LA GUERRA

Guerra Ucraina, Prigozhin: «Presa Bakhmut, issata bandiera sul municipio»

Gli aggiornamenti in tempo reale sul conflitto

Guerra Ucraina, Mosca: «Possibile un rimpasto dei vertici militari». Kiev, piano per liberare la Crimea: giù il ponte di Kerch
Guerra Ucraina, Mosca: «Possibile un rimpasto dei vertici militari». Kiev, piano per liberare la Crimea: giù il ponte di Kerch
Domenica 2 Aprile 2023, 09:14 - Ultimo agg. 3 Aprile, 08:51

Prigozhin: "Presa Bakhmut, issata bandiera sul municipio"

La bandiera russa è issata sul palazzo dell'amministrazione di Artemovsk (il nome russo di Bakhmut). Lo ha annunciato il fondatore dei miliziani Wagner Yevgeny Prigozhin, secondo quanto riporta la Tass. «2 aprile, 23:00 in punto. Dietro di me c'è l'edificio dell'amministrazione comunale (di Artemovsk). Questa è la bandiera russa in memoria di Vladlen Tatarsky, morto in un'esplosione a San Pietroburgo. Abbiamo preso Bakhmut», ha detto Prigozhin. «Il nemico è rimasto nei quartieri occidentali», ha aggiunto Prigozhin.

Salgono a 25 i feriti

Sono saliti a 25 i feriti dell'esplosione avvenuta oggi pomeriggio ad un caffè a San Pietroburgo, dove è rimasto ucciso Vladlen Tatarsky, noto blogger militare nazionalista e corrispondente di guerra russo. Diciannove persone sono state ricoverate in ospedale«, si legge nella nota delle autorità, scrive l'agenzia Tass. Secondo il governatore Alexander Beglov, la città ha tutte le risorse necessarie per assistere i feriti. Nell'omicidio del blogger è sospettata una giovane donna non identificata, che ha regalato alla vittima una statuetta. Secondo quanto si è appreso, all'interno della statuetta sarebbe stato collocato un ordigno esplosivo improvvisato con una capacità da 100 a 200 grammi di tritolo.

L'ordigno in una statuetta portata da una donna

«Probabilmente» sarebbe stata «una ragazza» a portare l'ordigno che ha ucciso il blogger ultranazionalista russo Vladlen Tatarsky, oggi un caffè di San Pietroburgo. Lo ha reso noto una fonte citata dall'agenzia russa Ria Novosti. «C'era una statuetta nella scatola: un regalo destinato al signor Tatarsky», ha aggiunto la stessa fonte. Secondo i primi elementi comunicati, «alle 18:13 locali, la polizia del distretto di Vasileostrovski‹ ha ricevuto informazioni su un'esplosione in un caffè sull'argine Universitetska‹a, al numero 25». Secondo i dettagli forniti alla Tass dalla procura locale, l'esplosione è avvenuta nel caffè «Street Food Bar No. 1» situato lungo la Neva, non lontano dal centro storico di San Pietroburgo. Il gruppo Cyber ;;Front Z, che sui social si autodefinisce «i soldati dell'informazione russa», ha dichiarato di aver affittato il caffè per la serata. «C'è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate», ha detto il gruppo su Telegram. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l'agenzia di stampa Tass, aggiungendo che «è stata avviata un'indagine».

Bomba a San Pietroburgo, morto il blogger nazionalista Vladlen Tatarsky

Il noto blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarsky è morto nell'esplosione ad un bar caffè a San Pietroburgo. Lo riferiscono i servizi di emergenza citati dai media russi. L'agenzia Tass precisa che l'esplosione è stata causata da oltre 200 grammi di Tnt e che è salito a 15 il bilancio dei feriti

 

Fallita offensiva invernale: verso rimpasto vertici militari russi

«Fonti russe, ucraine e occidentali osservano che l'offensiva invernale russa non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del Cremlino di occupare tutte le regioni di Donetsk e Luhansk entro il 31 marzo». A scriverlo, in un tweet, è l'Institute for the study of war, secondo il quale inoltre il fallimento dell'offensiva invernale russa sta verosimilmente spianando la strada ad un altro rimpasto ai vertici dei comandi militari. L'Isw, citato da Sky News, ricorda che il Cremlino ha regolarmente ristrutturato i suoi vertici militari nel corso della guerra, o perché insoddisfatto dei progressi sul campo o per consolidare il controllo politico di Vladimir Putin sulle forze combattenti. Il generale Valery Gerasimov ha assunto il comando personale dell'invasione in un rimpasto a gennaio, con l'incarico di occupare l'intero Donbass, ma la Russia ha ottenuto solo guadagni marginali perdendo decine di migliaia di vite.

 

 

Wsj chiede immediato rilascio corrispondente arrestato

Il Wall Street Journal chiede con un messaggio postato su Twitter l'immediato rilascio del corrispondente a Mosca Evan Gershkovich dopo il suo arresto ad opera del servizio Fsb «per spionaggio». «Il Wsj chiede l'immediato rilascio del nostro collega, un insigne giornalista arrestato mentre riportava notizie dalla Russia. Sappiamo ciò che accade nel mondo grazie al lavoro coraggioso di giornalisti come Evan. Il caso di Evan è un feroce affronto a una stampa libera e dovrebbe suscitare indignazione in tutte le persone e i governi liberi di tutto il mondo», si legge ancora. «Nessun giornalista dovrebbe mai essere arrestato per aver semplicemente svolto il proprio lavoro».

Borrell: «ue si opporrà a qualsiasi abuso russo della presidenza Onu»

«L'Unione Europea si opporrà a qualsiasi abuso da parte della presidenza russa» delle Nazioni Unite. Ad assicurarlo è stato Josep Borrell, Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue. «La Russia che assume oggi la presidenza del Consiglio di Sicurezza»- ha scritto in un tweet postato nella tarda sera di ieri - è una cosa «adatta al primo aprile». «Nonostante sia un membro permanente del Consiglio di sicurezza, la Russia viola continuamente l'essenza stessa del quadro giuridico delle Nazioni Unite», ha aggiunto.

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Sei morti in attacco russo su Konstantinovka

Un attacco russo sulla città di Konstantinovka, nella regione di Donetsk, appena venti chilometri ad ovest di Bakhmut, ha provocato la morte di sei persone ed il ferimento di altre otto questa mattina.

Ad annunciarlo, aggiornando il precedente bilancio dell'attacco è stato il capo dell'ufficio presidenziale di Kiev Andriy Yermak. Lo riporta Ukrinform. Secondo Yermak, i russi hanno lanciato due attacchi sulla città danneggiando 16 condomini, otto case private, un istituto prescolare e l'edificio dell'Ispettorato fiscale statale.

Oltre 250 atleti ucraini uccisi da inizio conflitto

L'invasione russa ha causato la morte di 262 atleti ucraini e la distruzione di 363 strutture sportive nel paese. A dichiararlo è stato il ministro per lo Sport del governo di Kiev, Vadym Huttsait, incontrando il presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica, Morinari Watanabe, e chiedendo che nessun atleta russo venga ammesso a partecipare alle Olimpiadi o altre competizioni sportive. «Tutti appoggiano questa guerra e partecipano ad eventi organizzati in suo sostegno», ha aggiunto, secondo quanto riporta una trascrizione postata sul sito web della presidenza ucraina.

Kiev, mercenari Wagner avanzano verso Avdiivka

Secondo il capo dell'ufficio stampa delle forze militari di Kiev, Aleksey Dmitrashkovsky, mercenari russi del gruppo Wagner starebbero avanzando verso Avdiivka, nel Donetsk, anche se ancora non c'è una conferma definitiva dello spostamento di parte del battaglione di Prigozhin impegnato nella vicina Bakhmut. Dmitrashkovsky ha spiegato in tv, citato dai media ucraini, che l'esercito russo sta continuando le operazioni offensive nelle aree di Avdiivka, Maryinka e Karlovka, dove nelle ultime 24 ore ci sono stati 30 attacchi. Allo stesso tempo, nella direzione di Zaporizhzhia, le truppe del Cremlino stanno facendo lavori di fortificazione.

Kiev: russi lasciano posizioni nel Donetsk

L'esercito russo è stato costretto a ritirarsi da alcune posizioni in direzione di Donetsk, dove le truppe ucraine stanno installando posizioni difensive: ha reso noto alla tv pubblica ucraina il capo del centro stampa delle forze militari di Kiev, Aleksey Dmitrashkovsky, citato dai media locali. «Il nemico si è ritirato da alcune posizioni in direzione di Donetsk,», ha affermato, «sta subendo perdite significative». Allo stesso tempo, l'intelligence ucraina indica un accumulo di attrezzature militari russe nell'area di Verkhnetoretsky: «Vuol dire che intendono lanciare operazioni militari più potenti in questa direzione».

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Colpi mortaio su camion latte a Sumy: due morti

Colpi di mortaio sparati dall'esercito russo hanno colpito questa mattina la regione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale, uccidendo due civili. Lo riferisce l'amministrazione militare regionale citata dai media ucraini. «Alle 5 del mattino, colpi di mortaio russi hanno colpito un camion del latte in uno degli insediamenti della comunità di Novoslobodskaya. Due persone sono state uccise, l'autista del camion del latte e lo spedizioniere», rende noto l'amministrazione aggiungendo che anche la comunità di Krasnopol è finita sotto il fuoco russo.

Esplosioni a Melitopol occupata dai russi

Esplosioni a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, occupata dall'esercito russo: lo rende noto il sindaco della città in esilio Ivan Fedorov, citato da Unian. «Domenica esplosiva per gli occupanti a Melitopol. Ci sono deflagrazioni in città», ha scritto su Telegram, aggiungendo che al momento è da chiarire che cosa esattamente «stia bruciando». Secondo il sito di notizie locali Ria-Melitopol l'esplosione ha colpito un deposito nell'area della stazione ferroviaria. «Per la terza volta in una settimana, qualcosa è esploso in quella zona», ha commentato Fedorov.

Medvedev: «Zelensky punito da Dio per azioni contro il clero»

Secondo il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affronterà non solo il giudizio umano ma anche quello di Dio per le azioni contro il clero filorusso del monastero delle Grotte di Kiev. Lo riporta la Tass. «Sono sicuro che si troveranno non solo davanti a un tribunale umano, ma soprattutto davanti al suo (di Dio) tribunale. E saranno puniti per tutto ciò che hanno fatto», ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram il giorno dopo che le autorità giudiziarie ucraine hanno posto agli arresti domiciliari il metropolita filorusso Pavel del monastero delle Grotte di Kiev.

Isw: campagna russa in Donbass fallita

L'annuncio del 22 dicembre del capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov di conquistare i confini amministrativi di Donetsk e Luhansk entro il 31 marzo non è stato rispettato: l'offensiva invernale di Mosca nel Donbass non ha raggiunto gli obiettivi del Cremlino. Lo scrive nel suo ultimo report il think tank statunitense Isw, (Institute for the study of the war). Gerasimov aveva affermato in dicembre che l'esercito russo stava concentrando la maggior parte degli sforzi della campagna d'inverno sulla conquista del Donetsk lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna-Lyman.

Guerra in Ucraina, la diretta. Il piano dell'Ucraina per liberare la Crimea occupata dai russi prevede in particolare due passaggi: rimuovere il ponte di Kerch (simbolo dell'annessione, crollato in parte a ottobre per l'esplosione di un camion-bomba) e limitare i diritto dei filorussi e collaborazionisti. Lo riferisce Rbc-Ucraina citando il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza di Kiev Oleksiy Danilov. Secondo il segretario, sono 12 i passi importanti nel piano ucraino per riprendere la Crimea.

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