LA GIORNATA

Guerra in Ucraina, la diretta. Putin: «Mobilitazione completata in 2 settimane. Kiev: attacco russo a Zaporizhzhia con droni

Ucraina, guerra in diretta: popolazione filo-russa in fuga da Kherson, solo i mercenari del battaglione Wagner tengono le posizioni. Elon Musk batte cassa per Starlink
Ucraina, guerra in diretta: popolazione filo-russa in fuga da Kherson, solo i mercenari del battaglione Wagner tengono le posizioni. Elon Musk batte cassa per Starlink
Venerdì 14 Ottobre 2022, 09:01 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 10:26

Kiev: attacco russo a Zaporizhzhia con droni kamikaze

Il segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhia Anatoly Kurtev ha affermato che i russi hanno attaccato in serata la città con droni kamikaze, provocando danni alle infrastrutture. Lo riporta Ukrainska Pravda. Kurtev ha specificato che le strutture infrastrutturali sono state danneggiate a seguito dell' un attacco e un incendio è scoppiato nel luogo dell'atterraggio.

Attacco ucraino nella città russa di Belgorod, esplode centrale elettrica

Nella città russa di Belgorod, al confine con l' Ucraina, c'è stato un nuovo attacco ucraino ed è andata a fuoco una centrale elettrica. «Si sono sentite esplosioni in alcune aree, dopo il bombardamento una sottostazione da 110 kW ha preso fuoco e l'elettricità è venuta meno in una parte della città», afferma il governatore della regione di Belgorod della Federazione Russa, Vyacheslav Gladkov, come riporta Ukrainska Pravda. (

Usa: non ci saranno sistemi di difesa anti-aerea negli aiuti

Nel prossimo pacchetto di armi all'Ucraina che gli Stati Uniti annunceranno nella prossime ore non ci sono «nuove capacità significative o nuovi sistemi di difesa anti-aerea» per respingere gli attacchi missilistici che la Russia ha lanciato nei giorni scorsi contro città e obiettivi civili. Lo riferiscono fonti dell'amministrazione all'agenzia Reuters. Il pacchetto, da 725 milioni di dollari, conterrà tuttavia «armi e sistemi» per aiutare l'Ucraina nella «controffensiva che ha portato alla riconquista di vaste parte di territorio» da parte delle forze di Kiev.

Putin: «Una catastrofe globale con uno scontro tra Nato e Russia». Mobilitazione completa entro 2 settimane

«Una catastrofe globale». Questo succederà, ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin, se si arriverà a «uno scontro diretto tra gli alleati della Nato e la Federazione russa». Nel corso di una conferenza stampa ad Astana Putin ha detto che «uno scontro diretto tra le truppe della Nato e l'esercito russo è un passo molto pericoloso che porterà a una catastrofe globale. Spero che siano abbastanza intelligenti da non farlo».

 

Tutte le attività di mobilitazione saranno completate in due settimane e non è prevista alcuna coscrizione aggiuntiva: lo riporta Novaya Gazeta Europa, secondo cui Putin ha detto che delle 300.000 persone che si prevede di mobilitare, 223.000 sono state convocate nell'ambito della «mobilitazione parziale», che 33.000 mobilitati sono già nelle unità e 16.000 sono impegnati nei combattimenti in Ucraina.

 

Putin: «Non c'è più bisogno di attacchi massicci in Ucraina»

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che al momento non c'è più bisogno di «attacchi massicci» sulle infrastrutture ucraine. Lo riferiscono la Tass e Ria Novosti. «La Russia non vuole distruggere l'Ucraina», aveva detto poco prima.

Putin: non vedo la necessità di parlare con Biden

Vladimir Putin non vede «la necessità» di colloqui con Joe Biden. Lo ha detto il presidente russo da Astana, riferendosi all'eventualità di un faccia a faccia con il presidente americano a margine del G20.

«La Russia parteciperà al prossimo summit del G20, ma non c'è ancora nessuna decisione sulla mia presenza»

 

Putin: Russia resta aperta a colloqui con l'Ucraina

Vladimir Putin, nel corso del vertice euroasiatico in corso ad Astana, ha confermato che la Russia è aperta alla prospettiva di colloqui con l'Ucraina. Lo riferisce la Tass.

Kiev: sistemi Nasams dagli Usa per la difesa aerea arrivano a fine mese

I primi sistemi missilistici antiaerei Nasams per la difesa aerea saranno consegnati dagli Usa all'Ucraina già questo mese. Lo ha affermato il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov, secondo quanto riporta l'agenzia Unian. «C'è una decisione degli Stati Uniti di fornirci il ben noto sistema Nasams, le prime installazioni. Anche i nostri specialisti sono in fase di formazione. Saranno consegnati questo mese», ha affermato Reznikov spiegando che sono in arrivo, sempre entro ottobre, anche i sistemi di difesa aerea tedeschi IRIS-T.

Francia non userà il nucleare in caso di attacco

Emmanuel Macron ha «scoperto le sue carte» anticipando che la Francia non ricorrerebbe al nucleare per rispondere ad un attacco di Putin all'Ucraina con armi di questo tipo. È questa la critica mossa dal ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, al presidente francese, che ha recentemente voluto chiarire la posizione della Francia in merito.

Parlando due giorni fa con France 2, Macron ha sottolineato che la sua dottrina prevede la difesa degli interessi fondamentali della nazione. «Questo implica che la Francia non si vedrebbe direttamente colpita se, ad esempio, si producesse un attacco nucleare in Ucraina». Macron ha quindi avvertito Mosca che in caso di ricorso alle armi nucleari ci sarebbero «gravi conseguenze»: «si troverebbe completamente isolata a livello globale». Secondo il Daily Mail il Regno Unito realizzerà la prossima settimana una serie di manovre militari per simulare un possibile attacco nucleare contro il paese.

Missile russo su Zaporizhzhia

Un attacco missilistico russo ha colpito stamani la città di Zaporizhzhia nel sud dell' Ucraina. Lo riporta Ukrinform. «Attacco missilistico del nemico sul centro della regione», ha denunciato via Telegram Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia. Un incendio viene segnalato in un distretto della città. Secondo Starukh, contro infrastrutture della città sono stati lanciati tre missili S-300. Nuova zona di sicurezza attorno alla centrale.

Erdogan: a breve hub del gas russo in Turchia

Ankara e Mosca costruiranno insieme un hub per il gas russo nella regione della Tracia, nella parte europea della Turchia. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato da Anadolu, accogliendo l'idea dell'omologo russo Vladimir Putin che aveva proposto di creare un hub energetico in Turchia per esportare gas russo in Europa. «Con Putin abbiamo dato istruzioni alle istituzioni rilevanti» per la costruzione del centro energetico, ha detto Erdogan.

 

Russia: vittime nell'esplosione di Belgorod

Ci sarebbero vittime, «morti e feriti», a seguito dell'esplosione di un deposito di munizioni nella località di Oktyabrsky, nella regione russa di Belgorod. Lo riporta il Guardian citando l'agenzia russa Ria che rilancia informazioni diffuse via Telegram dalle autorità russe del comitato investigativo secondo cui «è stato riferito che nel villaggio di Oktyabrsky, nel distretto di Belgorod» dell'omonima regione, «un deposito di munizioni è stato fatto saltare in aria da bombardamenti delle forze armate ucraine» e «secondo le prime informazioni ci sono morti e feriti».

Russia, anche la Danone se ne va

Danone in ritirata dalla Russia: il colosso multinazione ha annunciato che intende disinvestire sull'unità "Latticini e Prodotti" a base vegetale che costituisce la maggior parte delle attività nel Paese, mantenendo solo il ramo Nutrizione infantile. «Danone annuncia la decisione di avviare il processo di trasferimento del controllo delle attività Essential Dairy and Plant-based alla Russia», ha affermato il gruppo, una delle poche multinazionali rimaste in Russia dall'inizio della guerra in Ucraina. 

 

Musk batte casa per la rete Starlink che ha donato agli ucraini

Musk batte cassa: l'uomo più ricco del mondo o comunque fra i tre più facoltosi del pianeta grazie a un patrimonio di 200 miliardi di dollari, il visionario Musk che vuole colonizzare Marte, ora avvisa che non è più in grado di sostenere i costi della cruciale rete di comunicazione garantita dai circa 20 mila terminali satellitari Starlink donati all' Ucraina:  in settembre ha avvisato con una lettera il Pentagono che potrebbe mettere fine al servizio se la difesa Usa non si farà carico degli oneri per decine di milioni di dollari al mese. Lo riporta la Cnn. L'imprenditore miliardario ha fatto sapere che finora la sua SpaceX ha speso 80 milioni di dollari e che i costi potrebbero superare i 120 milioni entro fine anno e i 400 nei successivi 12 mesi. 

«Non siamo nella posizione di donare altri terminali all' Ucraina o di finanziare i terminali esistenti per un indefinito periodo di tempo», ha scritto al Pentagono il direttore di SpaceX per le vendite governative. In luglio il comandante generale dell'esercito ucraino, il gen.Valerii Zaluzhniy, aveva richiesto a Musk circa altri 8000 terminali Starlink, rivela la Cnn. Terminali che sono una fonte vitale di informazioni per le truppe di Kiev, consentendo loro di combattere e di restare collegate anche quanto i network per i cellulari ed internet sono distrutti nella guerra con i russi.

Recentemente però sono circolate notizie, non smentite da Musk, di blackout del servizio e perdite di comunicazione, con conseguenze per la prima linea e per il proseguimento della controffensiva.

Nei giorni scorsi Musk aveva lanciato una controversa proposta di pace che prevede la cessione della Crimea e la ripetizione dei referendum nelle regioni orientali sotto l'egida dell'Onu. Proposta accolta positivamente da Mosca ma non dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aveva chiesto al magnate americano da che parte stesse. Musk aveva risposto che sostiene ancora molto Kiev ma teme una escalation. 

Ucraina, guerra in diretta oggi 14 ottobre: Russia sempre più in difficoltà sul campo, mentre sul fronte interno non sembra più granitico il fronte pro invasione su cui Putin ha potuto contare finora.

Intanto prosegue l'avanzata delle forze armate ucraine anche nelle zone che la Russia rivendica come proprie in base al risultato del referendum che però non è stato riconosciuto valido dall'Onu e dall'Unione europea. Nel corso dell'ultimo mese, le forze armate ucraine hanno liberato più di 600 insediamenti sotto occupazione russa, 75 dei quali nella regione di Kherson. Ad annunciarlo è stato il Ministero ucraino per la reintegrazione dei territori temporanei occupatì. Circa 502 insediamenti sono stati liberati nella regione nordorientale di Kharkiv, dove il mese scorso le forze ucraine sono avanzate in profondità nelle linee russe, ha reso noto la stessa fonte, precisando poi che 43 insediamenti sono stati liberati nella regione di Donetsk e sette nella regione di Luhansk. «L'area dei territori ucraini liberati è aumentata in modo significativo», ha affermato il ministero in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web.

Addirittura a Kherson il governato filo-Putin ha lanciato l'allarme spingendo la popolazione russofona a fuggire. 

Il rapporto inglese

Mosca continua a portare avanti le operazioni offensive nel Donbass centrale, registrando progressi molto lenti. È quanto scrive l'intelligence britannica nell'ultimo rapporto sulla situazione sul campo in Ucraina divulgato oggi dal ministero della Difesa di Londra. «Negli ultimi tre giorni - vi si legge - le forze filorusse hanno compiuto progressi tattici verso il centro della città di Bakhmut, nell'oblast di Donetsk.

Elementi del secondo Corpo d'armata, la milizia filorussa della regione di Luhansk, sono verosimilmente avanzati nei villaggi di Opytine e Ivangrad, a sud della città. Da luglio sono stati pochi - se non nessuno - gli insediamenti conquistati da forze regolari russe o separatiste».

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«Tuttavia - prosegue - le forze guidate dalla compagnia militare privata Wagner hanno ottenuto alcuni progressi localizzati nel Donbass: e la Wagner probabilmente rimane fortemente coinvolta nei combattimenti di Bakhmut. È probabile che la Russia consideri la conquista di Bakhmut come preliminare per avanzare nell'area urbana di Kramatorsk-Sloviansk, che è il centro abitato più significativo dell'oblast di Donetsk in mano all' Ucraina. Mosca continua a portare avanti operazioni offensive nel Donbass centrale e, molto lentamente, sta facendo progressi.Tuttavia, il suo progetto operativo generale è minato dalla pressione ucraina contro i suoi fianchi settentrionale e meridionale e dalla grave carenza di munizioni e forze».

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