Bomba nucleare, cosa accade in caso di esplosione? Rischi enormi entro raggio di 30 km, nodo fallout

Guerra nucleare, come funziona una bomba atomica: raggio di azione e effetti a lungo termine
Guerra nucleare, come funziona una bomba atomica: raggio di azione e effetti a lungo termine
Lunedì 28 Marzo 2022, 13:21 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 16:03
6 Minuti di Lettura

Mentre la tensione internazionale legata alla guerra in Ucraina sale, il mondo resta con il fiato sospeso e nel dibattito pubblico torna la paura per una possibile escalation in grado di trascinare il mondo in una guerra nucleare. Putin sin dalla prima settimana di guerra ha aumentato il livello di allerta nucleare e Joe Biden dalla Polonia lo scorso 25 marzo ha annunciato la possibilità di una risposta atomica statunitense anche in caso di attacchi convenzionali, anche se solamente "in situazioni estreme".

Ma cosa succede quando scoppia una bomba atomica e che effetti può avere a lungo termine?  A che raggio di distanza ci si può considerare al sicuro? Le possibilità di sopravvivenza dipendono, oltre che dalla distanza dall'esplosione, anche dal tipo di ordigno che viene esploso e dalla possibilità che si ha di ripararsi. 

 

Gli effetti di una bomba atomica

Tutte le esplosioni nucleari hanno degli effetti caratteristici comuni: un lampo di luce, una palla di fuoco, un impulso di radiazione nucleare, un onda d'urto, un'onda di calore, un fallout radioattivo. L'onda di calore può durare diversi secondi e infliggere gravi ustioni a km di distanza dal sito dell'esplosione. Anche l'onda d'urto si estende per km ed è ciò che provoca il maggiore danno, facendo cadere veicoli, edifici e detriti. Le ricadute radioattive (fallout) arrivano invece per ultime - 15 minuti dopo l'esplosione - e rappresentano il vero e proprio effetto “atomico” della bomba, in quant possono causare l’avvelenamento da radiazioni. Il raggio di azione delle bombe dipende dal tipo di ordigno che viene sganciato: gli effetti più devastanti si concentrano entro il raggio di 2 km (in cui le possibilità di sopravvivenza sono praticamente nulle). Invece, oltre i 30 km dal luogo dell'esplosione il pericolo di radiazioni è nullo. 

Che raggio di azione ha una bomba nucleare? 

Il raggio di azione entro cui si avvertono gli effetti di una bomba nucleare dipende dal tipo di ordigno che viene fatto esplodere. Negli arsenali delle principali potenze mondiali sono presenti bombe di diversa portata: dalla bomba di Hiroshima di 15 kilotoni, che può estendere il suo raggio di azione fino a 4,52 km, alla W76, in uso negli equipaggi di Usa e Gran Bretagna, che ha invece una potenza di 100 kilotoni e i cui effetti diretti possono essere avvertiti anche fino a 10 km dal punto dell'esplosione. La più grande bomba nucleare mai costruita, si trova nell'arsenale russo è la Tsar Bomb (chiamata anche Big Ivan). È una testata da 100 megatoni, tremila volte più potente di Little Boy e i suoi effetti possono essere avvertiti fino a 91 km di distanza. In pratica, se ne scoppiasse una al centro di Roma il raggio di radiazione termica (che produce ustioni di terzo grado potenzialmente letali) arriverebbe fino a Viterbo e Latina e l'onda d'urto provocherebbe danni ingenti fino a Tivoli, Palestrina e Velletri. I vetri delle finestre scoppierebbero anche a L'Aquila a causa dell'onda d'urto. 

La bomba di Hiroshima, la W76 americana e la Tsar Bomb: raggio e radiazioni 

La bomba di Hiroshima, detta Little Boy, con 15 kilotoni, è una delle più piccole in circolazione. Nonostante questo la sua esplosione, avvenuta a 580 metri da suolo uccise in un solo colpo tra le 70mila e le 80mila persone. Si stima che una bomba simile abbia un raggio d'azione in grado di estendersi fino a 4,52 km (su una superficie di 64,1 km ²). All'interno di quest'area gli effetti diretti dell'esplosione sono diversificati: nel raggio di 180 metri dallo scoppio tutto sarà vaporizzato dalla palla di fuoco, mentre l'onda d'urto distruggerà tutti gli edifici nel raggio di 340 metri (area del "danno di esplosione pesante" di 20 psi). In assenza di un rifugio antiatomico è comunque praticamente impossibile salvarsi se ci si trova entro i 2 km dal punto dell'esplosione, a causa dell'onda termica che causa ustioni di terzo grado potenzialmente letali. Inoltre fino a 1,2 km dall'esplosione la dose di radiazioni ionizzanti è di circa 5000 millisievert: assorbire in poco tempo questa quantità di radiazioni significa morire entro un mese.

Il 15% dei sopravvissuti ha comunque alte probabilità di morire di cancro. Oltre i 340 metri e fino a 4 km e mezzo dal punto dell'esplosione verranno registrati "danni da esplosione leggera" (ad esempio, scoppio delle finestre in vetro). 

La bomba nucleare W76, in uso negli equipaggi di Usa e Gran Bretagna ha invece una potenza di 100 kilotoni. I suoi effetti diretti si estendono per circa 10 km dal punto dell'esplosione: la palla di fuoco è di circa 380 metri, il raggio di radiazioni letali è di 1,11 km mentre il raggio di radiazione termica (ustioni di 3° grado) è di 4,38 km ( 60,3 km ²).  Oltre i 5 km ci sono maggiori possibilità di sopravvivenza, nonostante gli effetti dell'onda d'urto e delle ricadute radioattive. Lo scoppio di una Tsar Bomb invece vaporizzerbbe all'istante tutto nel raggio di 6 km (palla di fuoco), mentre l'onda d'urto moderata (in grado di far crollare buona parte degli edifici), si estenderebbe per 32 km.

Cosa fare in caso di esplosione nucleare

La cosa migliore da fare è rifugiarsi all'interno di un buker antiatomico o sottoterra (metropolitane, cantine) per ripararsi dall'onda d'urto e non uscire nelle successive 12 ore per evitare gli effetti della ricaduta di materiale radioattivo che si verifica a seguito dell'esplosione. È altrettanto importante evitare di mangiare cibo o acqua contaminati (sarà dunque essenziale avere scorte di acqua, almeno 4 litri a persona la giorno e cibo a lunga conservazione). L'assunzione di Iodio per contrastare gli effetti della radioattività sulla tiroide viene indicata dalle autorità. Sarà infine essenziale avere a disposizione un collegamento con l'esterno - telefoni o televisione - per essere aggiornati sulle indicazioni delle autorità e su piani di evacuazione. 

Il rischio radiazioni nel tempo: perchè Hiroshima è ancora abitata 

Nel caso di Hiroshima la maggior quantità di vittime delle esplosioni nucleari furono dovute all'onda d'urto causata dalla grande quantità di energia liberata e non agli effetti di contaminazione radioattiva del suolo e dell'acqua. Le bombe americane liberarono nell'aria pochi kg di materiale radioattivo, a differenza dell'incidente di Chernobyl che causò una liberazione di decine di tonnellate di elementi radioattivi. Ciò spiega perchè mentre a Chernobyl si stima che gli effetti della contaminaizone renderanno l'area invivibile per i prossimi 20mila anni, Hiroshima e Nagasaki oggi sono nuovamente abitate e non ci sono livelli anormali di tumori nella popolazione.

Il pericolo di contaminazione è legato non solo alla quantità di materiale radioattivo presente nelle bombe ma anche all'altezza a cui esplodono: più vicina al suolo è l'esplosione maggiore è la grandezza del cratere e la quantità di terra che viene risuccchiata, lanciata in aria e trasformata in materiale radioattivo che ricade a terra. Si stima che il fallout di bombe a Idrogeno (come la Tsar bomb) o atomiche di grande portata che risucchiano enormi quantità di suolo sarebbe in grado di contaminare il suolo a livelli mortali per gli essere umani in un raggio di centinaia di chilometri dal luogo dell’esplosione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA