America e razzismo, rivoluzione Floyd: Minneapolis smantella il Dipartimento di Polizia

America e razzismo, rivoluzione Floyd: Minneapolis smantella il Dipartimento di Polizia
di Luca Marfé
Lunedì 8 Giugno 2020, 11:35 - Ultimo agg. 18:28
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Impossibile da riformare, dunque da sciogliere.

È questa la decisione netta presa dal consiglio comunale di Minneapolis, con una solida maggioranza di nove voti a favore, contro il proprio Dipartimento di Polizia che smette di esistere per come era.

Per come, cioè, è costato la vita a George Floyd.

Una vera e propria rivoluzione la cui onda è destinata ad andare ben oltre il perimetro della città teatro dello scempio razzista. Con una campagna che già approda a New York e che “rischia” di toccare chissà quante città americane: «De-fund the Police», ovvero tagliare i fondi destinati alle Forze dell’Ordine.

Nella Grande Mela, De Blasio ne fa quasi uno slogan e anche altrove sono tanti i sindaci pronti a rilanciare.

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La tendenza è evidentemente punitiva sul piano concreto, quello del budget appunto, ma è soprattutto una maniera per schierarsi ideologicamente al fianco dei manifestanti che stanno invadendo la scena a stelle e strisce.

Con l’America che si spacca in due metà sempre più distanti, sempre meno capaci di parlarsi.

Da un lato quella delle proteste, dall’altro quella della legge e dell’ordine.

Con Donald Trump che oramai cammina sopra un campo minato, in un sentiero stretto fatto di mille inciampi: il coronavirus, l’omicidio di Floyd, il Partito Repubblicano che in alcune sue correnti gli volta le spalle.

Attenzione alle “non notizie”, però.

Perché le dichiarazioni dell’ex segretario di Stato Colin Powell, che nelle ultime ore ha bollato il tycoon come «un pericolo per gli Stati Uniti», non sorprendono chi la politica americana la segue e quindi ricorda che lo stesso Powell anche nel 2016 si schierò pubblicamente contro The Donald. Al pari di molti altri esponenti dell’establishment di destra.
 


Sarebbe un errore, pure piuttosto grossolano, dimenticare che Trump le elezioni le ha vinte sia contro il Partito Democratico che contro quello Repubblicano.

Nell’anno e più in generale nella presidenza del caos, ci riuscirà di nuovo?

Nel frattempo, dietro le quinte di una Casa Bianca letteralmente blindata, lavora a un discorso alla nazione che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

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