Greta, la ragazzina svedese candidata al Nobel per la pace

Greta, la ragazzina svedese candidata al Nobel per la pace
di Erminia Voccia
Giovedì 14 Marzo 2019, 17:56
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Greta Thunberg ha la sindrome di Asperger, per lei il mondo è tutto bianco e nero, forse è per questo che non accetta compromessi. La ragazzina svedese di 16 anni, divenata in pochi mesi un'attivista per il clima conosciuta ovunque nel mondo, è stata candidata al Nobel per la pace. «Abbiamo indicato Greta perché la minaccia del clima è probabilmente una delle cause principali di guerre e conflitti. Il movimento di massa che lei ha ispirato è un contributo molto importante per la pace», ha affermato il deputato norvegese Ovstegard.

La candidatura di Greta è stata proposta al Comitato dei Nobel, chiamato ogni anno ha conferire il prestigioso premio, da un gruppo di deputati socialisti norvegesi. Insieme alla 16enne, riferisce il Nobel Instutute, sono state  candidate 304 persone e organizzazioni,  ma la lista resterà segreta per 50 anni. «Onorata e molto grata per questa candidatura», ha scritto la ragazzina su Twitter dopo l'annuncio.

Appena pochi giorni fa, l'8 marzo, nella giornata internazionale delle donne, Greta era stata nominata donna dell'anno dal quotidiano svedese Expressen e in Svezia ha vinto un sondaggio svolto per un altro giornale svedese che l'ha eletta donna dell'anno nel suo Paese.  La mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico innescata dalla giovanissima attivista con le treccine porterà domani 15 marzo ad uno sciopero globale della scuola. La protesta dei ragazzi contro l'indifferenza degli adulti e la sordità dei leader politici riguardo uno dei problemi più pressanti dei nostri tempi ha raccolto adesioni da più di 150 Paesi. Domani, scrive Greta su Twitter, ci saranno scioperi dalla scuola in almeno 1.659 luoghi.

Tutto era iniziato il 20 agosto quando la ragazzina ancora 15enne si era rifiutata di andare a scuola per protestare in maniera pacifica contro il surriscaldamento globale davanti al Parlamento di Stoccolma. Greta non aveva rinunciato a studiare e portava con sé i libri ogni giorno. Dopo le elezioni che si sono tenute in Svezia a settembre, Greta ha continuato a scioperare ogni venerdì saltando le lezioni e sfidando il freddo con cappuccio, guanti e sciarpa. Seguendo il suo esempio, tanti altri ragazzi hanno iniziato a scioperare, prima in Svezia e nei Paesi Bassi, successivamente il messaggio di Greta «non possiamo più aspettare» si è fatto sentire in tutto il pianeta. In Australia è nata l'iniziativa Strike 4 climate action, nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in altri 40 Paesi si sono invece svolte le manifestazioni del movimento Youth strikers 4 climate.

Il 25 gennaio Greta al World economic forum di Davos non aveva esitato ad accusare molti dei leader presenti di essere i responsabili del cambiamento climatico. A febbraio, invece, aveva sfidato i leader europei a  Bruxelles definendoli «bambini viziati irresponsabili» perché ancora inermi davanti agli avvertimenti della comunità scientifica. Dopo la plenaria del comitato economico e sociale europeo, Greta aveva ricevuto il baciamano del presidente della Commissione Ue Juncker, colpito dal suo intervento semplice ma estremamente serio e dalla determinazione fortissima di una ragazzina. 
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