Guerra in Ucraina, il capo degli 007: «Siamo in un vicolo cieco, aspettiamo nuove forniture di armi»

Parla Kyrylo Budanov, il capo dell'intelligence di Kiev

Ucraina, il capo degli 007: «Siamo in un vicolo cieco: la guerra è a un punto morto»
Ucraina, il capo degli 007: «Siamo in un vicolo cieco: la guerra è a un punto morto»
di Gianluca Cordella
Giovedì 29 Dicembre 2022, 11:46 - Ultimo agg. 12:26
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Una situazione di stallo, in cui nessuno dei due contendenti ha forze e numeri per fare la mossa decisiva. Ma con una variabile: gli aiuti dai Paesi alleati che permetteranno all'Ucraina di vincere la guerra con la Russia, di riprendersi anche la Crimea e di riportare così il Paese ai confini del 1991, quelli dell'uscita dall'Unione Sovietica. L'analisi è di Kyrylo Budanov, il capo dell'intelligence di Kiev, che, parlando alla BBC, ha tracciato le linee di sviluppo a breve termine del conflitto con Mosca. «La situazione è semplicemente bloccata – ha sintetizzato Budanov – E' in un vicolo cieco: noi non possiamo sconfiggerli su tutti i fronti in modo completo, ma non possono farlo nemmeno loro». Il capo degli 007 fa riferimento alla liberazione di Kherson, a novembre, dopo la quale i fronti più caldi sono diventati altri, a cominciare da Bakhmut, nella regione orientale di Donetsk. Ma la situazione, un po' ovunque, è simile con le forze russe sulla difensiva in attesa di più uomini e quelle ucraine che, a corto di mezzi, sono rallentate dall'inverno nelle operazioni di terra lungo i 1000 chilometri della linea del fronte.

Kyrylo Budanov durante l'intervista alla BBC 

Secondo alcuni analisti, potrebbe spostare gli equilibri un eventuale coinvolgimento della Bielorussia, ma Budanov non la vede come una strada percorribile, soprattutto perché l'esercito di Minsk, fatto di 48 mila uomini, non avrebbe la preparazione adeguata per lanciarsi in un conflitto complesso come quello in corso. La carta bielorussa sarebbe dunque solo un depistaggio di Vladimir Putin per provare a confondere l'Ucraina, convincendola a mandare un po' di uomini verso nord e sguarnendo così il fronte meridionale. Budanov cita, in tal senso, un episodio avvenuto qualche giorno fa: un treno carico di soldati russi ha attraversato il Paese e si è fermato vicino al confine con la Bielorussia. Poi, dopo diverse ore, è tornato indietro. «L'hanno fatto apertamente, in pieno giorno, in modo che tutti lo vedessero – ha spiegato il capo dei servizi segreti – Ma non abbiamo segnali di preparativi per un'invasione di Kiev o delle aree settentrionali da parte della Bielorussia. Lukashenko ha permesso a Putin di usare la Bielorussia come trampolino di lancio per gli attacchi, ma al tempo stesso sta prendendo tutte le misure per prevenire un disastro per il suo Paese».

I nuovi reclutamenti di Mosca

Decisivi saranno dunque i rinforzi, di uomini da una parte e di mezzi dall'altra. Secondo Budanov, però, l'innesto di forze fresche sul campo da parte del Cremlino non basterà alla Russia che ormai è a corto anche di missili e che può contare relativamente sugli aiuti esterni. Basti guardare il caso dell'Iran che ha sì fornito i droni, massicciamente usati nelle operazioni di quest giorni, ma che non si spinge oltre questo per paura di altre sanzioni internazionali che metterebbero ancora più in ginocchio un Paese già in affanno per le misure restrittive legate al piano di sviluppo del nucleare. L'Ucraina, al contrario, può contare sul supporto occidentale e degli Stati Uniti in prima linea. «Non vediamo l'ora di ricevere nuove forniture di armi e strumenti tecnologicamente più avanzati – ha concluso Budanov – Alla fine riconquisteremo tutti i territori occupati, inclusa la Crimea.

Riporteremo l'Ucraina ai confini del 1991, quando fu dichiarata l'indipendenza dopo il crollo dell'Unione Sovietica».

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