Guerra in Ucraina, la Nato chiede armi anche alla Corea del Sud: Russia circondata?

Ecco la nuova mossa del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: coinvolgere la Corea del Sud

Guerra in Ucraina, la Nato chiede armi anche alla Corea del Sud: Russia circondata?
di Luca Marfé
Lunedì 30 Gennaio 2023, 18:02 - Ultimo agg. 19:01
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Allargare il conflitto fino a Oriente, chiamare a raccolta tutti gli alleati dell’Occidente, lanciare altresì un ulteriore segnale alla Cina.
E, in qualche modo, circondare la Russia.

Sul fronte in fiamme della guerra all’Ucraina, è questa la nuova mossa del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: coinvolgere la Corea del Sud.

«Chiedo con urgenza che la Repubblica di Corea si schieri in maniera netta sulla questione del supporto militare».

Tradotto in parole ancora più chiare?

Seul rompa la sua neutralità, interrompa le logiche dei suoi trattati internazionali, e fornisca armi a Kiev.


(Poche ore fa, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in visita in Corea del Sud)

Altre armi, insomma.

Ma non con il “solo” intento di aiutare Zelensky e il suo popolo a resistere. Bensì con lo scopo, assai più vasto, di mettere in guardia addirittura Pechino, punzecchiando il dragone fino alle sue geografie più vicine.

Che la Corea del Sud sia un solidissimo alleato occidentale non è di certo né novità né una notizia.
Ma se la Corea del Sud muove un passo del genere, lo scenario del conflitto di fatto si allarga e la Russia potrebbe davvero avere la sensazione di essere circondata, di essere persino finita in una morsa.

Con la diplomazia che si fa ogni giorno più tesa e, purtroppo per tutti, oggettivamente quasi inutile. E con la speranza, che potesse essere proprio la Cina a far ragionare la Russia, che così però sarebbe da considerarsi morta e sepolta. In primis, per via del laccio con la Corea del Nord. E più in generale perché Pechino mai e poi mai potrebbe schierarsi dalla stessa parte di Seul.

Non solo non si vede una via d’uscita, dunque.

Ma per chi ha l’onere di raccontare, si assiste impotenti a un’escalation, e a un sempre maggiore coinvolgimento, che fa e che deve fare sinceramente spavento.


(Il Cremlino ha fatto sapere che attualmente «sono da considerarsi impossibili i negoziati con Zelensky»)

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