nel consiglio di Amministrazione della Gazprom Neft, il braccio petrolifero della Gazprom.

La Gazprom-Media, appartenente alla Gazprombank (il ramo bancario), è azionaria di maggioranza o proprietaria di numerose testate: dall’Ntv, acquisita tra mille critiche dal magnate Gusinskij nei primi anni del potere di Putin, al canale sportivo Match tv; dal RuTube (versione russa di YouTube) al prestigioso quotidiano Izvestija. Il presidente del Consiglio di Amministrazione di Gazprom-Media è il potentissimo onnipresente Miller, mentre il Direttore generale è Aleksandr Zharov, già a lungo capo dell’Autorità per le telecomunicazioni federali.

Già detto dell’attività in campo sportivo con lo Zenit e lo Ska (nell’hockey), la Gazprom ha sponsorizzato le coppe europee di calcio, squadre e piloti di Formula 1 e la produzione di vari film.

Agli inizi di febbraio, come scrive l’agenzia Rbk, l’ex cancelliere tedesco Schroeder fu inserito nella lista di possibili candidati per entrare nel Consiglio di Amministrazione della Gazprom al posto del genero dell’ex leader kazakho Nazarbaiev, Timur Kulibaev. Dal 2017 Schroeder è stato membro e presidente del Consiglio di Amministratore dell’altro gigante energetico russo, la Rosneft, “campione” nazionale in campo petrolifero. L’ex cancelliere è anche stato presidente del Consiglio di Amministrazione del Nord Stream 2, la compagnia che ha gestito la costruzione del gasdotto sotto al Baltico, mai entrato in funzione e punto di frizione, per anni, tra la Russia e numerosi Paesi occidentali.

Tornando al gas, oggi la Gazprom si trova nella necessità di riorientare le sue vendite dall’Europa all’Asia dopo l’aggravamento della tragedia ucraina. La mancanza di infrastrutture e la necessità di costruirle in ambienti estremi - senza il decisivo ausilio tecnologico occidentale - è la maggiore sfida da affrontare nei prossimi anni, non dimenticando che i cinesi non sono disponibili a pagare i prezzi di fornitura del Vecchio continente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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