Gran Bretagna, via tutte le restrizioni e i divieti. Johnson: «Convivere con il Covid». Ma il Paese si divide sul Freedom Day

«La pandemia non è finita», ma la diffusione della variante Omicron è tornata sotto controllo

Gran Bretagna, via tutte le restrizioni e i divieti. Johnson: «Convivere con il Covid». Ma il Paese si divide sul Freedom Day
di Claudia Guasco
Lunedì 21 Febbraio 2022, 15:07 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 07:11
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La vita in Inghilterra torna a prima del Covid. Boris Johnson annuncia oggi, lunedì 21 febbraio, il piano per la revoca di tutte le ultime restrizioni anti coronavirus nel Regno Unito, compreso l’isolamento per i positivi. La linea è: «Convivere con il Covid» in una fase in cui «la pandemia non è finita», ma la diffusione della variante Omicron è tornata sotto controllo nel Paese, come certifica il calo consolidato di contagi e ricoveri ospedalieri.

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In Gran Bretagna via tutte le restrizioni e i divieti

È il messaggio indirizzato alla nazione dal premier britannico a margine di una riunione sul tema del consiglio dei ministri che precede in queste ore l’annunciata illustrazione di un nuovo piano - destinato a essere anticipato a partire da questa settimana in Inghilterra - attraverso il quale l’isola si prepara a eliminare sia l’obbligo di auto isolamento generalizzato per le persone infettate dal coronavirus, sia la distribuzione a pioggia dei kit per i test antigenici. È il primo Paese occidentale a compiere questo passo.

 

LA SVOLTA

L’annuncio di oggi «segna un momento di orgoglio dopo un periodo fra i più difficili nella storia del nostro Paese», il momento in cui si può «cominciare a imparare a convivere con il Covid», ha scritto Boris Johnson, che nel pomeriggio presenterà i dettagli della svolta in Parlamento e poi in un incontro a Downing Street.

Una svolta che «non sarebbe stata possibile senza lo sforzo di tanti», ha aggiunto il primo ministro Tory, elogiando innanzitutto la somministrazione «a velocità fenomenale» nel Regno delle terze dosi vaccinali booster condotta da parte del servizio sanitario nazionale (Nhs) dopo la comparsa di Omicron: dosi ormai inoculate all’81% della popolazione britannica adulta.

RESPONSABILITA'

Nel contempo ha insistito che non si tratta di sbarazzarsi di tutte le cautele, semmai di tornare alla responsabilità individuale; mentre si continuerà a far leva sia sui vaccini, sia sui nuovi farmaci. «La pandemia non è finita - ha quindi concluso Johnson, pur evocando in prospettiva il passaggio graduale verso la fine della fase emergenziale e verso un’infezione endemica - ma grazie a una incredibile campagna vaccinale siamo ora un passo più vicini al ritorno alla normalità. Affinché le persone possano finalmente riavere indietro le loro libertà, mentre continuiamo a proteggere noi stessi e gli altri». Il nuovo piano prevede anche che si riduca in modo sensibile il numero dei tamponi, dopo che è stato riscontrato che solo nel mese di gennaio sono stati spesi 2 miliardi di sterline per i test.

CAUTELA

Una mossa di fronte alla quale molti esperti esortano alla cautela. «Attenzione a non confondere la necessità di togliere tutte le restrizioni con l’eliminazione di strategie fondamentali per permettere di togliere proprio le limitazioni», avverte il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. «Quando si discute di togliere mascherine negli ambienti chiusi oppure, come nel Regno Unito, di non fare più l’isolamento per i positivi, si sbaglia. Il dibattito politico sta andando per la tangente. Le strategie tira e molla rispetto a quelle graduali hanno dimostrato che alla fine creano più problemi che benefici». Cartabellotta è comunque ottimista sull’evoluzione della pandemia.

LE PERPLESSITA'

«Si sta alleggerendo la pressioni sugli ospedali. In area medica - sottolinea - avevamo più di 19 mila pazienti a metà gennaio, domenica sera ne avevamo 13.284. Anche nelle terapie intensive c’è stata un’importante riduzione. A metà gennaio poco avevamo più di 1.700 ricoveri, dodici ore fa 934. La riduzione quotidiana dei casi, siamo a circa 50 mila al giorno, è dovuta alla riduzione del numero dei tamponi. Il tasso di positività è praticamente stabile». Secondo Cartabellotta «non è escluso che nelle prossime settimane si possa vedere un rallentamento dei nuovi casi, ma dobbiamo analizzare le curve. Probabilmente vedremo più una fase di appiattimento della curva, che di discesa».

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