Giovane italiano ucciso in Spagna, chiusa la discoteca del pestaggio

Giovane italiano ucciso in Spagna, chiusa la discoteca del pestaggio
Martedì 15 Agosto 2017, 16:11 - Ultimo agg. 17:23
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I medici legali spagnoli avrebbero concluso l'autopsia sul corpo di Niccolò Ciatti, il ragazzo picchiato a morte in una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna. Secondo quanto si apprende da fonti locali, sarebbero ora in attesa dei risultati di una serie di esami autoptici, al termine dei quali, se il magistrato non ordinerà ulteriori esami e darà il nulla osta, il corpo del ragazzo potrebbe rientrare in Italia.

Intanto la discoteca St Trop di Lloret de Mar, dove Nicolò è stato pestato a morte, è stata chiusa dalle autorità locali spagnole per ragioni di sicurezza. Lo annuncia una nota del comune spagnolo della Costa Brava, spiegando che, durante le indagini, gli inquirenti hanno riscontrato «anomalie di forte gravità nel sistema di sicurezza».

 

 

«Non conosco le procedure legali. Ma quello che chiede la nostra comunità e quello che chiede la famiglia, che ho incontrato stamane, è che sia fatta giustizia per un delitto così efferato e insensato». Così Sandro Fallani, sindaco di Scandicci (Firenze), comune alle porte del capoluogo toscano dove viveva Niccolò Ciatti, il 22enne morto dopo aver subito un pestaggio in una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna, ha commentato stamane la notizia, riportata dai media locali, secondo cui due dei tre aggressori sarebbero stati messi in libertà dal giudice e potranno tornare in Francia dove vivono come richiedenti asilo. La famiglia Ciatti è rientrata in Italia, domani sera veglia a Scandicci.

Fallani, insieme con il comandante della polizia municipale di Scandicci, ha incontrato stamane il padre, la madre e la sorella di Niccolò nella loro casa. «Il nostro Governo e noi stiamo seguendo la vicenda e continueremo a farlo - ha proseguito Fallani -. La famiglia, come si può immaginare, è molto provata ma chiede con forza che sia fatta giustizia». Il Governo e lo stesso comune di Scandicci si stanno occupando delle pratiche per il rientro della salma di Niccolò in Italia. Intanto, domani sera alle 21 nella chiesa di Casellina, il quartiere dove vive la famiglia Ciatti, si terrà una veglia di preghiera.

Anche gli altri due ceceni già rimessi in libertà dovrebbero essere in carcere, ha detto il padre di Niccolò, Luigi Ciatti, in un'intervista al Tg3 Toscana. «Certo - ha detto Luigi Ciatti rispondendo alla domanda se anche gli altri due dovrebbero essere arrestati -, che abbiano le loro conseguenze per quello che hanno fatto. Perché evidentemente dalla polizia spagnola scappavano e non credo scappassero tanto per fare. Evidentemente, qualcosa avevano da nascondere». «Penso siano dei professionisti del male», ha detto il padre del giovane ucciso a botte in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. «Non posso dire che queste persone siano così indifferenti - ha detto Luigi Ciatti riferendosi ai due che sono usciti dal carcere - perché erano loro che tenevano lontano i suoi amici dal cercare di aiutare Niccolò. E quindi non mi sembra che siano così brave persone o così bravi». «Ci manca sempre Niccolò, ci manca. Sa cosa facciamo - ha aggiunto il padre tra le lacrime -, andiamo a odorare il suo cuscino per sentire il suo odore».

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