Giudice russo morto nell'attentato al ponte in Crimea: «Aveva indagato su amici di Putin e su Gazprom»

Giudice russo morto nell'attentato al ponte in Crimea: «Aveva indagato su amici di Putin e su Gazprom»
Giudice russo morto nell'attentato al ponte in Crimea: «Aveva indagato su amici di Putin e su Gazprom»
Martedì 11 Ottobre 2022, 14:44 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 16:47
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«Indipendente» e «incorruttibile», è stato più volte definito. Giudice russo di 42 anni, Sergey Maslov, si era occupato di casi giudiziari che coinvolgevano la figlia dell'amico di Putin, Ramzan Kadyrov, e anche altri realtivi al colosso statale dell'energia Gazprom. A giorni dall'eplosione, oggi emerge che Maslov è una delle vittime dell'attentato al ponte di Kerch, in Crimea.

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Ponte Crimea, la morte del giudice

La notizia è stata riportata dal quotidiano locale Moskovsky Komsomolets. Secondo la ricostruzione era a bordo - quasi sicuramente guidava - la sua Cadillac che viaggiava nei pressi del camion-bomba che avrebbe scatetato l'inferno sul ponte.

Con lui nell'auto c'erano due suoi amici (guide turistiche e i documentaristi, marito e moglie) Eduard Chuchakin, 53 anni, e Zoya Sofronova, 33 anni e l'istruttore di fitness Gleb Orgetkin, 26 anni. Il quotidiano spiega è stato visto nelle riprese delle telecamere a circuito chiuso mentre la sua Cadillac nera sorpassava il camion, poco prima dell'esplosione. Dei decessi degli altri - insieme a qualla dell'autista del camion, il 52enne Makhir Yusubov - era stata data notizia, della sua no.

 

CHI ERA MASLOV

Maslov aveva acquistato l'auto dal 2017. Stava andando in vacanza in Crimea - dove possedeva dei terreni - con il gruppo di amici. Nella sua carriera Maslov si era occupato e si era pronunciato su «casi delicati» relativi principalmente a controversie finanziarie. Era considerato dunque in magistrato di altissimo profilo. «L'ultimo caso che è caduto sotto la sua giurisdizione è stato quello in cui la figlia di Ramzan Kadyrov era imputata», riferiscono fonti legali. Nell'ottobre del 2020 si era occupato di un caso che coinvolgeva Gazprom.

LUI VERO OBIETTIVO DELL'ATTENTATO?

Il canale Telegram Cheka-OGPU - insieme ad altri media - ha ipotizzato che l'esplosivo potrebbe essere stato nel suo veicolo, piuttosto che nel camion. «Anche perché il giudice era una persona "inviolabile" e nessuno avrebbe mai ispezionato la sua auto», riferiscono fonti. E quindi c'è chi sostiene che l'obiettivo dell'esplosione «avrebbe potuto benissimo essere Maslov». Una lettura ovviamente estrema che non si accorda con quanto emerso finora, con la Russia in particolare che accusa i servizi ucraini di essere la mano dietro all'attentato per altri motivi strategici legati al conflitto.

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