Nella Manica si riaccende la battaglia dei mari. Due navi da pesca della Gran Bretagna sono state fermate dalla gendarmeria marittima della Francia per dei controlli nella baia della Senna, e uno dei due pescherecci è stato dirottato sul porto di Le Havre con la scorta da una pattuglia della gendarmeria. Il primo è stato solo multato per «intralcio ai controlli», mentre il secondo rischia sanzioni penali, il sequestro del natante e la confisca del prodotto della pesca perché non sarebbe in possesso di una licenza valida. Questi controlli, abituali nella stagione della pesca alle patelle, «rientra anche nell'inasprimento dei controlli sulla Manica nell'ambito delle discussioni sulle licenze di pesca fra il Regno Unito e la Commissione europea», seguite alla Brexit.
Scontro post Brexit sulla pesca, sfida navale tra Regno Unito e Francia
La Francia: «Gb capisce solo linguaggio della forza»
Il governo britannico di Boris Johnson capisce solo «il linguaggio della forza», ha deplorato il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clement Beaune, intervistato da CNews dopo l'annuncio da parte di Parigi di misure di ritorsione contro la Gran Bretagna nel quadro del conflitto sulla pesca post-Brexit. - «Ora bisogna parlare il linguaggio della forza perché temo, ahimé, che questo governo britannico capisca solo questo». E ancora: «Ho l'impressione che abbiano capito che si deve tornare al tavolo delle discussioni. Ma se non lo fanno, continueremo», ha aggiunto il fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, precisando di non rallegrarsi affatto di questa situazione: «Non è molto intelligente ma se un partner capisce solo il linguaggio della forza, bisogna usarlo».
Gb sollecita la Francia a calmarsi
Il governo Tory di Boris Johnson ha disposto una verifica urgente delle autorità marittime sulle «circostanze» esatte del doppio fermo. Lo ha detto alla Camera dei Comuni il ministro per l'Agricoltura, l'Ambiente e la Pesca, George Eustice, rispondendo a un'interrogazione del ministro ombra laburista Luke Pollard, ma precisando che al momento «è presto» per dire se si tratti di controlli ordinari o di una ritorsione legata alla stretta post Brexit sulle licenze lamentata dai pescatori francesi nelle acque britanniche della Manica. Eustice nel contempo ha ammonito la Francia ad abbassare i toni.