Johnson: «​Lockdown nazionale in Gran Bretagna da giovedì al 2 dicembre. Scuole aperte»

Johnson: « Gran Bretagna verso nuovo lockdown da giovedì al 2 dicembre. Scuole aperte»
Johnson: «​Gran Bretagna verso nuovo lockdown da giovedì al 2 dicembre. Scuole aperte»
Sabato 31 Ottobre 2020, 20:10 - Ultimo agg. 1 Novembre, 13:10
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Nuovo lockdown in Gran Bretagna. Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato oggi l'entrata in vigore dalla settimana prossima di un lockdown nazionale bis in tutta l'Inghilterra per cercare di frenare la seconda ondata di contagi da coronavirus innescatasi nel Paese come altrove in Europa dopo l'estate. La restrizione, a differenza della primavera, non comprende tuttavia la chiusura di scuole e università: è prevista da giovedì 5 novembre al 2 dicembre. «Se non agiamo ora» rischiamo di avere «migliaia di morti al giorno» tra alcune settimane, ha detto Johnson in una conferenza stampa evocando in quel caso «un disastro morale» per il servizio sanitario (Nhs) e il Paese. Il primo ministro ha difeso la scelta delle restrizioni locali adottate nelle ultime settimane, sottolineando «i costi del lockdown», ma di fronte ai nuovi dati ha formalizzato il via libera al lockdown bis da giovedì invitando di nuovo la popolazione a «restare a casa».

La stretta prevede la chiusura di tutti i negozi non essenziali (escluse farmacie, supermercati e poco altro), delle attività ricreative e sociali, di alberghi, ristoranti, pub e caffè salvo che per i servizi di take-away, nonché il ritorno dell'indicazione tassativa di lavorare da casa per chiunque lo possa fare, di non uscire se non per le esigenze fondamentali, con il permesso di far sì attività fisica, ma la limitazione di poter incontrare da giovedì all'aperto non più di un'altra persona non convivente (ossia di passare dall'attuale tetto di 6 a quello di appena due).

Vietate oltre le riunioni in casa fra nuclei familiari diversi.

La svolta, motivata da Boris Johnson con l'allarme crescente suggerito dalle ultime proiezioni dei consulenti medico-scientifici che ipotizzano - al ritmo attuale di diffusione del virus - la ricomparsa di un pericolo di sovraffollamento imminente degli ospedali del servizio sanitario nazionale (Nhs) e una potenziale impennata del numero di contagi e decessi quotidiani che alcuni modelli paventano fino a picchi di oltre 4000 morti al giorno se la curva non venisse abbassata nelle prossime settimane.

Una tendenza che sta accelerando in modo «molto veloce» e rispetto a certi indicatori in misura «esponenziale», come sottolineato dai consiglieri medici di riferimento del primo ministro, Chris Whitty e Patrick Vallance, presenti nella conferenza stampa di stasera a Downing Street accanto a Johnson, e su cui le restrizioni locali adottate finora hanno avuto a ottobre un impatto solo parziale sul tasso d'incremento dell'indice d'infezione Rt nel Regno. Dal mondo scientifico britannico, alcuni esperti chiedono peraltro ancora maggior severità, mentre vari sindacati del settore dell'istruzione invocano anche lo stop a scuole e università. L'opposizione laburista contesta da parte sua al governo conservatore di aver resistito troppo a lungo - pressato dal business e dagli umori di una parte dei deputati della maggioranza, oltre che della società - sulla strategia recente delle restrizioni locali graduate territorio per territorio attraverso tre livelli di allerta.

E rivendica di aver suggerito per bocca del suo leader Keir Starmer un semi-lockdown di due settimane fin dalla prima metà di ottobre: soluzione adottata dal governo locale a guida Labour in Galles dal 23 ottobre fino al 9 novembre, ma che potrebbe in effetti rivelarsi a sua volta insufficiente e non sfuggire a una proroga all'ultimo momento.

Boris Johnson ha riconosciuto stasera come una prospettiva «difficile» per il Paese quella del nuovo lockdown annunciato per 4 settimane da giovedì prossimo in tutta l'Inghilterra, ma senza alternative di fronte all'attuale dinamica dei dati sulla diffusione del coronavirus: nel Regno Unito come pure in altri Paesi quali «Francia, Spagna, Germania e Belgio», ha enumerato. Per alleggerire il peso ulteriore del confinamento sull'economia e sulla vita delle persone, il premier conservatore ha reso nota la decisione parallela del suo governo di estendere a novembre e per tutta la durata del lockdown nazionale bis lo schema di sussidi statali da super cassa integrazione destinati a coprire fino all'80% dei salari delle persone private dei loro redditi. Nello stesso tempo si è impegnato a rilanciare il sistema di test e tracciamento, rivelatosi in parte inefficace in questi mesi, e una «massiccia» diffusione ulteriore dei tamponi.

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