Google, i co-fondatori lasciano dopo 21 anni: «È ora si assumere il ruolo di genitori orgogliosi»

Google, i co-fondatori lasciano dopo 21 anni: «È ora si assumere il ruolo di genitori orgogliosi»
Google, i co-fondatori lasciano dopo 21 anni: «È ora si assumere il ruolo di genitori orgogliosi»
Mercoledì 4 Dicembre 2019, 15:45 - Ultimo agg. 18:38
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«Pensiamo che sia arrivato il momento di assumere il ruolo di genitori orgogliosi»Larry Page e Sergei Brin, storici co-fondatori di Google, si dimettono dalla casa madre Alphabet, di cui erano rispettivamente ad e presidente. Sundar Pichai, che ha guidato Google per oltre quattro anni, manterrà il suo ruolo e diventerà anche ad di Alphabet, mentre il ruolo di presidente non verrà coperto. Lo riportano i media Usa. Sia Page che Brin hanno promesso di restare attivamente coinvolti come membri del board e azionisti.



Page e Brin hanno annunciato la notizia in un blog, affermando che la società si è evoluta ed è maturata dopo la sua fondazione 20 anni fa. «Se la compagnia fosse una persona, sarebbe un giovane adulto di 21 anni e sarebbe il momento di lasciare il nido. Pensiamo che sia arrivato il momento di assumere il ruolo di genitori orgogliosi, che offrono consigli e amore, ma non una fastidiosa sorveglianza quotidiana», hanno scritto. «Sundar - hanno aggiunto - porta umiltà e una grande passione per la tecnologia ai nostri utenti, partner e dipendenti ogni giorno. Non avremmo potuto trovare di meglio per guidare Google e Alphabet nel futuro».

I due co-fondatori, che insieme detengono oltre il 50% delle azioni di Alphabet con diritto di voto, si erano fatti da parte già da tempo, non comparendo ad eventi importanti e lasciando che Pichai fosse il leader di fatto della holding. La capogruppo, creata nel 2015, è passata da 59 mila a 114 mila dipendenti e nel suo portafoglio ha progetti a lungo termine, come la società di droni Wing e quella per l'auto senza pilota Waymo. Dopo l'annuncio del cambio della guardia nella casa madre, le azioni di Google sono aumentate di oltre l'1% nelle contrattazioni seguite alla chiusura della Borsa.
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