IL CONFLITTO

Guerra Ucraina diretta. Partigiani russi: dopo Belgorod arriveremo a Mosca. Ferito comandante forze armate ucraine

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Guerra Ucraina diretta
Guerra Ucraina diretta
Mercoledì 24 Maggio 2023, 06:54 - Ultimo agg. 25 Maggio, 12:03

I partigiani russi: Belgorod un successo, arriveremo a Mosca

L'operazione a Belgorod «è stata un successo» e «verremo di nuovo. A Belgorod, Bryansk, Kursk, Voronezh, Rostov, Mosca». Lo hanno dichiarato i gruppi di resistenza russi Legione Libertà della Russia e Rdc incontrando i giornalisti al confine dell'Ucraina di ritorno dalle azioni a Belgorod. «La nostra lotta continua, l'operazione ha avuto successo e i suoi obiettivi sono stati raggiunti», ha affermato 'Caesar', portavoce della Legione Libertà in una dichiarazione rilanciata su Telegram. I combattenti «verranno di nuovo, a Belgorod, Bryansk, Kursk, Voronezh, Rostov, Mosca. Aspettateci», ha aggiunto.

«Abbiamo catturato una grande quantità di equipaggiamento e fatto prigionieri», ha detto Caesar. I due gruppi hanno riportato che «le perdite totali per l'operazione ammontano a 2 morti e 10 feriti» tra i ribelli, «in contrasto con le dichiarazioni ipocrite dei propagandisti». Secondo il portavoce, per realizzare l'operazione «insieme all'Rdk sul territorio della Russia abbiamo utilizzato l'equipaggiamento che l'esercito degli zombi del Cremlino aveva portato via dalle forze armate ucraine vicino a Bakhmut». «Nella regione di Belgorod, abbiamo assistito alla mancanza di scrupoli e alla crudeltà delle truppe di Putin» che «con cannoni e gli aerei lavoravano in città pacifiche», è l'accusa di Caesar che ha parlato di truppe russe «completamente impreparate alla resistenza» dei ribelli russi. «Sono demoralizzate e impreparate, e praticamente non hanno opposto resistenza, nonostante l'enorme superiorità numerica», ha dichiarato.

Mosca: sventato attacco a nave spia nel Mar Nero

Le forze ucraine hanno cercato stamane di attaccare una nave militare russa nel Mar Nero che svolge attività di sorveglianza per la sicurezza di due gasdotti russi verso la Turchia, ma l'operazione è stata sventata con la distruzione di tre droni marini. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca. Secondo il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti, il tentativo di attacco è avvenuto circa 140 chilometri a nord-est del Bosforo quando i tre droni sono stati lanciati contro la nave Ivan Khurs della flotta del Mar Nero, che pattuglia le acque dove corrono i gasdotti Turks Stream e Blue Stream, nella zona di interesse economico esclusivo della Turchia. La nave ha distrutto i droni con le armi di bordo e ora continua la sua missione, aggiunge il ministero della Difesa.

 

Mosca annuncia il processo a 5 mercenari stranieri dal 31 maggio

In una Corte nella città russa di Rostov sul Don comincerà il 31 maggio prossimo un processo nei confronti di cinque mercenari stranieri catturati mentre combattevano al fianco delle forze Ucraine nel Donbass. Lo ha annunciato il servizio stampa della Corte militare del Distretto sud, citata dall'agenzia Ria Novosti.

Ferito alla testa comandante delle forze armate ucraine

Il comandante in capo delle Forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny ha riportato ferite alla testa e da schegge in un attacco missilistico delle truppe russe contro un posto di comando nei pressi di Kherson, in Ucraina meridionale, all'inizio di maggio. Lo scrive Ria Novosti.

Drone Usa sul Mar Nero, è partito da Sigonella

Un drone americano ha effettuato oggi una missione di ricognizione sul Mar Nero, al largo della costa della Crimea: lo riporta Rbc-Ucraina, che cita il servizio Flightradar24. Si tratta di un drone RQ-4 Global Hawk. Il velivolo, secondo il sito web di monitoraggio dei voli, è decollato stamattina dalla base Usa di Sigonella, ha attraversato lo spazio aereo di diversi Paesi europei a un'altitudine di 18.000 metri e si è diretto verso il Mar Nero. Questo tipo di drone è in grado di volare ad una velocità fino a 575 km/h e ha un'autonomia di 34 ore. Già il 17 marzo scorso un RQ-4 Global Hawk era apparso sui radar del sito sul Mar Nero.

 

 

Mosca: F-16 saranno considerati obiettivi legittimi

Qualsiasi equipaggiamento militare, compresi gli F-16, utilizzato da Kiev sia nella zona dell' «operazione militare speciale» che al di fuori di essa è un obiettivo «legittimo» per la Russia. Lo ha detto in un punto stampa il ​​vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Abbiamo ripetutamente affermato che qualsiasi equipaggiamento, qualsiasi arma utilizzata da Kiev nella zona dell'operazione militare speciale e non solo - abbiamo visto quanto è appena accaduto nella regione di Belgorod - è ovviamente un obiettivo legittimo», ha affermato Ryabkov, rispondendo alla domanda se i caccia F-16 saranno un obiettivo legittimo per la Russia.

Mosca: risponderemo con fermezza ad altre incursioni

La Russia risponderà «prontamente e con fermezza» ad eventuali altre incursioni sul suo territorio come quella avvenuta nella regione di Belgorod. Lo ha detto il ministero della Difesa citato dalla Tass, imputando l'incursione alle forze di Kiev.

Prigozhin: a Bakhmut morti 50 mila ucraini e 20 mila russi

Nella battaglia di Bakhmut sono stati uccisi 50 mila soldati ucraini e altri 50 mila-70 mila sono rimasti feriti. Mentre tra le file della Wagner gli uccisi sono stati 20 mila, di cui la metà erano ex detenuti arruolati nella compagnia privata militare. Lo ha detto il capo della stessa Wagner, Yevgeny Prigozhin, in un'intervista al politologo Konstantin Dolgov, ripresa dalla testata Rbc. Per la battaglia, ha sottolineato Prigozhin, erano stati arruolati 50 mila detenuti russi, il 20 per cento dei quali è rimasto ucciso.

Xi conferma sostegno a Russia su «interessi fondamentali»

La Cina intende continuare la cooperazione con la Russia per «un fermo sostegno reciproco riguardo gli interessi fondamentali di entrambe le parti». Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping ricevendo a Pechino il primo ministro russo Mikhail Mishustin. Lo riferisce la televisione cinese ripresa dall'agenzia russa Ria Novosti.

ISW: Kiev non riferisce di nuovi combattimenti a Bakhmut

«Nel suo rapporto di ieri alle 18, lo stato maggiore ucraino non ha riferito di combattimenti nella città di Bakhmut per la prima volta dal dicembre 2022». Lo scrive il think tank statunitense Institute for the study of war (Isw), sottolineando che questo «suggerisce che le forze del gruppo Wagner potrebbero aver compiuto ulteriori progressi all'interno della città». Anche nell'aggiornamento di stamattina, lo stato maggiore di Kiev non fa riferimento a battaglie per la città.

 

 

Ieri, «il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar ha dichiarato che le operazioni di combattimento sono diminuite dentro e intorno a Bakhmut e ha ribadito che le forze ucraine mantengono posizioni in un'area fortificata vicino al monumento MiG-17 nella parte occidentale di Bakhmut. Tuttavia, un blogger militare ha pubblicato riprese video che presumibilmente mostrano le forze di Wagner vicino al monumento del MiG-17 e ha affermato che non ci sono forze ucraine nell'area», scrive ancora Isw.

Pechino: collaborazione con Mosca verso un nuovo livello

La Cina è disposta a lavorare con la Russia per promuovere la cooperazione pragmatica tra i due Paesi in vari campi e portarla a un «nuovo livello»: lo ha detto il premier cinese, Li Qiang, al primo ministro russo Mikhail Mishustin durante il loro incontro a Pechino. Lo riportano i media internazionali. La cooperazione pragmatica tra Cina e Russia ha mostrato un «buon» trend di sviluppo e anche la scala degli investimenti tra i due Paesi è in continuo miglioramento, ha aggiunto Li.

Il caso di Solovyov

Uno degli uomini più fidati di Putin avrebbe una doppia vita e famiglia. Dove? Negli Stati Uniti. Il suo nome può non esservi familiare ma Vladimir Solovyov è una delle figure di maggiore spicco nel mondo russo. È ritenuto uno dei più importanti propagandisti russi, onnipresente sulle onde dei media statali e due volte decorato dal Presidente russo Vladimir Putin per i suoi servizi al Cremlino. Spesso deride l'Occidente come «satanico» e si riferisce all'invasione russa dell'Ucraina come a una «guerra santa». Non passa quasi mai una trasmissione senza che Solovyov invochi attacchi nucleari contro gli Stati Uniti e i loro alleati.

 

 

Lavrov: espansione della Nato simile a politiche hitleriane

L'attuale espansione della Nato è guidata dalle stesse ambizioni delle politiche hitleriane: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in occasione di un incontro internazionale di alti rappresentanti per le questioni di sicurezza. Lo riporta la Tass. «In effetti, l'espansione sconsiderata della Nato riflette le stesse idee di quelle che guidavano la politica della 'Drang nach Osten' (Spinta verso l'est) di (Adolf) Hitler», ha affermato Lavrov.

Prigozhin: la guerra ha reso l'Ucraina la nazione più famosa del mondo

Secondo il capo della milizia privata Wagner Yevgeny Prigozhin «la guerra ha reso l'Ucraina la nazione più famosa del mondo. Paradossalmente, la Russia voleva smilitarizzare l'Ucraina, ma invece l'ha militarizzata con le migliori armi del mondo». Prigozhin, che ha rilasciato un'intervista a un blogger russo, citato da Unian, ha dichiarato che gli obiettivi della guerra di «smilitarizzazione» e «denazificazione» sono completamente falliti. «Abbiamo fatto dell'Ucraina una nazione che è conosciuta da tutti in tutto il mondo.

Sono come i greci o i romani nel loro periodo di massimo splendore. L'Ucraina è diventata un Paese conosciuto ovunque», ha detto. Per quanto riguarda la «smilitarizzazione»: «Se l'Ucraina all'inizio dell'operazione speciale aveva 500 carri armati, ora ne ha cinquemila. Se allora erano in grado di mettere in campo 20 mila soldati, ora ne hanno 400 mila. Come abbiamo fatto? I due obiettivi chiave della guerra non solo sono falliti per la Russia, ma hanno funzionato al contrario», ha detto.

Filorussi: a Bakhmut non è rimasto nessun civile

A Bakhmut non è rimasto nessun civile: lo ha detto il capo della autoproclamata repubblica di Donetsk Denis Pushilin come riporta Ria Novosti. «Per quanto riguarda i civili, ieri abbiamo attraversato quasi tutta la città, non abbiamo visto alcun civile. Wagner ha evacuato i civili non appena sono stati trovati durante questo periodo. Pertanto, secondo loro, non ci sono civili in città», ha detto in onda sul canale televisivo «Russia 24».

Ny Times: nessun combattente ucraino è entrato in territorio russo

Durante l'operazione nella regione russa di Belgorod, nessun combattente ucraino è entrato nel territorio della Russia: lo riporta il New York Times, che cita un alto funzionario ucraino. Secondo il funzionario, che ha voluto mantenere l'anonimato, l'esercito ucraino fornisce sostegno ai combattenti e sta proteggendo il confine dell'Ucraina in caso di un contrattacco russo. La fonte ha poi affermato che nessun combattente ucraino è entrato in territorio russo.

Patrigiani russi: distrutto l'equipaggiamento forze di sicurezza del Cremlino a Belgorod

«I combattenti del 'Corpo dei volontari russì e della legione 'Libertà della Russià hanno distrutto l'equipaggiamento delle forze di sicurezza del Cremlino nella regione di Belgorod»: lo scrivono su Telegram i cosiddetti partigiani russi che lunedì sono entrati nella regione di Belgorod attaccando le forze militari della Federazione. I combattenti hanno postato le foto degli armamenti delle forze di sicurezza russe bruciati.

Kiev, ieri 102 attacchi russi nella regione di Zaporizhzhia

Le truppe russe hanno lanciato ieri 102 attacchi contro nella regione di Zaporizhzhia: lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Yurii Malashko, come riporta Ukrinform. Non si segnalano vittime o feriti. «Il nemico ha lanciato 102 attacchi nell'ultimo giorno: tre raid aerei, sette attacchi con droni e 92 colpi di artiglieria», si legge nel messaggio pubblicato su Telegram. Nel complesso, sono stati colpiti 23 insediamenti nei distretti di Polohy, Vasylivka, Huliaipole, Orikhiv, Mala Tokmachka, Charivne, Stepove, Zaliznychne e altri. Secondo Malashko, 26 obiettivi civili, come case e condo,imii, sono stati danneggiati.

Oggi Lukashenko Mosca da Putin

Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, è atteso oggi a Mosca per un incontro con Vladimir Putin, con l'obiettivo di discutere di possibili «discrepanze» nelle politiche bilaterali«. »Quasi non ci sono problemi« per quanto attiene alle relazioni con Mosca, ma possono esserci alcune »incongruenze«, in particolare su questioni di tipo burocratico, ha sottolineato l'agenzia bielorussa BelTA nel dare notizia della visita.

Putin: cresce l'instabilità globale, non è colpa nostra

«Cresce l'instabilità globale, i vecchi focolai di tensione si espandono e ne emergono di nuovi in varie regioni». Lo afferma il presidente russo Vladimir Putin, secondo la Tass, sostenendo che «la crisi energetica e alimentare è provocata dagli Stati Uniti e da altri paesi occidentali».

Dopo Belgorod, altre azioni in Russia

Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov ha parlato in tv di nuove azioni in tre regioni russe, dopo quelli che Mosca ha definito operazioni di sabotatori nella regione di Belgorod: «Ci saranno dei passi avanti in altre regioni di confine della Russia finché il regime criminale di Putin non porrà fine alla sua guerra contro l'Ucraina. I russi non si sentiranno al sicuro in nessun angolo della Federazione», ha detto, come riporta Unian. «Bryansk, Kursk, Voronezh e altre regioni non possono essere sicure, dato il numero di cittadini russi che sono contro il regime», ha aggiunto Danilov.

Belgorod, nuovi attacchi di droni nella notte

«La notte non è stata del tutto tranquilla. Ci sono stati numerosi attacchi di droni. La maggior parte dei sistemi di difesa aerea ha retto, ma ci sono danni a Belgorod: auto, case private, edifici», lo ha riferito il governatore della regione russa di Belgorod Vyacheslav Gladkov su Telegram.

 

 

Mosca: «Non ci sono condizioni per soluzione pacifica»

Sarebbe prematuro parlare di una soluzione pacifica del conflitto ucraino perché non esistono attualmente i presupposti per questo scenario: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un'intervista all'agenzia di stampa russa Tass. A chi gli chiedeva quale dei vari piani di riconciliazione, proposti da altri Paesi, sarebbe preferibile per la Russia e se Mosca ha una sua variante, Peskov ha risposto: «E' troppo presto per parlarne. Non ci sono ancora i presupposti per un processo di pace, evidentemente», aggiungendo che «l'operazione militare speciale continua». Rispondendo poi alla domanda se il Cremlino è pronto a negoziare con qualcuno del governo in carica a Kiev, Peskov ha risposto: «Questo è difficilmente possibile, perché qualsiasi trattativa con la Russia è vietata (in Ucraina, ndr)».

Sunak: «Occidente sosterrà Kiev per anni»

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato a una conferenza sulla difesa a Londra che gli alleati occidentali dell'Ucraina sono pronti a sostenere il Paese nella guerra «per anni», come riferisce la stampa britannica. E ha aggiunto che la strategia della Russia di «aspettare. . . e che le persone (in Occidente) si stancheranno, si annoieranno. . . non funzionerà», riporta il Financial Times. «Ora stiamo conducendo una conversazione con gli alleati su quali accordi di sicurezza multilaterali e bilaterali a lungo termine possiamo mettere in atto con l'Ucraina», ha affermato Sunak.

Media: Mosca costretta a rivedere piani dopo attacchi a Belgorod

Gli attacchi nella regione russa di Belgorod da parte di militanti russi che combattono al fianco dell'Ucraina potrebbero costringere Mosca a schierare un maggior numero di forze lungo il confine invece che in prima linea, dove è attesa la grande controffensiva di Kiev: lo sostiene Andriy Zagorodnyuk, un ex ministro della Difesa ucraino, oggi consulente del governo di Kiev, come riporta il New York Times. Per questo, Zagorodnyuk definisce le operazioni a Belgorod una «pietra miliare» della guerra. «I russi vedranno che ci sono problemi tra i loro stessi cittadini, quindi l'idea di una Russia unificata sarà seriamente danneggiata», aggiunge. Concorda con Zagorodnyuk il capo politico dei militanti russi della legione Libertà della Russia, l'ex deputato Ilya Ponomarev: «Pensiamo che ora debbano riconsiderare la situazione e dispiegare più forze lungo il confine ucraino», ha detto Ponomarev in un'intervista al New York Times, aggiungendo che il gruppo ha catturato una decina di guardie di frontiera russe. «Gli ucraini stanno cercando di spingere i russi in diverse direzioni per aprire dei varchi - osserva l'analista del Royal United Services Institute, Neil Melvin, in un'analisi della situazione pubblicata sul sito dell'agenzia di stampa Reuters -. I russi sono costretti a inviare rinforzi».

Peskov: «Coordinamento con Pechino per visita Putin in Cina»

I tempi di una visita del presidente russo Vladimir Putin in Cina sono oggetto di coordinamento tra le parti. A dichiararlo alla Tass è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «C'è un invito», ha affermato. «La tempistica ed altri dettagli verranno concordati successivamente». Il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolay Patrushev, aveva espresso grande apprezzamento per l'invito ad intervenire al 'Belt and Road Forum' in qualità di ospite d'onore esteso al presidente Putin da Pechino, riporta l'agenzia russa.

Premier russo in Cina: «Relazioni a un livello senza precedenti»

Le attuali relazioni bilaterali tra Cina e Russia «sono ad un livello senza precedenti». A dichiararlo, nel corso di un lungo colloquio a Pechino con il premier cinese Li Qiang è stato il premier russo, Mikhail Mishustin. A riferirne è la Tass. «Le relazioni - ha aggiunto - sono caratterizzate dal rispetto per i reciproci interessi e dalla disponibilità a rispondere congiuntamente alle minacce emergenti per le crescenti turbolenze sul piano internazionale e la pressione esercitata dall'Occidente nel suo insieme per il tramite di sanzioni illegittime».

Capo Gruppo Wagner: «Forze russe non in grado di resistere a incursioni Belgorod»

Le forze di Mosca non sono pronte a resistere alle incursioni nella regione russa di Belgorod da parte di gruppi anti-governativi che combattono al fianco dell'Ucraina: lo ha detto il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, in un'intervista al blogger filo-Cremlino Konstantin Dolgov, come riporta il Kyiv Independent. «i gruppi del Corpo dei Volontari russi stanno entrando senza vergogna nella regione di Belgorod», ha affermato Prigozhin: le forze armate russe «non sono assolutamente pronte a resistere», ha aggiunto. Prigozhin ritiene inoltre che l'Ucraina abbia attualmente uno degli eserciti più forti del mondo. Gli ucraini, ha spiegato, sono «altamente organizzati, altamente addestrati, la loro intelligence è ai massimi livelli e possono operare con uguale successo con qualsiasi sistema militare, compresi quelli sovietici e della Nato».

 

 

Intelligence ucraina: «Abbiamo le armi, presto la controffensiva»

Le forze armate ucraine hanno «già un minimo di armi e altre attrezzature» per fare la controffensiva che «inizierà presto». Lo sostiene il capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, in un'intervista rilasciata al media giapponese Nhk. Budanov ha però anche aggiunto che l'offensiva potrebbe durare a lungo e essere attraversata da periodi prolungati di combattimenti pesanti, per questo «è necessaria una scorta significativa per continuare l'operazione». Il capo degli 007 di Kiev vuole «cacciare la Russia dal nostro territorio» e sostiene che l'Ucraina userà «tutte le nostre forze e i nostri mezzi per raggiungere questo obiettivo».

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