Gemme di 2000 anni fa perse negli scarichi delle terme: l'incredibile scoperta al Vallo di Adriano

Le pietre preziose sono cadute dagli anelli degli antichi romani che usavano i bagni e trascinate via durante la pulizia di saune e piscine

Alcune gemme scoperte dagli archeologi vicino al Vallo di Adriano. Fotografia: Anna Giecco
Alcune gemme scoperte dagli archeologi vicino al Vallo di Adriano. Fotografia: Anna Giecco
di Laura Larcan
Giovedì 2 Febbraio 2023, 20:37 - Ultimo agg. 3 Febbraio, 18:58
3 Minuti di Lettura

Gemme preziose perse nell’oblio degli scarichi di vasche d’acqua calda, saune e piscine. Ametiste incise con l’immagine di Venere, diaspro rosso con raffigurato un satiro seduto. Quando si dice, la sbadataggine per tanta bellezza. Bisogna immaginare la scena, con quegli antichi romani di oltre 1800 anni fa, di stanza in Britannia, che scelgono di passare del tempo in uno stabilimento termale portando con sè oggetti di valore. Anelli, sigilli, amuleti...oggetti adornati di gemme incise, incastonate ad arte. Un po’ di distrazione, un po’ di superficialità, fatto sta che probabilmente l’effetto dei vapori potrebbe avere allentato le colle e le pietre scivolano via, cadono, si perdono, risucchiate dalla corrente di scarico. E sono rimaste lì intatte, tra strati di terra e limo, incrostate nelle millenarie tubature.

A Narni il fine settimana dedicato alla speleologia nazionale con l’associazione La Scintilena

Ben trenta pietre preziose sono state scoperte dagli archeologi inglesi in un sito nell’odierna Carlisle, proprio dietro il Vallo di Adriano, nell’Inghilterra settentrionale. Sono stati semplicemente trascinati negli scarichi durante la pulizia delle piscine e delle saune. La notizia, rivelata dal Guardian, ha calamitato i media nazionali e internazionali. Lo stabilimento balneare era adiacente al più importante forte romano sul Vallo di Adriano, la frontiera settentrionale dell’impero, che ospitava un’unità di cavalleria d’élite e aveva legami con la corte imperiale.

Le strutture riportate alla luce testimoniano che il complesso delle terme fosse monumentale e opulento.

La curiosità è forte per questo tesoro di gemme rarissime databili tra il II e il III secolo d.C. che doveva appartenere a personalità dell’èlite romana, militari o aristocratici: ciascuna ha un diametro di appena pochi millimetri e rivela immagini incise di «straordinaria fattura», commentano gli archeologi. «Dovevano essere oggetti di alto valore. Alcuni degli intagli sono minuscoli, circa 5 millimetri, mentre 16 millimetri è l’intaglio più grande. L’artigianato per incidere cose così piccole è incredibile. Sono cadute dagli anelli delle persone che usavano i bagni - racconta al Guardian l’archeologo Frank Giecco che sta guidando lo scavo - Sono stati incastonati con una colla vegetale e, nel bagno caldo e sudato, sono caduti fuori dai castoni dell’anello. Potrebbero anche non aver notato quella perdita fino a quando non sono tornati a casa perché è la vera pietra che cade dagli anelli, anche se abbiamo anche trovato un anello con un’incastonatura».

Sempre al Guardian il professor Martin Henig, esperto di arte romana presso l’Università di Oxford, ha spiegato: «Il metallo si espande. Se la pietra non è adeguatamente fissata, può cadere, come accade oggi con le persone che fanno il bagno. Immagino che le gemme recuperate dal canale di scolo si siano accumulate nel tempo, e dobbiamo ricordare che moltissime persone usavano quei bagni». Per esempio, un bagnante ha perso un’ametista raffigurante Venere, con in mano un fiore o uno specchio. Un altro ha perso un diaspro rosso-marrone raffigurante un satiro seduto su rocce accanto a una colonna sacra. Negli scarichi sono state trovate anche 40 forcine per capelli da donna e 35 perle di vetro, probabilmente provenienti da una collana

© RIPRODUZIONE RISERVATA